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John Moore/Getty Images
Economia

Terrore ed economia, ecco come l'Isis recluta i militanti

Repressione e terrore, ecco come gli uomini del Califfato gestiscono le città che conquistano

La persecuzione economica può essere una tattica di reclutamento per l'Isis? Secondo The Atlantic sì, soprattutto dopo aver scoperto che in Iraq e in Siria ci sono tanti militanti che sono diventati tali non per scelta ma per costrizione. Perché quando gli uomini del Califfato hanno tolto loro l'unica fonte di reddito di cui disponevano (un negozio, un banco al mercato, un paio di animali, a seconda dei casi), per sopravvivere hanno dovuto per forza unirsi all'Isis.

Anche se questi terroristi si difendono dicendo di essersi soltanto limitati a chiudere tutti quegli esercizi commerciali che istigano alla "dissolutezza", anche le testimonianze di chi non riesce a trovare lavoro perché, non dichiarandosi un simpatizzante dell'Isis, trova soltanto porte chiuse, stanno aumentando.

A sentire i racconti raccolti da The Atlantic l'unica possibilità per sopravvivere è scappare. L'Isis controlla tutto, e non lascia un briciolo di libertà a chi non si conforma ai dettami del Califfato. Anzi, per la precisione anche chi lo sostiene può decidere ben poco. Il semplice fatto di riuscire a mantenere un'attività commerciale operativa va considerato un enorme privilegio, anche se sono poi i fedelissimi del Califfo a decidere non solo i prezzi dei prodotti o dei servizi offerti ma anche la percentuale dell'incasso che può andare al proprietario o allo specialista, a seconda del caso. E naturalmente si tratta sempre e solo di uomini, perché le donne sono escluse dall'economia del Califfato per il semplice fatto di essere donne.

In un contesto di questo tipo, commentano alcuni fuggitivi che sono riusciti a mettersi in salvo in altri paesi, per i giovani soprattutto sostenere il Califfato diventa l'unica strada percorribile per vedersi garantito un reddito, per quanto minimo. La resistenza, quando vengono a mancare le risorse per la sopravvivenza, non può durare all'infinito, e non tutti hanno la forza e il coraggio per scappare. I miliziani lo sanno e ne approfittano. 

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Claudia Astarita

Amo l'Asia in (quasi) tutte le sue sfaccettature, ecco perché cerco di trascorrerci più tempo possibile. Dopo aver lavorato per anni come ricercatrice a New Delhi e Hong Kong, per qualche anno osserverò l'Oriente dalla quella che è considerata essere la città più vivibile del mondo: Melbourne. Insegno Culture and Business Practice in Asia ad RMIT University,  Asia and the World a The University of Melbourne e mi occupo di India per il Centro Militare di Studi Strategici di Roma. Su Twitter mi trovate a @castaritaHK, via email a astarita@graduate.hku.hk

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