Evasione fiscale, la lotta continua ma la crisi si sente
Economia

Evasione fiscale, la lotta continua ma la crisi si sente

In cinque anni è raddoppiato il gettito recuperato, ma nel 2012 si registra una leggera flessione rispetto al 2011

Il fenomeno, in tutta la sua gravità, persistere, ma anche l’azione di contrasto continua senza sosta, con risultati comunque significativi. Parliamo della piaga dell’evasione fiscale, che in Italia continua a macinare miliardi e miliardi di euro. Gli ultimi dati sullo stato dell’arte li ha forniti Attilio Befera, direttore dell’Agenzia delle entrate. Nel corso di un’audizione alla Camera, il numero uno del nostro fisco, ha annunciato che nel 2012 sono stati incassati 12,5 miliardi di euro provenienti appunto direttamente dalla lotta all’evasione fiscale. Un dato che se paragonato a quello del 2008, quando si riuscì a recuperare solo 6,9 miliardi di euro, significa praticamente quasi un raddoppio dei valori. Nel corso di questi anni c’è stata poi una vera e propria escalation con i valori di incasso saliti a 9,7 miliardi nel 2009, 10,2 nel 2010 e la punta massima di 12,7 miliardi del 2011.

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Come si vede dunque nel rapporto tra gli ultimi due anni per i quali esistono i dati definitivi, si riscontra un leggero calo, frutto soprattutto di una crisi economica che evidentemente ha effetti deleteri anche sulle attività fiscali irregolari. Quello che resta però è il segno di una lotta sempre più efficace. A questi dati si aggiunge infatti anche quello dei 28 miliardi di maggiori imposte complessivamente accertate dal fisco nel corso sempre del 2012. Molto è stato fatto dunque, ma molto resta ancora da fare, secondo le parole dello stesso Befera. D’altronde, nel 2012 l’Agenzia delle entrate ha prodotto oltre 400mila controlli, a fronte dei quali sono state accertate complessivamente, come accennato, maggiori imposte per oltre 28 miliardi di euro. Tra l’altro questi interventi esterni hanno avuto poi come conseguenza 9.900 verifiche e controlli mirati, con risultati che lo stesso Befera ha definito soddisfacenti.

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Nell’occasione il direttore dell’Agenzia delle entrate ha espresso però le sue preoccupazioni soprattutto per quanto sta avvenendo sul fronte dell’Iva, dove una pesante crisi di liquidità soprattutto delle imprese, fa registrare un numero crescente di dichiarazioni a cui però poi non fanno seguito i regolari versamenti dell’imposta. E qualche perplessità Befera ha poi voluto evidenziare anche sul fronte dell’azione di Equitalia. L’ente di riscossione al centro di numerose polemiche a causa di metodi ritenuti sempre più opprimenti per i contribuenti, ha registrato invece secondo lo stesso direttore dell’Agenzia delle entrate un’attività che si è paradossalmente indebolita a causa dei frequenti interventi legislativi.

EQUITALIA, METODI SOTTO INCHIESTA

Si spiegherebbe così il calo del 5% di incassi di ruoli erariali registrati nel 2012. L’ente di riscossione allo stesso tempo fa segnare poi un enorme incremento delle rateizzazione concesse ai contribuenti morosi. Dal 2008 al 2012 sono stati infatti 1,9 milioni i cittadini che hanno usufruito di questa agevolazione, per un importo totale superiore a 22 miliardi di euro. L’auspicio di Befera è quello che sempre più il rapporto tra contribuenti e fisco migliori. In questo senso un ruolo fondamentale potrebbe giocarlo la nuova  legge delega per la revisione del sistema fiscale, che secondo Befera potrebbe finalmente condurre l’Italia verso la conquista di una cultura della legalità fiscale più compiuta.

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Giuseppe Cordasco

Sono nato e cresciuto ad Aarau nel cuore della Svizzera tedesca, ma sono di fiere origini irpine. Amo quindi il Rösti e il Taurasi, ma anche l’Apfelwähe e il Fiano. Da anni vivo e lavoro a Roma, dove, prima di scrivere per Panorama.it, da giornalista economico ho collaborato con Economy, Affari e Finanza di Repubblica e Il Riformista.

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