Imu e Tasi, le 5 cose da sapere per pagare il saldo del 16 dicembre
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Imu e Tasi, le 5 cose da sapere per pagare il saldo del 16 dicembre

La scadenza riguarda tutti i proprietari e gli inquilini, anche quelli che non hanno ancora versato nessun acconto a giugno oppure a ottobre


Si avvicina ormai sempre più minacciosa la fatidica scadenza del 16 dicembre, quando proprietari di immobili e inquilini dovranno versare il saldo definitivo di Tasi e Imu. Si chiuderà così per questo 2014 una vicenda legata al pagamento delle imposte sulle abitazioni che in molti casi è stato un vero rebus, creando non pochi problemi a milioni di cittadini. Dall’anno prossimo potrebbe esserci l’attesa novità della local tax che dovrebbe accorpare proprio Imu e Tasi rendendo, almeno nelle intenzioni del legislatore, le cose un po’ più semplici. Intanto però vediamo chi sarà chiamato al versamento del saldo del 16 dicembre e come dovrà comportarsi.

1 - Tasi

Per i proprietari di prima casa si tratterà di versare il prossimo 16 dicembre una cifra pari esattamente a quella già pagata per l’acconto. Ricordiamo nel caso specifico che in più di 5mila Comuni l’acconto in questione è stato versato ad ottobre e non a giugno come da norma. Ancora più anomala la situazione di quei poco più di 650 Comuni dove l’acconto non è stato del tutto versato per inadempienze e ritardi degli amministratori locali. In questo caso i contribuenti dovranno versare in un colpo solo, il 16 dicembre appunto, l’intero ammontare. Per farlo dovranno fare riferimento alle aliquote che ciascun Comune ha da tempo reso pubbliche. Ricordiamo a questo proposito che le aliquote riferite alle prime case sono generalmente superiori a quelle per le altre abitazioni, visto che su queste ultime grava anche il peso dell’Imu.

2 - Inquilini

Per la prima volta, in tema di imposte sugli immobili, nel caso della Tasi sono stati chiamati anche gli inquilini a partecipare al versamento di una tassa. I Comuni potevano stabilire infatti di far pagare loro una quota variabile tra il 10 e il 30%. Nella realtà in numerosi casi si è trattato di cifre al di sotto dei 12 euro, per le quali il pagamento non è dovuto, oppure decisamente basse tanto che molti inquilini hanno deciso di estinguerle in un solo versamento. Per chi però avesse optato comunque per la doppia rateizzazione, il 16 dicembre si tratterà di versare la stessa somma pagata nell’acconto.

3 - Imu

Decisamente più complicata la situazione per tutti i proprietari di seconde e altre case. Su questi immobili gravava infatti anche il pagamento dell’Imu. In molti Comuni però non sono state rese note in tempo utile le nuove aliquote da applicare. Così, i proprietari hanno dovuto effettuare il primo versamento sulla base delle aliquote del 2013. Ora che tutte le amministrazioni comunali si sono messe in regola, toccherà fare dunque i conti sulla base delle nuove aliquote e sottrarre la quota già versata. In ogni caso il consiglio è quello di verificare con attenzione le delibere comunali che stabiliscono le nuove aliquote per evitare qualsiasi tipo di errore.

4 - Come si calcolano le due imposte

Il metodo da utilizzare, per chi fosse chiamato ad esempio al primo e unico versamento, è quello già utilizzato in passato per la vecchia Imu. La base di riferimento infatti, tanto per la Tasi che per la nuova Imu, è sempre la rendita catastale. Essa va presa, rivalutata del 5% e poi moltiplicata per 160. Al valore che si ottiene si dovranno applicare le aliquote decise dal proprio Comune per Tasi e Imu. Calcoli questi che per chi ha effettuato già il primo versamento non dovrebbe essere necessario ripetere, ma che serviranno a chi non ha effettuato nessun versamento, oppure dovrà calcolare la propria nuova Imu sulla base delle aliquote emesse in ritardo dalla propria amministrazione comunale.

5 - Come si paga

In un primo momento si era parlato della possibilità che i sindaci inviassero ai propri cittadini bollettini precompilati per Imu e Tasi, sulla scorta di quanto avviene già ad esempio per la Tari, l’imposta sulla spazzatura. In realtà la procedura non ha preso piede da nessuna parte e dunque per effettuare i versamenti, così come avvenuto già per gli acconti bisognerà procedere nei soliti modi. Si potrà dunque utilizzare un bollettino postale da compilare adeguatamente, oppure il classico modello F24, preferibile nei casi ci siano delle compensazioni fiscali di cui poter usufruire. Ricordiamo infine che Imu e Tasi sono due imposte distinte e separate e dunque non potranno essere versate in maniera cumulativa: bisognerà dunque utilizzare due diversi bollettini postali per ciascun imposta o, in caso di modello F24, specificare su righi distinti i relativi codici di riferimento.

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Giuseppe Cordasco

Sono nato e cresciuto ad Aarau nel cuore della Svizzera tedesca, ma sono di fiere origini irpine. Amo quindi il Rösti e il Taurasi, ma anche l’Apfelwähe e il Fiano. Da anni vivo e lavoro a Roma, dove, prima di scrivere per Panorama.it, da giornalista economico ho collaborato con Economy, Affari e Finanza di Repubblica e Il Riformista.

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