Ruzzle, quando giocare diventa business
Economia

Ruzzle, quando giocare diventa business

Chi è Mag Interactive, la società che con il nuovo gioco ha conquistato il mondo

Ruzzle è la mania del momento. Milioni di persone in tutto il mondo sono ipnotizzate da questo giochino infernale che è capace di incollare davanti ai piccoli schermi di cellulari, smartphone e tablet per ore intere di fila. Tutti abbiamo amici, fidanzati e parenti che sono stati presi dalla mania di Ruzzle. Ma chi c'è dietro questo successo planetario?

La società che ha progettato il software è la MAG Interactive: non si tratta, come potremmo essere indotti a pensare, del parto di geni dell'informatica della Silicon Valley oppure di otaku giapponesi, ma di una piccola compagnia svedese, con sede a Stoccolma e una decina di dipendenti.

MAG Interactive aveva all'attivo solamente una decina di app programmate per conto di altre società e un paio di prodotti lanciati per conto proprio. Del resto, la piccola compagnia svedese è operativa da poco tempo: aveva aperto i battenti solo nel 2010, anche se nel mondo dell'informatica due o tre anni sono un'eternità.

Il fondatore, Roger Skagerwall, era un programmatore con esperienza di database, che non aveva mancato di dimostrare una certa genialità, brevettando alcuni sistemi di archiviazione e fornendo a importanti operatori consulenza per la vendita di brani musicali in rete, ma sembrava avviato a una carriera anonima se non fosse stato per l'idea che lo ha portato a concepire Ruzzle.

Il successo che è arrivato, come ha dichiarato lo stesso Skagerwall in un'intervista a Mats Nylund di Nordic, era del tutto inatteso. Quelli di MAG Interactive non avevano fatto altro che programmare un gioco intuitivo, dalla grafica semplice e con un minimo livello di interazione. L'obiettivo era quello di sfondare sul mercato svedese, per poi puntare, eventualmente, anche a quelli degli altri Paesi scandinavi. Le cose sono andate meglio delle più rosee previsioni. Del resto, non è la prima volta che dal Nord Europa arriva un fenomeno simile: prima era toccato ad Angry Birds, altro videogioco che è riuscito a spopolare in tutto il mondo e che è stato creato da una società scandinava: la Rovio, fondata da tre studenti di Helsinki.

A riprova del fatto che Ruzzle è figlio della globalizzazione informatica, il successo del gioco è arrivato da un angolo del tutto diverso del mondo. Secondo una ricerca condotta da Michael del Castillo di Upstart Business Journal, infatti, la scintilla che ha reso il prodotto virale è stata innescata in una cittadina della Louisiana a due passi da New Orleans, chiamata Collins. Il gioco era già in circolazione da mesi e sembrava ormai aver raggiunto la fine del suo ciclo vitale, quando un gruppo di abitanti di Collins - presumibilmente liceali - ha iniziato a utilizzarlo con la propria rete di amici. Grazie ai contatti di Facebook e alla semplicità di connessione, i giocatori si sono moltiplicati in maniera esponenziale, sancendo il trionfo di Skagerwall e della sua MAG Interactive. Oggi i giocatori sono più di dieci milioni.

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Claudia Astarita

Amo l'Asia in (quasi) tutte le sue sfaccettature, ecco perché cerco di trascorrerci più tempo possibile. Dopo aver lavorato per anni come ricercatrice a New Delhi e Hong Kong, per qualche anno osserverò l'Oriente dalla quella che è considerata essere la città più vivibile del mondo: Melbourne. Insegno Culture and Business Practice in Asia ad RMIT University,  Asia and the World a The University of Melbourne e mi occupo di India per il Centro Militare di Studi Strategici di Roma. Su Twitter mi trovate a @castaritaHK, via email a astarita@graduate.hku.hk

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