condomini
Imagoeconomica
Economia

Nuovo catasto, cosa cambia con il passaggio ai metri quadrati

L’Agenzia delle entrate ha pubblicato i dati di 57 milioni di immobili: inizia così l’addio ai vecchi vani

L’Agenzia delle entrate, da ieri, ha reso disponibili sul proprio sito i dati sulle superfici, espressi in metri quadrati, di ben 57 milioni di immobili. Si tratta di un passo importante verso quella rivoluzione del catasto tanto attesa che prevede l’addio ai vecchi vani, per passare definitivamente appunto ai metri quadrati nella valutazione fiscale delle abitazioni. Per ora siamo ancora in una fase interlocutoria visto che, ad esempio, le rendite catastali, vero snodo critico nella valutazione degli immobili, avverrà ancora in base alla vecchia catalogazione per vani. Le informazioni riguardanti i metri quadrati rese ora disponibili dall’Agenzia delle entrate, saranno invece utili a valutare e semmai correggere, gli importi della Tari, la nuova imposta sulla spazzatura che, come noto, viene calcolata proprio in base ai metri quadrati delle aree coperte di un’abitazione insieme al numero dei soggetti che vi abitano.

Nuovo catasto, addio ai vani arrivano i metri quadri


Tutti i proprietari di immobili di categoria A, ossia abitazioni e uffici, di categoria B, ossia edifici pubblici, e di categoria C, negozi, laboratori e box, potranno quindi d’ora in poi consultare sul sito dell’Agenzia delle entrate tutte le caratteristiche urbanistiche dei propri edifici, insieme appunto alla grande novità dei metri quadrati. A questo proposito sono disponibili due dati: il primo riguarda la superficie computata normalmente a livello catastale, quella spesso definita “calpestabile”, la seconda invece, come già accennato, non tiene conto delle aree scoperte, ossia di balconi e terrazzi, ed è quella che, come già ricordato, viene utilizzata dai Comuni per calcolare la Tari. Per effettuare questa nuova visura catastale i contribuenti interessati dovranno ovviamente accedere al sito dell’Agenzia delle entrate. Per farlo dovranno dotarsi di un Pin, da richiedere presso gli uffici territoriali oppure in alternativa, direttamente online, inserendo il proprio codice fiscale e l'importo del reddito complessivo dichiarato nel 2014. Come da prassi ormai consolidata in questi casi, la prima parte del Pin verrà subito resa disponibile, mentre la seconda arriverà per posta entro 15 giorni dalla richiesta.

Nuovo catasto, ecco perché le rendite aumenteranno


Per il momento, come accennato, non ci saranno dunque grandi novità per i contribuenti. I veri cambiamenti, che già si profilano all’orizzonte però, arriveranno quando anche le citate rendite catastali saranno calcolate sui metri quadrati effettivi. In quel momento innanzitutto spariranno alcune sperequazioni che attualmente portano arbitrariamente alcuni Comuni a valutare la grandezza massima di un vano in maniera diversa da altri, con il risultato paradossale che a volte case più grandi  hanno una rendita inferiore a case più piccole, solo perché sono divise al loro interno con criteri diversi. Con i metri quadrati effettivi tutto ciò sparirà, e le abitazioni saranno valutate in modo univoco. Per quanto riguarda poi le ricadute sui diversi tipi di immobili, non ci sono ancora dati ufficiali, ma secondo le prime stime, molto dipenderà ancora una volta da Comune a Comune: se si considera un appartamento di 70 mq. è stato già calcolato ad esempio che a Reggio Emilia ci sarà un aggravio di rendita del 5% mentre a Bologna invece il valore in questione risulterebbe inferiore del 5,5%.  

I più letti

avatar-icon

Giuseppe Cordasco

Sono nato e cresciuto ad Aarau nel cuore della Svizzera tedesca, ma sono di fiere origini irpine. Amo quindi il Rösti e il Taurasi, ma anche l’Apfelwähe e il Fiano. Da anni vivo e lavoro a Roma, dove, prima di scrivere per Panorama.it, da giornalista economico ho collaborato con Economy, Affari e Finanza di Repubblica e Il Riformista.

Read More