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Economia

Stubhub, come funziona il servizio per comprare (e vendere) biglietti online

Concerti, partite, eventi: come si usa, quali garanzie offre e quanto costa la piattaforma di secondary ticketing del gruppo eBay

Da un lato ci sono coloro che, in barba alla dura legge del sold-out, stanno cercando in tutti i modi di accaparrarsi un biglietto per il concerto dell'anno o per la partita delle propria squadra del cuore. Dall’altro lato c’è chi, invece, un biglietto magari ce l’ha, ma non ci può più andare per via di sopraggiunti e imprevisti impegni.

Nel mezzo ci sono gli intermediari della compravendita online, piattaforme nate proprio per mettere in contatto la domanda e l’offerta fuori dai canali primari. Sono le realtà del cosiddetto secondary ticketing, termine anglosassone che dalle nostre parti sta assumendo un’accezione non sempre positiva per via degli ormai celebri casi (su tutti quello del concerto di luglio dei Coldplay) dei biglietti rivenduti a prezzi gonfiati.

Quali sono le garanzie
"In realtà" - spiega Giulia Chiari, Regional Manager di StubHub, società del Gruppo Ebay che si occupa di compravendita di biglietti fra privati - "l’obiettivo di servizi come il nostro è quello di rendere queste transazioni il più trasparenti possibili. La rivendita di biglietti è sempre esistita, noi vogliamo semplicemente portarla alla scoperto, controllarla, fare in modo che sia tutto alla luce del sole.

A garantire la regolarità dell'acquisto una serie di controlli effettuati dalla stessa piattaforma. "Abbiamo un team di trust & safety che si occupa di verificare la validità del biglietto e l’identità dei venditori", spiega la responsabile. "Chi vende su StubHub deve fornire obbligatoriamente una carta di credito associata, così da essere tracciato. C’è poi la garanzia sui biglietti. In caso di problemi StubHub si occupa di trovare biglietti sostitutivi ed effettua il rimborso completo se l’evento viene cancellato e non riprogrammato".

Il prezzo? Lo stabilisce il venditore
Non ci sono vincoli, invece, per ciò che riguarda il prezzo finale di vendita e il numero massimo di tagliandi che un singolo può vendere. "Lasciamo che siano le leggi della domanda e dell’offerta a determinare il prezzo. Il controllo lo fa il compratore; è evidente che davanti a un biglietto che costa 20-30 volte il prezzo ufficiale di vendita chiunque penserà a una speculazione.

In generale, ci tiene comunque a rassicurare la responsabile, dall’analisi delle dinamiche d’acquisto emerge un mercato sostanzialmente corretto, sotto ogni punto di dista. "Il 99% dei venditori sono privati in possesso di uno o più tagliandi per eventi ai quali non possono più partecipare; solo l’1% è costutuito da professionisti, spesso agenzie. Quanto ai prezzi, chiarisce la responsabile, molto dipende dal tipo di evento: "In generale possiamo dire che i biglietti per gli eventi sportivi siano rivenduti allo stesso prezzo del valore facciale, quelli per i concerti a un prezzo inferiore".

StubHubGiulia Chiari, Regional Manager di StubHubStubHub

Giova a questo proposito la concorrenza che si ingenera fra venditori all’aumentare degli iscritti sulla piattaforma. "L’anno scorso", ci tiene a sottolineare la responsabile, "abbiamo assistito a una diminuzione dei prezzi del 7% in Italia, del 25% in UK. Anche questo rientra nelle logiche della domanda e dell’offerta".

La tecnologia cambia l'esperienza d'acquisto
Nata nel 2000 da un’idea di Eric Baker  e Jeff Fluhr, StubHub è stata acquisita da eBay nel 2007. Al di là dell’innegabile sostegno finanziario, l’influenza della “baia” si è fatta sentire nella propensione agli investimenti tecnologici che da qualche anno a questa parte stanno cambiando pelle al servizio.

Già oggi, chi si iscrive al servizio tramite l’apposita app mobile può selezionare gli artisti preferiti o la squadra del cuore così da essere informato in tempo reale sui biglietti degli eventi associati. Volendo, è possibile anche collegare il profilo al proprio account Spotify (o Apple Music) per far sapere al sistema quali sono i cantanti e i gruppi più ascoltati.

Per gli eventi più importanti, inoltre, la piattaforma sta iniziando a offrire un servizio di anteprima basato sulla realtà virtuale. "È un altro passo in avanti per garantire la migliore esperienza d’acquisto", ci tiene a sottolineare Aimee Bateas, Global Head of Public Affairs di StubHub: "Chi accede a StubHub non si limita a cercare un biglietto in base ai propri gusti e alla località geografica; può scegliere i posti e avere una vista realistica e a 360 gradi - su schermo o tramite visori VR - del proprio posto a sedere all'interno dello stadio o del palazzetto".

Quanto costa
Le commissioni del servizio sono variabili in base alla tipologia di biglietto: per quelli cartacei, spiega la società, la tariffa è maggiore perché include le spese di spedizione (a carico del compratore) che vengono gestite direttamente da StubHub tramite un accordo con Ups. In genere, comunque, il sovraprezzo si aggira intorno al 25-30% del costo di vendita e va ripartito fra venditore e compratore.

Sono cifre che secondo StubHub sono più che giustificate dal livello di servizio offerto dalla piattaforma e dalle garanzie che, come abbiamo visto, è in grado di offrire. E in effetti a giudicare dai numeri diramati dalla stessa società - 1,3 biglietti venduti ogni secondo per un volume complessivo di 4.3 miliardi di dollari di transazioni nel 2016 - vien facile credere che le commissioni non rappresentino in alcun modo un limite al modello del secondary tickets.

Qualche problema in più potrebbe invece arrivare dalle evoluzioni del quadro normativo, viste anche le recenti multi comminate dall’Antitrust ad alcuni operatori del canale secondario, rei di aver omesso informazioni sensibili per un acquisto consapevole. "Credo che in questo momento storico tutti i fronti siano aperti", commenta Giulia Chiari. "Abbiamo tutte le capacità e le buone prospettive per trovare una regolamentazione che giovi a tutti, l'importante è evitare leggi che si rivelino poco chiare o poco pratiche. La legge non vieta al privato di rivendere il proprio biglietto, un'opportunità - peraltro - che il canale primario oggi non offre".

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Roberto Catania

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