Perché Expo è il più grande evento tecnologico mai realizzato in Italia
Tecnologia

Perché Expo è il più grande evento tecnologico mai realizzato in Italia

Per accogliere più di 20 milioni di visitatori, Milano si trasformerà in una vera e propria città intelligente completamente interconnessa

Non è solo l’evento dell’anno. Expo 2015 è anche e soprattutto il laboratorio che permetterà al nostro Paese, e in particolare alla città di Milano, di sperimentare in piccola scala (ma neanche troppo piccola) ciò che sarà - o almeno potrebbe essere - la città del futuro.

Si stima che circa 20 milioni di visitatori affolleranno nei prossimi sei mesi i padiglioni dell’esposizione universale, praticamente venti volte il numero di abitanti del capoluogo meneghino. Che, si legge sul sito che ospita l’iniziativa, si trasformerà per l’occasione in un città sostenibile capace di soddisfare i desideri, anticipare le esigenze e adattarsi ai bisogni, in una parola una smart city.

Milano, città interconnessa
Parole di circostanza? Non proprio. Gli sforzi fatti in questi mesi dagli organizzatori e dai partner che hanno curato l’infrastruttura tecnologica di Expo 2015 fanno pensare a qualcosa di davvero inedito, una prima assoluta per quanto riguarda l’italia.

"Sarà il primo esempio di smart community italiana", spiega a Panorama.it Agostino Santoni, AD di Cisco Italia: "Tutti i servizi al visitatore saranno totalmente gestiti dalla rete. Un modello che dimostrerà concretamente il beneficio di una convergenza fra persone, cose, processi e dati”.

Tutto ciò si tradurrà, o perlomeno dovrebbe tradursi, in un’esperienza assolutamente unica per visitatori e cittadini. Expo 2015 è stato infatti concepito come un percorso sviluppato su più livelli, nel quale l'esperienza reale si mescolerà con quella virtuale: cammineremo per i padiglioni e vedremo l’esibizione, punteremo lo smartphone su aree indicate e riceveremo in tempo reale informazioni aggiuntive. "Sarà un esperimento di Internet of Everything dal vivo", sottolinea Santoni, "un modello in miniatura di una città intelligente completamente interconnessa, e a sua volta connessa con il territorio circostante e in particolare con la città di Milano".

Expo 2015 è stato concepito come un percorso sviluppato su più livelli, nel quale l'esperienza reale si mescolerà con quella virtuale

Dal Wi-Fi all’energia: tutto passerà per la Rete
La lista dei contributi tecnologici che farà sì che tutto questo diventi possibile è particolarmente lunga ma merita di essere letta: tornelli e ingressi automatizzati per migliorare l’affluenza; 2500 access point interni ed esterni pronti a garantire l’accesso Wi-Fi a visitatori e media; più di 200 postazioni - fra videodisplay, totem, ed e-wall di varie dimensioni - per guidare il visitatore all’interno dell’esposizione, fornendo in tempo reale tutte e in tutte le lingue le informazioni relative all'orientamento nel sito; servizi e soluzioni di comunicazione unificata e collaborazione evolute, sistemi cloud e video comunicazione ad altissima definizione; firewall di ultima generazione, sistemi anti-intrusione e video sorveglianza per garantire la sicurezza, sia logica che fisica.

Anche la parte di energia e illuminazione verrà gestita mediante un’infrastruttura di rete: un sistema di smart grid sviluppato in collaborazione con Enel si occuperò infatti di monitorare e ottimizzare in maniera intelligente i consumi di tutti i building e di tutti i dispositivi alimentati.

Tutto il mondo ci guarda
Expo 2015, è bene precisarlo, non sarà un ecosistema chiuso. La durata dell’evento (sei mesi) ma soprattutto il grande interesse destato dal tema della manifestazione (Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita) ha portato gli organizzatori dell’evento a valutare tutte le possibili forme di interazione al di fuori dell’aria espositiva. Agostino Santoni parla per esperienza: "Sono più di 140 i Paesi partecipanti, ci saranno imprese, delegazioni, uomini d’affari, politici, ambasciatori, studenti: la macchina di Expo 2015 dovrà funzionare in maniera impeccabile 24x7 e lo sforzo principale sarà soprattutto quello di gestire e supportare nel miglior modo possibile eventi basati su community di vario tipo. Inutile dire che non tutti avranno la possibilità di venire a Milano".

Tutti i servizi al visitatore saranno totalmente gestiti dalla rete. Un modello che dimostrerà concretamente il beneficio di una convergenza fra persone, cose, processi e i dati”

Un’occasione per digitalizzare il Paese
Va da sé che un evento completamente digitalizzato promettte di garantire non solo un maggior livello di automazione ma anche un migliore sfruttamento delle risorse: “Mi piace pensare ad Expo come ad un momento per parlare di cultura digitale per il Paese, dimostrare come la creazione di una comunità intelligente consenta di sviluppare servizi al cittadino ottimizzando e riducendo i costi", conclude Santoni.

Il pensiero va anche a tutte quelle realtà del mondo agro-alimentare che nei prossimi anni potrebbero cercare (e trovare) nelle nuove tecnologie un fattore abilitante per il miglioramento dei processi. "Expo 2015 sarà un’occasione per spiegare in che modo si può migliorare l’intera filiera della produzione, distribuzione e conservazione dei prodotti, soprattutto in Italia. Vedremo il supermercato del futuro, racconteremo in che modo la tecnologia può rivoluzionare la tracciabilità e la rintracciabilità dei prodotti. In Italia ci sono 880 mila aziende agroalimentari, una fetta importante del PIL nazionale, circa il 17% del totale, ma che dal punto di vista dei processi interni è ancora poco digitalizzata. Vogliamo utilizzare il tema dell’evento, cibo e sostenibilità, pensando di lasciare al Paese e a una parte delle imprese, un modello di funzionamento che è già realtà”.

Press Office Cibus in Fabula Exhibition
Rendering Frontale in Prospettiva del Padiglione EXPO

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Roberto Catania

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