Facebook Gifts: si scrive “regali”, si legge “social commerce”
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Facebook Gifts: si scrive “regali”, si legge “social commerce”

Presto sarà possibile regalare oggetti reali a qualunque utente Facebook senza uscire dalla piattaforma. Per rimanere a galla nella tormenta finanziaria, Facebook si dà ufficialmente al social commerce

A pensarci bene, una delle tendenze più diffuse e trasversali di Facebook è farsi gli auguri in bacheca. Un gesto immediato, agevolato dalla pioggia di avvertimenti che ogni giorno ti invitano a ricordarti il compleanno di questo o quell’altro conoscente. Il risultato è che ogni anno, il giorno del tuo compleanno, la tua bacheca viene intasata da una valanga di messaggi d’auguri, spesso postati da persone a cui non hai mai nemmeno stretto la mano.

È osservando questa tendenza che a Menlo Park hanno avuto l’idea che potrebbe strappare Facebook dal baratro finanziario in cui sta scivolando. A partire da oggi, una ristretta cerchia di utenti (solo americani, per ora) vedrà comparire sulla Timeline dei propri contatti una nuova icona a forma di pacchetto regalo. Si tratta di una nuova funzionalità, Facebook Gifts, che consente di acquistare prodotti reali per regalarli ai propri contatti.

Già in passato Facebook aveva dato la possibilità di regalare beni virtuali ai propri contatti, un servizio che poi era stato chiuso. Questa è tutta un’altra faccenda. Gifts nasce infatti dalle ceneri ancora calde di Karma, una startup che Zuckerberg e soci avevano rilevato (per 80 milioni di dollari) a poche ore di distanza dall’IPO e specializzata proprio in social-regali. Ecco come funziona Gifts: vuoi fare un regalo a un amico, clicchi sull’icona e ti si apre un riquadro in cui appare una barra di ricerca e vengono esposti gli oggetti regalo che potrebbero interessare al tuo amico, una volta trovato quello che cerchi, selezioni il prodotto e il tuo amico riceverà una notifica. A quel punto potrà decidere se accettare o meno il regalo, in caso affermativo il rivenditore registra l’acquisto e invia fisicamente il regalo. Puoi decidere se pagare subito il prodotto o se aspettare che il ricevente decida di accettarlo, nell’uno o nell’altro caso una parte della cifra pagata finirà nei forzieri di Menlo Park.

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A chi l’accusasse di voler trasformare un social network nel più sconfinato supermercato di sempre, Facebook potrebbe rispondere che con Gifts non vuole spingere la gente a comprare cose, ma a regalarle. Che, da un punto di vista strettamente tecnico, è la stessa identica cosa. La realtà è che, a fronte del successo raccolto da piattaforme come Fancy , un clone di Pinterest specializzato in social commerce, e del moltiplicarsi di startup che sfruttano Facebook per la vendita al dettaglio di qualsiasi cosa (Soldsie , per dire, ha trovato il modo di vendere attraverso i commenti di Facebook), Mark Zuckerberg non poteva rimanere a braccia conserte a guardare scorrere un simile flusso di denaro. Soprattutto ora che la sua situazione finanziaria ha toccato il punto più basso dal già disastroso debutto dello scorso maggio.

Difficile prevedere se gli utenti accoglieranno a braccia aperte questa nuova funzionalità, o se invece ne approfitteranno per mettere il lucchetto al portafogli. Quello che sappiamo, è che da una mossa simile Facebook potrebbe avere solo da guadagnarci. Non solamente perché negli States il mercato annuo delle Gift Card si assesta ormai intorno ai 100 miliardi di dollari annui, ma anche per l’appetitoso corollario di opportunità dischiuse da un servizio come Gift. Da un lato un sistema simile consentirà di mettere in atto strategie ancora più invasive di pubblicità personalizzata, dall’altro Facebook potrà assicurarsi che gli utenti effettuino i propri acquisti senza mai dover lasciare la piattaforma.

Nel frattempo, mentre Amazon e Google drizzano le antenne, Fancy ha lanciato in questi giorni una nuova funzionalità dedicata proprio ai social regali. Tra le altre cose, gli utenti hanno la possibilità di fare regali di gruppo, mettendo ognuno la propria parte. Finora, il modello Pinterest-The Fancy ha dimostrato di saper funzionare bene, rimane da vedere se gli utenti si troveranno a proprio agio a svuotare il portafogli su Facebook, o se continueranno invece a preferire le piattaforme dedicate, una su tutte: Amazon.

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Fabio Deotto