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Mario Tama/Getty Images
Economia

Il business dei matrimoni nell'era digitale

300 miliardi di fatturato a livello globale, di cui 7 solo in Italia

Il business dei matrimoni è il business del futuro. E non tanto per il numero di unioni celebrate, ma per il modo in cui vengono organizzati, a prescindere da se si tratti di prime o seconde nozze. Gli ultimi dati certi parlano di un giro d'affari globale di 300 miliardi di dollari, di cui 7, secondo uno studio pubblicato dalla Camera di Commercio di Monza e Brianza, fanno capo all'Italia.

A prescindere dal fatto che il numero di matrimoni officiati stia aumentando o diminuendo, a fare la differenza è il modo in cui questi ultimi sono gestiti. Anche grazie ai servizi innovativi messi a disposizione dalle nuove tecnologie.

Il business dei matrimoni negli Stati Uniti

Negli Stati Uniti il business dei matrimoni vale circa 58 miliardi di dollari, dà lavoro a più di 830mila persone, e tra il 2011 e il 2016 è cresciuto a una media del 2,2 per cento annuo. Tuttavia, il vero vantaggio di questo settore è che non permette a nessun operatore di assicurarsi una posizione di monopolio nello stesso, nemmeno in riferimento a un solo settore come quello della fornitura di fiori, la gestione delle sale o il catering. Sempre negli Stati Uniti, sono poco meno di 600mila le aziende e le società che si occupano di matrimoni, e nell'era digitale non potranno che continuare ad aumentare. Del resto, come sottolinea l'Huffington Post, le nuove tecnologie sono già parte integrante della quotidianità delle nuove generazioni. Ed è inevitabile che l'abitudine a scegliere tutto con un click vada a influenzare anche il modo in cui organizzano le loro nozze.

Le app da matrimonio

Le "app da matrimonio" sono molto più diffuse di quanto non si pensi. E non solo in America. Al momento le più gettonate si occupano di abiti (per la sposa e per lo sposo, da acquistare o affittare), inviti, decorazioni floreali, acquisto degli anelli, allestimento delle sale di ricevimento, ma esistono anche quelle che aiutano i futuri sposi a sbrigare le pratiche burocratiche per il matrimonio o concedono prestiti agevolati a chi non può permettersi di sostenere i costi della cerimonia.

I matrimoni in Italia

Se da un lato gli operatori tradizionali lamentano che la concorrenza di queste app potrebbe costringere alcuni di loro ad abbandonare il mercato, in Italia in particolare il business dei matrimoni 2.0 potrebbe funzionare meglio che altrove. Secondo i dati di Federconsumatori un "matrimonio tradizionale", quindi con 100 invitati, ha un costo che oscilla tra i 35.624 a 59.809 Euro. Ma nel Bel Paese anche il business dei matrimoni organizzati da stranieri è particolarmente redditizzio, con una spesa media di circa 51mila euro a coppia.

Le app di successo in Italia

Ecco perché sono sempre di più le società interessate a usare la tecnologia per accaparrarsi anche solo una piccola fetta di un mercato in continua e rapida espansione. Martha's Cottage è una delle piattaforme di e-commerce più solide nella commercializzazione di prodotti per il matrimonio, con un attivo di oltre 1.000 matrimoni al mese e un fatturato che in appena due anni di attività è esploso, passando da 40mila a 400mila euro.The Knot è invece il più famoso servizio di "wedding planning" virtuale, che oltre a far circolare spunti e tendenze per dare nuove idee alle coppie che devono organizzare il matrimonio, offrono spazi personalizzati per raccontare la propria esperienza con testi e immagini.

Ai giovani piacciono molto anche Loverly, piattaforma finalizzata a permettere alle spose di condividere le loro idee per il matrimonio, dall'allestimento al bouquet; Appy Couple, che per una manciata di dollari permettere di creare un sito in cui inserire tutte le informazioni sulla cerimonia e rimanere in contatto costante con gli invitati. Design Your Wedding Day funge da agenda virtuale, permettendo di registrare appuntamenti e indirizzi; MyWeddingDay si occupa invece degli invitati, e in particolare di partecipazioni e placement; mentre WeddingHappy è un valido aiuto perché, tramite un grafico interattivo, aiuta gli sposi a controllare cosa è stato fatto e cosa invece devono ancora decidere pel il loro grande giorno.

Il business del Wedding Tourism

Se si considera che gli sposi stranieri scelgono di celebrare le proprie nozze in Italia per la storia e le bellezze culturali che il paese offre (16,3%), per il fascino del contesto che rappresenta un “sogno” (12,9%), per romanticismo e bellezza (12%), per la qualità del cibo (11%), per il "passaparola" (10,5%) e per il paesaggio (10%), è evidente come le app da matrimoni abbiano ancora tanto margine di crescita soprattutto in questo settore, che necessita di molti servizi in più (dalla traduzione alla capacità di soddisfare le esigenze di sposi di ogni nazionalità, dalla capacità di pubblicizzare località meno note alla necessità di assistere gli invitati nella pianificazione del viaggio), e che può garantire un sufficiente livello di efficienza solo sfruttando le nuove tecnologie. Del resto, i numeri sono promettenti: nel 2012 234.840 stranieri hanno scelto di sposarsi in Italia, con un totale di presenze pari a 1 milione e 221mila persone provenienti da oltre 25 nazioni.

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Claudia Astarita

Amo l'Asia in (quasi) tutte le sue sfaccettature, ecco perché cerco di trascorrerci più tempo possibile. Dopo aver lavorato per anni come ricercatrice a New Delhi e Hong Kong, per qualche anno osserverò l'Oriente dalla quella che è considerata essere la città più vivibile del mondo: Melbourne. Insegno Culture and Business Practice in Asia ad RMIT University,  Asia and the World a The University of Melbourne e mi occupo di India per il Centro Militare di Studi Strategici di Roma. Su Twitter mi trovate a @castaritaHK, via email a astarita@graduate.hku.hk

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