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Economia

Tasi, ecco perché l'abolizione potrebbe saltare

Secondo i tecnici di Camera e Senato verrebbe messa a rischio l’autonomia di manovra dei Comuni

Sembra iniziare decisamente in salita il percorso di approvazione della legge di stabilità in Parlamento. Tante sono infatti le critiche avanzate finora ai provvedimenti messi a punto dal governo, in particolare per quel che concerne la misura che prevede l’abolizione della Tasi sulla prima casa. Su questo fronte, c’è da registrare in particolare l’intervento, decisamente negativo, del Servizio Bilancio di Camera e Senato, che in pratica ha bocciato il provvedimento così come concepito. Il Servizio in questione valuta da un punto di vista tecnico e giuridico le leggi che vengono sottoposte all’approvazione di Palazzo Madama e Montecitorio. Ebbene, nel caso che riguarda appunto l’abolizione dell’imposta sugli immobili, il giudizio espresso è stato fortemente critico.

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In discussione, secondo i tecnici del Parlamento infatti, ci sarebbe il meccanismo con cui i sindaci si vedrebbero compensati dal governo per i mancati introiti non solo della Tasi, ma anche dell’Imu agricola. Il meccanismo in questione potrebbe infatti, secondo quanto testualmente dichiarato, “determinare un irrigidimento dei bilanci comunali in quanto limita la possibilità di manovra dei Comuni a valere sulle proprie entrate a scapito della voce maggiormente rigida e fissa del fondo in esame”. In sostanza, si sostiene che le giunte comunali con i soldi incamerati direttamente dalla Tasi e dall’Imu agricola, avrebbero la possibilità di fare più cose di quelle che invece potranno effettivamente fare con le risorse che arriveranno dal fondo di compensazione che prevede spazi di utilizzo più rigidi.

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Una posizione che ovviamente rappresenta un giudizio di carattere puramente tecnico e che, per il momento, nessuna forza politica, di opposizione o di quella parte di maggioranza critica verso il premier Renzi, ha ancora deciso di cavalcare per attaccare l’abolizione della Tasi. Come noto infatti, quello delle tasse è un terreno particolarmente insidioso visto che l’opinione pubblica è quanto mai sensibile e ben disposta verso interventi che prevedano comunque un taglio delle imposte. Di certo però, quella del servizio tecnico di Camera e Senato è un’altra voce critica che si unisce a quelle di sindacati, Regioni e più in generale enti locali, preoccupati dal fatto che, un l’abolizione della Tasi, possa mascherare in realtà un aumento  di altre imposte o comunque un inasprimento delle tariffe che le famiglie dovranno sopportare per vedersi garantiti una serie di servizi locali, a cominciare dalla sanità. Come detto però, il percorso di approvazione della legge di stabilità è appena iniziato, e dunque il governo avrà tempo e modo, nel caso, per fugare tutti questi dubbi.  

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Giuseppe Cordasco

Sono nato e cresciuto ad Aarau nel cuore della Svizzera tedesca, ma sono di fiere origini irpine. Amo quindi il Rösti e il Taurasi, ma anche l’Apfelwähe e il Fiano. Da anni vivo e lavoro a Roma, dove, prima di scrivere per Panorama.it, da giornalista economico ho collaborato con Economy, Affari e Finanza di Repubblica e Il Riformista.

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