Canone Rai, come funziona l'esenzione per il 2017
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Economia

Canone Rai, come funziona l'esenzione per il 2017

Chi non volesse pagare l’abbonamento tv dovrà compilare un modello sostitutivo e presentarlo al fisco entro il prossimo 31 gennaio

Tra le tante novità introdotte dalla nuova legge di bilancio, ce n’è una che riguarda in maniera diretta il canone Rai. Dall’anno prossimo infatti viene introdotta la presunzione del possesso di un televisore dal momento in cui si è intestatari di una bolletta della luce. In pratica il fisco assocerà in maniera diretta le due circostanze, addebitando sul conto dell’elettricità anche quello per l’abbonamento tv. Nel caso si fosse allora nelle condizioni di non dover pagare il canone, dovremo essere noi a comunicarlo tempestivamente all’Agenzia delle entrate o alla Rai, in modo che appunto la tassa in questione non ci venga addebitata. Ma vediamo nel dettaglio come funzionano le regole del nuovo canone e come fare per poter ottenere l’esenzione, nel caso ne avessimo diritto.

Come funziona il nuovo canone

Come accennato, la legge di stabilità 2016 ha introdotto, da quest’anno, la presunzione di detenzione dell’apparecchio tv nel caso in cui esista un’utenza elettrica nel luogo in cui una persona abbia la propria residenza anagrafica. A questo proposito ha dunque previsto che, per i titolari di una utenza elettrica di tipo residenziale, il pagamento del canone tv per uso privato avvenga mediante addebito sulla bolletta elettrica, in 10 rate mensili, da gennaio a ottobre di ogni anno. In sostanza va a regime il nuovo modello di versamento, che quest’anno, per ragioni organizzative, è scattato in ritardo, comportando il pagamento a luglio di sette rate del canone tutte in una sola volta.

Chi ha diritto all’esenzione

Per poter evitare il versamento del canone Rai, il singolo cittadino sarà tenuto a dimostrare di non possedere effettivamente un televisore dentro casa. Oltre a questa categoria di soggetti, potrà richiedere l’esenzione anche chi ha ricevuto la bolletta del canone per due volte perché intestata a due soggetti della stessa famiglia, oppure ancora, chi ha più di 75 anni e dichiara un reddito inferiore a 6.713,98 euro.

La domanda per ottenere l’esenzione

Per richiedere l’esenzione del pagamento del canone Rai è necessario compilare un modello di dichiarazione sostitutiva disponibile direttamente sui siti internet dell’Agenzia delle entrate, www.agenziaentrate.it, oppure della Rai, www.canone.rai.it. Il modello può essere presentato direttamente online utilizzando le credenziali di Fisconline o Entratel rilasciate dall’Agenzia delle entrate, oppure tramite gli intermediari abilitati, ovvero Caf e professionisti. Nei casi in cui non sia possibile l’invio telematico, è prevista anche la presentazione del modello, insieme a un valido documento di riconoscimento, tramite raccomandata, da inoltrare all’indirizzo: Agenzia delle Entrate Ufficio di Torino 1, S.A.T. — Sportello abbonamenti tv — Casella Postale 22 — 10121 Torino. Per la cronaca è bene ricordare anche che si tratta di una dichiarazione sostitutiva che se non veritiera comporta delle sanzioni anche penali.

Scadenze

La legge prevede che si possa inoltrare la domanda di esenzione del canone Rai fino al prossimo 31 gennaio 2017. Tuttavia, poiché l’addebito della prima rata dell’abbonamento tv partirà già dal mese di gennaio 2017, è consigliabile presentare la dichiarazione di non detenzione un po’ prima. Nello specifico, in caso di raccomandata postale si consiglia di effettuare l’invio entro il 20 dicembre 2016, mentre per la dichiarazione trasmessa online, entro la fine dell’anno in corso. In questo modo si potrà evitare anche il primo addebito in bolletta, scongiurando l’inconveniente di dover presentare, successivamente, un’istanza di rimborso.

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Giuseppe Cordasco

Sono nato e cresciuto ad Aarau nel cuore della Svizzera tedesca, ma sono di fiere origini irpine. Amo quindi il Rösti e il Taurasi, ma anche l’Apfelwähe e il Fiano. Da anni vivo e lavoro a Roma, dove, prima di scrivere per Panorama.it, da giornalista economico ho collaborato con Economy, Affari e Finanza di Repubblica e Il Riformista.

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