Evasione fiscale, il bilancio della Guardia di Finanza
Economia

Evasione fiscale, il bilancio della Guardia di Finanza

Sottratti al fisco 2,4 miliardi di imposte dirette, un miliardo di Irap e 300 milioni di Iva. Scovati anche mille evasori totali

In un Paese come l’Italia in cui da anni si discute invano di una sempre più necessaria riforma fiscale, sul fronte tributario purtroppo una certezza c’è: l’evasione fiscale continua ad essere una piaga indelebile. A confermarlo ci sono i dati della Guardia di Finanza resi noti oggi su un anno di attività di contrasto proprio all’evasione, alle truffe e agli sprechi nel settore dell’amministrazione pubblica. I numeri, ancora una volta, sono quanto mai emblematici. Le 2.750 investigazioni condotte hanno infatti consentito di scoprire redditi sottratti a tassazione per oltre 2,4 miliardi di euro, ai fini Iva una maggiore imposta non dichiarata pari a circa 300 milioni, Irap evasa per circa un miliardo di euro, nonché di individuare oltre 1.000 evasori totali, soggetti, cioè, completamente sconosciuti al fisco. Ancora una volta dunque, in un 2012 in cui la stragrande maggioranza degli italiani ha dovuto fare i conti con nuove tasse e con una pressione fiscale da livelli record, c’è stato qualcuno che ha pensato bene

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Entrando in maniera più specifica negli ambiti operativi delle Fiamme Gialle, si scopre ad esempio che sul fronte immobiliare sono state individuate circa 700 società operanti nella compravendita di abitazioni che, a fronte di beni venduti, hanno sottratto al fisco circa 600 milioni di euro di imponibile e poco meno di 60 milioni di Iva. Altro terreno caldo quello delle transazioni finanziarie verso l’estero. In questo caso grazie a 122 controlli eseguiti nel 2012 sono stati intercettati redditi sottratti a tassazione per circa 900 milioni di euro, Iva dovuta per circa 30 milioni e 9 evasori totali. Una notazione particolare poi riguarda le attività di “compro oro”, che sono fiorite negli ultimi tempi e rappresentano purtroppo una delle spie più evidenti della crisi economica che sta mettendo a rischio i bilanci di tante famiglie. Ebbene, la Guardia di Finanza, nell’ambito di un’operazione denominata “Gold scrap” , letteralmente “rottame d’oro”, è riuscita a portare alla luce un’evasione ai fini delle imposte dirette per circa 200 milioni di euro e in materia di Iva dovuta per circa 90 milioni di euro, nonché all’individuazione di 44 evasori totali.

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E se questo è lo scenario desolante sul fronte del mancato pagamento delle tasse, non meno preoccupante è quello che è accaduto in tema di truffe allo Stato. Si va dall’indebita percezione di incentivi pubblici per 101 milioni di euro, alle frodi commesse in danno del bilancio dell’Unione Europea per 13 milioni di euro, con 422 truffatori segnalati all’autorità giudiziaria. Ci sono poi le frodi al sistema previdenziale che hanno portato alla scoperta di un danno per 24 milioni di euro. In questo settore spicca il caso di 115 soggetti che continuavano a riscuotere pensioni, comprensive di tredicesima, di familiari, da tempo deceduti. I responsabili dovranno ora restituire 10 milioni di euro, parte dei quali già sottoposti a sequestro. E in questo cahiers de doleances non poteva mancare certo la sanità, nell’ambito della quale, un’operazione delle Fiamme Gialle denominata “Galeno”, ha portato alla scoperta di 488 medici specializzandi, i quali, pur beneficiando di borse di studio, quantificate in oltre 14 milioni di euro, hanno indebitamente esercitato attività professionali, vietate nel periodo di formazione.

Infine un capitolo specifico è stato dedicato agli sprechi registrati nell’amministrazione pubblica. Su questo fronte da segnalare ad esempio il caso di 859 dipendenti pubblici che hanno percepito indebitamente redditi per sei milioni di euro per prestazioni non autorizzate. Oppure enti pubblici per i quali sono stati accertati 11.713 incarichi irregolari con un danno erariale per circa 19 milioni di euro, tra i quali l’erogazione di retribuzioni di risultato non dovute a dirigenti pubblici, per un totale di circa un milione di euro.

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Giuseppe Cordasco

Sono nato e cresciuto ad Aarau nel cuore della Svizzera tedesca, ma sono di fiere origini irpine. Amo quindi il Rösti e il Taurasi, ma anche l’Apfelwähe e il Fiano. Da anni vivo e lavoro a Roma, dove, prima di scrivere per Panorama.it, da giornalista economico ho collaborato con Economy, Affari e Finanza di Repubblica e Il Riformista.

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