Canone Rai 2016: per chi valgono le novità del pagamento
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Economia

Canone Rai 2016: per chi valgono le novità del pagamento

A differenza dei soggetti privati, le aziende non pagheranno l’abbonamento alla tv attraverso la bolletta elettrica

In questi giorni si fa un gran parlare delle novità riguardanti il pagamento del canone Rai che per le famiglie non avverrà più attraverso il classico bollettino unico, ma a rate con versamenti accreditati sulla bolletta delle luce. Una novità che però non riguarderà imprese e studi professionali per i quali invece continueranno a valere le vecchie regole con qualche semplice variazione. Ma vediamo nel dettaglio come dovranno comportarsi dunque le aziende per mettersi in regola con l’abbonamento alla tv. Innanzitutto, come accennato, si dovrà effettuare il classico versamento del canone speciale che, per negozi, uffici, alberghi e in genere attività commerciali, ha un valore che varia a seconda della categoria merceologica e che può arrivare a costare anche diverse migliaia di euro all’anno.

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I versamenti di rinnovo del canone speciale dovranno essere effettuati nei seguenti modi:
- presso qualsiasi ufficio postale sul bollettino di c/c 2105 inviato dalla Rai o, in mancanza, richiesto alla sede regionale della Rai competente per territorio;
- tramite domiciliazione bancaria precedentemente disposta su moduli inviati dalla Rai (in questo caso però l'addebito del canone è previsto solo in forma annuale).

È il caso di ricordare poi che il canone speciale deve essere pagato annualmente, semestralmente o trimestralmente con le seguenti scadenze: 31 gennaio per il pagamento annuale; 31 gennaio e 31 luglio per i pagamenti semestrali; 31 gennaio, 30 aprile, 31 luglio e 31 ottobre per le rate trimestrali. Inoltre, come accade per il normale abbonamento delle famiglie, in mancanza di regolare disdetta, si considera tacitamente rinnovato.

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Importante poi, nel caso delle imprese, è specificare cosa accade per altri device, diversi dai televisori, ma in grado potenzialmente di ricevere il segnale televisivo. Ebbene, per i computer, ad esempio, non è dovuto il canone Rai se privi di sintonizzatore tv. Questo significa di converso che per ogni apparecchio originariamente munito di sintonizzatore, sia esso un computer appunto, o un televisore magari utilizzato anche solo per guardare dvd, si è tenuti al pagamento dell’abbonamento speciale. Su questo fronte è poi utile ancora precisare che, come chiarito qualche tempo fa dopo roventi polemiche,  il classico computer connesso in rete, che in teoria consente la visione dei programmi Rai via Internet, è esente dal canone a meno che, come sopra precisato, non sia anche sintonizzato con l’antenna televisiva o con la ricezione del segnale, terrestre o satellitare.

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Infine, una piccola novità, questa sì, rispetto al passato. Con le nuove regole per il pagamento in bolletta del canone per i privati, è stato infatti stabilito per le imprese l’impossibilità per il futuro di disdire un abbonamento per cosiddetto suggellamento dell’apparecchio. Stiamo parlando di una prassi che permetteva appuntare di non pagare più il canone per un televisore che fosse stato in pratica sigillato. D’ora in poi le imprese si potranno “liberare” di questo balzello solo dimostrando di aver effettivamente buttato un vecchio apparecchio.
 

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Giuseppe Cordasco

Sono nato e cresciuto ad Aarau nel cuore della Svizzera tedesca, ma sono di fiere origini irpine. Amo quindi il Rösti e il Taurasi, ma anche l’Apfelwähe e il Fiano. Da anni vivo e lavoro a Roma, dove, prima di scrivere per Panorama.it, da giornalista economico ho collaborato con Economy, Affari e Finanza di Repubblica e Il Riformista.

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