Tasi: come, quando e chi deve pagare la nuova tassa
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Tasi: come, quando e chi deve pagare la nuova tassa

Tra pochi giorni diventeranno ufficiali le aliquote in tutti i Comuni e interesseranno proprietari e inquilini. Si paga con F24 o bollettino postale

E’ partito il conto alla rovescia per una scadenza attesa con ansia da milioni di contribuenti: ci riferiamo al 10 settembre quando la maggior parte dei Comuni dovrà aver reso pubbliche le aliquote della Tasi, la nuova imposta sugli immobili che si pagherà per i cosiddetti servizi indivisibili, ossia ad esempio manutenzione delle strade o illuminazione pubblica. Ricordiamo che una certa quantità di amministrazioni locali, a dire il vero una netta minoranza, aveva già provveduto a deliberare le aliquote in questione e molti cittadini hanno già versato il primo anticipo della nuova imposta a giugno.

TASI, IN ATTESA DELLE ALIQUOTE

Per tutti gli altri sindaci ritardatari, la nuova scadenza è stata fissata appunto al 10 settembre. E’ bene tra l’altro precisare che, nel caso neanche entro questa data i consigli comunali dovessero essere in grado di approvare le aliquote in questione, queste saranno fissate per legge all’uno per mille. Andiamo però per ordine e chiariamo innanzitutto chi sarà tenuto al pagamento di questa imposta. La Tasi dovrà essere pagata da tutti i proprietari di prima casa e, nei Comuni che lo decideranno autonomamente, anche su altri eventuali tipi di abitazioni. Una quota del nuovo tributo, e questa è la più grossa delle novità, dovrà essere versata dagli inquilini. La percentuale potrà variare tra il 10 e il 30%. Secondo le prime rilevazioni fatte nei Comuni che hanno già deliberato, la quota in questione si fisserebbe mediamente intorno al 22%.

TASI, ECCO QUANTO PAGHEREMO

E’ bene ricordare inoltre che la Tasi non è dovuta sui terreni agricoli. Una volta stabilito di essere tra quelli che dovranno pagare la nuova tassa, ci sarà il problema di calcolarne l’entità. In questo caso ci si dovrà rifare alla procedura utilizzata negli anni passati per l’Imu. In pratica si dovrà prendere la propria rendita catastale, rivalutarla del 5%, moltiplicarla per il coefficiente stabilito per ogni tipo di immobile, che per le case è pari a 160, e poi applicare l’aliquota decisa dal Comune. Come detto questa parte da una base minima dell’1 per mille e può arrivare fino a un massimo del 2,5 per mille. In questo caso le prime rilevazioni confermano che mediamente i Comuni hanno optato per aliquote pari circa al 2 per mille. E’ bene sottolineare  comunque che, nel caso di aliquote pari al tetto massimo del 2,5 per mille, i Comuni sono tenuti a garantire delle detrazioni per le fasce più deboli.

TASSE SULLA CASA, ECCO COME SI CALCOLANO

Negli altri casi le agevolazioni saranno a discrezione della giunta comunale e dunque sarà bene informarsi circa le condizioni del proprio Comune di appartenenza. Per quanto riguarda poi le date del versamento, fatto salvo chi, come accennato, ha già provveduto a versare l’acconto a giugno, la data fissata per la prima rata è quella del 16 ottobre. Il saldo poi si dovrà pagare entro il 16 dicembre. Nel caso già ricordato di Comuni che anche entro il 10 settembre non avessero deliberato sulle proprie aliquote, queste ultime restano fissate come detto all’uno per mille, e i contribuenti dovranno versare l’intera imposta  in una sola rata fissata anch’essa per il 16 dicembre. Infine, come per tutte le altre imposte sulla casa, anche la Tasi potrà essere pagata con modello F24 oppure con apposito bollettino postale.

TASI, LE NOVITA' PER GLI INQUILINI

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Giuseppe Cordasco

Sono nato e cresciuto ad Aarau nel cuore della Svizzera tedesca, ma sono di fiere origini irpine. Amo quindi il Rösti e il Taurasi, ma anche l’Apfelwähe e il Fiano. Da anni vivo e lavoro a Roma, dove, prima di scrivere per Panorama.it, da giornalista economico ho collaborato con Economy, Affari e Finanza di Repubblica e Il Riformista.

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