Partite Iva, in arrivo uno sconto sulle tasse
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Partite Iva, in arrivo uno sconto sulle tasse

Il governo introduce per i lavoratori autonomi con redditi più bassi un forfait fiscale, che porterà ad annullare le spese per il commercialista

“Anziché spendere centinaia di euro di commercialista o decine di euro per altre spese ci sarà un regime forfettario, una riduzione di 800 milioni di euro per 900mila partite Iva”. Sono state queste alcune delle parole più sorprendenti pronunciate ieri dal presidente del Consiglio Mattero Renzi. Non tanto per il valore economico dell’annuncio, che riguarda una posta decisamente minore dell’intero impianto finanziario della legge di stabilità, ma quanto perché si tratta di una novità riguardante le partite Iva che nessuna indiscrezione era stata in grado di cogliere in queste concitate settimane che hanno preceduto il varo dell’atteso provvedimento.

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Eppure il premier da tempo aveva promesso che l’attenzione del suo esecutivo si sarebbe presto rivolta anche a quel mondo del lavoro autonomo da sempre poco considerato nelle manovre di bilancio. In un primo momento si era anche parlato della possibilità di estendere il famoso bonus di 80 euro proprio alle partite Iva. Una possibilità che però è stata subito scartata perché considerata economicamente troppo onerosa. L’alternativa messa in campo allora è quella di una riduzione del carico fiscale i cui dettagli devono essere però ancora definiti. Per quello che si è potuto capire finora, riguarderà i redditi più bassi, cioè i lavoratori autonomi che percepiscono ricavi da un minimo di 15mila euro fino a un massimo di 40mila.

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Per loro dunque ci sarebbe una sorta di forfait fiscale, senza necessità di dover fare calcoli particolari, da qui l’addio ai commercialisti, e senza dover espletare inutili procedure burocratiche, con i citati risparmi anche sul fronte delle spese amministrative. Come detto non è ancora chiaro a quanto ammonterà l’onere fiscale forfettario a cui saranno chiamati circa un milione di partite Iva. Di certo però per loro si tratterà comunque di un indubbio alleggerimento dei costi. Tra l’altro c’è da sottolineare che gli interventi in questione sono stati inseriti all’interno della legge di stabilità, e quindi saranno operativi fin dal prossimo 2015, in concomitanza con l’approvazione parlamentare del provvedimento presentato ieri.

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Un bel passo in avanti visto che finora, quando si era parlato di riforma fiscale del mondo del lavoro autonomo, come ad esempio nel caso della rivoluzione che interesserà presto il cosiddetto regime dei minimi, si era sempre dato per scontato che il governo avrebbe affrontato la materia all’interno della delega fiscale. Un percorso legislativo quest’ultimo che prevede tempi di approvazione decisamente più lunghi. Il governo ha deciso invece di accelerare inserendo i provvedimenti riguardanti il lavoro autonomo proprio all’interno della legge di stabilità, e dimostrando così di voler prendere seriamente in considerazione le richieste che arrivano dalle piccole partite Iva appunto. Vedremo con quali effetti pratici.

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Giuseppe Cordasco

Sono nato e cresciuto ad Aarau nel cuore della Svizzera tedesca, ma sono di fiere origini irpine. Amo quindi il Rösti e il Taurasi, ma anche l’Apfelwähe e il Fiano. Da anni vivo e lavoro a Roma, dove, prima di scrivere per Panorama.it, da giornalista economico ho collaborato con Economy, Affari e Finanza di Repubblica e Il Riformista.

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