WindJet, Pulvirenti promette di tornare a volare. E punta il dito contro Alitalia
Economia

WindJet, Pulvirenti promette di tornare a volare. E punta il dito contro Alitalia

Il proprietario della compagnia ferma da agosto assicura di avere un piano: quattro aerei, un socio, un nuovo nome e 100 milioni di capitale

“Tornerò a volare”. L’affermazione di Antonio Pulvirenti, fondatore e presidente di Windjet ha un sapore romantico. Pulvirenti, a capo di una fiorente attività alberghiera a Taormina, patron del Catania Calcio e imprenditore della Grande distribuzione con l’insegna Fortè, ammette di non aver ancora chiesto alcuna nuova licenza all’Enac, di non aver presentato un piano industriale all’Ente nazionale dell’aviazione civile, ma si mostra ottimista muovendosi tra contatti, possibili investori e potenziali nuovi soci come in un frullatore.

Pulvirenti, lei dice che Windjet tornerà a volare presto. Mi permetta di essere scettica.
E perché?

Perché non ha chiesto licenza all’Enac e perché l’unica Newco di cui si ha notizia è quella già costituita in estate quando si paventava la vendita della compagnia ad Alitalia.
È quella. Windjet Spa era stata ricostituita in Windjet Srl, per poi passare ad Alitalia e ritornare Spa non appena le condizioni sarebbero maturate.

Lei però ha annunciato alla stampa un nuovo nome...
Abbiamo semplicemente cambiato nome e sede sociale. La Newco si chiama ora Aerolinee siciliane con sede a Catania.

Capitale sociale?
Tra i 60 e i 100 milioni

Il salto tra sessanta e cento non è una briciola. Non credo bastino i 5 milioni che potrebbe garantire L’Irs, la finanziaria controllata dalla Regione Sicilia...
Mi scusi, ma da dove saltano fuori queste cifre? Il presidente ha appena firmato una lettera di indirizzo affinché l’istituto intervenga nel nostro progetto… Non so nemmeno se sia già arrivata a destinazione

Tutti si sono preoccupati di comunicarla ai giornali, però. Ed esistono regolamenti, percentuali, norme che permettono alle associazioni di categoria di fare i propri calcoli...
Vedremo se hanno ragione, non sappiamo nemmeno se arriverà il contributo…

E allora deve avere trovato dei buoni soci!
Ho in corso trattative, colloqui, incontri e contatti con possibili soci, società e fondi di investimento

Anche con un grosso imprenditore della grande distribuzione del nord?
Anche

Che non è Bernardo Caprotti di Esselunga…..
Non è

E chi è?
Lo sa benissimo che non posso svelare le trattative in corso.

E allora non può nemmeno dire “tornerò a volare il 5 dicembre”. Non c’è il tempo. Allunghiamo correttamente l’attesa...
Conosco benissimo le procedure, sono del settore e non sono nato ieri. Per ripartire serve una nuova licenza autorizzata dall’Enac, che la rilascia soltanto in presenza di requisiti tecnici e disponibilità finanziaria. Appena sarò pronto con i conti e gli aeromobili, presenterò richiesta.

Quando? Qualche anticipazione sul piano industriale che sta mostrando ai soci potenziali?
C’è grande manifestazione di interesse e questa è una verità. Mi perdonerà se sorvolo sugli aspetti finanziari, che per ora devono restare riservati. Posso però dire che conto di partire entro l’anno con 4 aeromobili che raddoppieranno entro marzo 2013.

La vecchia spa in liquidazione mi pare di capire che seguirà il suo corso…
Per tenere fede ai miei obiettivi, dovrò chiudere la partita entro la prossima settimana. Ed entro questo tempo la chiuderò.

La richiamo tra una settimana e mezzo.
Mi richiami. Ma vorrei che questa storia si chiudesse con la giusta sottolineatura, che spesso i giornali dimenticano…

Cioè?
Windjet aveva chiuso un contratto con Alitalia che Alitalia non ha rispettato e per questo è andata così. Ma il piano va avanti.

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Antonella Bersani

Amo la buona cucina, l’amore, il mirto, la danza, Milan Kundera, Pirandello e Calvino. Attendo un nuovo rinascimento italiano e intanto leggo, viaggio e scrivo: per Panorama, per Style e la Gazzetta dello Sport. Qui ho curato una rubrica dedicata al risparmio. E se si può scrivere sulla "rosea" senza sapere nulla di calcio a zona, tennis o Formula 1, allora – mi dico – tutto si può fare. Non è un caso allora se la mia rubrica su Panorama.it si ispira proprio al "voler fare", convinta che l’agire debba sempre venire prima del dire. Siamo in tanti in Italia a pensarla così: uomini, imprenditori, artisti e lavoratori. Al suo interno parlo di economia e imprese. Di storie pronte a ricordarci che, tra una pizza e un mandolino, un poeta un santo e un navigatore e i soliti luoghi comuni, restiamo comunque il secondo Paese manifatturiero d’Europa (Sì, ovvio, dietro alla Germania). Foto di Paolo Liaci

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