Canone Rai 2016, come si paga: domande e risposte
ANSA/ALESSANDRO DI MEO
Economia

Canone Rai 2016, come si paga: domande e risposte

Un comunicato dell’Agenzia delle entrate prova a chiarire gli ultimi dubbi, anche se si attende comunque uno specifico decreto attuativo

Diventa ormai una certezza il fatto che il canone Rai del 2016 sarà pagato attraverso la bolletta delle luce. Un ulteriore conferma in questo senso è arrivata infatti da un comunicato, firmato congiuntamente da Agenzia delle entrate e Viale Mazzini, che sgombra il campo, o perlomeno tenta di farlo, dagli ultimi dubbi riguardanti le modalità attraverso le quali l’imposta di possesso di un televisore dovrà essere versata. In realtà qualche cono d’ombra resta ancora e probabilmente per gli ultimi dubbi bisognerà comunque attendere uno specifico decreto attuativo. Per il momento però è possibile rispondere a molte delle domande che i contribuenti si fanno intorno alle modalità di pagamento del canone televisivo di quest’anno. Vediamo di seguito le più significative.

Come si paga il canone?

Il governo, con un provvedimento ad hoc nella legge di stabilità, ha deciso di dire addio al vecchio bollettino unico. Il canone Rai del 2016 si pagherà dunque nella bolletta elettrica e verrà suddiviso in dieci rate. Per quest’anno però, a causa di problemi tecnici e burocratici legati all’avvio della nuova procedura, la prima rata sarà contabilizzata nel mese di luglio. Per quel mese dunque in bolletta i contribuenti si troveranno a pagare anche tutti i mesi precedenti.

A quanto ammonta il versamento?

La nuova quota del canone è stata stabilita in 100 euro, che verranno dunque divisi in dieci rate da 10 euro l’una.

Chi deve pagare il canone?

L’imposta in questione è dovuta tecnicamente da tutti i soggetti che risultano in possesso di un televisore. Con il nuovo metodo di pagamento, ossia attraverso la bolletta elettrica, essa verrà accreditata a tutti i soggetti che risultano residenti presso un dato indirizzo. La legge prevede che per ogni contribuente in questione ci sarà la presunzione del possesso di un televisore. Se poi il soggetto in questione effettivamente risulta sfornito di apparecchio, dovrà essere lui a effettuare un’autocertificazione da presentare all’Agenzia delle entrate, dichiarando di non dover pagare il canone.

E se in una famiglia la persona a cui è intestata l’abitazione è diversa da quella a cui è intestata l’utenza elettrica?

Secondo quanto espressamente dichiarato nel comunicato di Rai e Agenzia delle entrate, “il canone è dovuto una sola volta, per ogni famiglia o per gruppo di persone residenti nella stessa casa”. E ancora: “il canone verrà addebitato nella bolletta elettrica della casa di residenza a prescindere dalla persona a cui è intestata”. Questo significa che per ogni nucleo familiare, o per ogni gruppo di persone che vive in una singola abitazione, verrà emesso un solo canone di abbonamento. Per ottenere questo risultato però, bisognerà incrociare i dati riguardanti proprietari di abitazioni, familiari conviventi e intestatari di bollette elettriche. Un intreccio che sembra alquanto complesso e che secondo qualcuno porterà certamente a qualche errore.

E se sono proprietario di una seconda casa sfitta?

Quello che conterà, come accennato, sarà sempre e comunque la propria residenza legale, che per legge deve essere fissata in un’unica abitazione. Quindi, almeno in teoria, non dovrebbe esserci il pericolo di ricevere abbonamenti Rai doppioni. Anche in questo caso però, sarà bene che il decreto attuativo faccia piena chiarezza.

E se ho ancora dei dubbi?

Per rispondere a tutte le domande che i contribuenti volessero porre, la Rai ha deciso di attivare presto uno specifico numero verde. Per saperne di più in ogni caso si può consultare il sito www.canone.rai.it sul quale fin d’ora si cerca di fornire maggiori dettagli sulle modalità di pagamento del prossimo canone.

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Giuseppe Cordasco

Sono nato e cresciuto ad Aarau nel cuore della Svizzera tedesca, ma sono di fiere origini irpine. Amo quindi il Rösti e il Taurasi, ma anche l’Apfelwähe e il Fiano. Da anni vivo e lavoro a Roma, dove, prima di scrivere per Panorama.it, da giornalista economico ho collaborato con Economy, Affari e Finanza di Repubblica e Il Riformista.

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