Steve Jobs, l'erede è americano e si chiama Cullen Dudas
Economia

Steve Jobs, l'erede è americano e si chiama Cullen Dudas

Ha 21 anni, e ha le carte in regola per creare un sistema operativo alternativo a Microsoft e Apple. Con l'aiuto di Lady Gaga...

L'erede di Steve Jobs? Lo abbiamo trovato noi. Si chiama Cullen Dudas, è americano, ha 21 anni e un grande sogno nel cassetto: rivoluzionare Windows. Il motivo? Dobbiamo cercarlo sui nostri computer...

Anche se non ce ne rendiamo conto, infatti, lo strumento che utilizziamo di più nel corso di una giornata è il sistema operativo del pc e del telefono cellulare. Ci serve per interagire con tutti i programmi che usiamo quotidianamente, sia per lavorare che per divertirci o per comunicare: il sistema operativo ci permette di interfacciarci con i sistemi per l'invio di posta elettronica, per la videoscrittura in ufficio; per giocare o per guardare fotografie e filmati quando siamo a casa, e per fare tante altre cose.

Come tutti sappiamo, i sistemi operativi tra cui possiamo scegliere di fatto sono due: quello di Apple e l'onnipresente Microsoft Windows. Alcuni scelgono una terza opzione, Linux, ma questo software open-source non ha mai davvero scalfito il duopolio dei colossi made in Usa.

La maggior diffusione di Windows (che ha una quota di mercato superiore all'80%) dipende dal successo che hanno avuto le finestre virtuali lanciate sul mercato nel lontano 1985 dall'emergente società Microsoft, che aveva avuto nel giovanissimo genio dell'informatica Bill Gates il suo padre fondatore dieci anni prima – quando Gates aveva solo vent'anni e aveva sviluppato il linguaggio BASIC.

Il sistema operativo Windows si è più volte rinnovato negli anni, ma l'evoluzione della tecnologia, la trasformazione delle macchine sui cui deve essere installato e il modificarsi delle aspettative degli utenti richiedono aggiornamenti continui, pena il rischio di perdere rapidamente quote di mercato.

Potrebbe toccare a un altro giovanissimo mago del computer il compito di rinnovare Windows, magari trasformandolo in qualcosa di radicalmente nuovo, destinato a cambiare anche la nostra vita virtuale quotidiana. Si tratta di Cullen Dudas, un ragazzo di Cleveland che ha portato a casa il suo primo computer a cinque anni, e ha iniziato a lavorare su Windows quando ne aveva solo dodici. Spacciandosi per maggiorenne, partecipò a un progetto di testing di una versione di Windows che non vide mai la luce (si trattava di Windows Longhorn, cui Microsoft preferì la versione Windows Vista).

In tutto e per tutto rispondente all'immagine che abbiamo del topo da tastiera (pesava quasi cento chili e aveva persino un topo – vero – come animale domestico), l'adolescente Dudas trascorse ore e ore davanti al video per individuare bug e difetti di programmazione di Longhorn. Ne scovò talmente tanti da essere chiamato a soli quindici anni per il suo primo colloquio di lavoro alla Microsoft: non ebbe successo (era troppo giovane), ma appena raggiunta la maggiore età iniziò a lavorare per la multinazionale dei suoi sogni.

Ora di anni ne ha ventuno, ha perso peso e iniziato a fumare e, soprattutto, ha lanciato la sua società informatica a San Francisco, la Lumier. Con l'obiettivo di riscrivere da zero un sistema operativo che cambi definitivamente il modo con cui usiamo i nostri apparecchi informatici. Il suo obietivo è quello i creare un sistema operativo personalizzato. Anzi, personalizzabile. In cui tutte le applicazioni disponibili possano lavorare insieme, senza costringere gli utenti ad aprirle e chiuderle in rapida successione.

In lui credono in molti, a partire da un anonimo top manager della stessa Microsoft, che gli ha fornito il denaro per mettersi in proprio, fino ad arrivare a personaggi insospettabili di un interesse nell'informatica, come Lady Gaga, che ha investito parecchi soldi nel progetto Lumier. Del resto, Dudas ha sottolineato in più occasioni che "Apple se la cava bene da sola", mentre "Windows ha bisogno di nuova energia". Commenti che lasciano intuire che il sistema operativo di Dudas, quando sarà pronto, potrà essere commercializzato proprio da Microsoft. Che potrebbe così rinnovarsi e riuscire ad affrontare meglio la concorrenza della Mela.

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Claudia Astarita

Amo l'Asia in (quasi) tutte le sue sfaccettature, ecco perché cerco di trascorrerci più tempo possibile. Dopo aver lavorato per anni come ricercatrice a New Delhi e Hong Kong, per qualche anno osserverò l'Oriente dalla quella che è considerata essere la città più vivibile del mondo: Melbourne. Insegno Culture and Business Practice in Asia ad RMIT University,  Asia and the World a The University of Melbourne e mi occupo di India per il Centro Militare di Studi Strategici di Roma. Su Twitter mi trovate a @castaritaHK, via email a astarita@graduate.hku.hk

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