Benzina, sono le accise a far lievitare i prezzi
Economia

Benzina, sono le accise a far lievitare i prezzi

La denuncia è della Cgia di Mestre, nelle stesse ore in cui però il ministro Zanonato richiama i petrolieri

Non accennano a placarsi le polemiche scoppiate intorno all’improvvisa fiammata dei prezzi di benzina e gasolio. Due in particolari sono le voci autorevoli che si sono aggiunte in queste ore al coro di chi cerca, partendo da posizioni diverse, di dare una spiegazione all’improvvisa impennata dei listini. Alle motivazioni legate alla crisi egiziana, di matrice industriale, e a quelle che parlano invece apertamente di speculazione connessa agli esodi estivi, provenienti dal mondo delle associazioni dei consumatori, c’è da segnalare innanzitutto la presa di posizione della Cgia di Mestre.

BENZINA E PREZZI ALTI, DAVVERO TUTTA COLPA DELL'EGITTO?

Numeri alla mano, come è solito fare l’associazione degli artigiani veneta, ha dimostrato, o meglio sarebbe dire riconfermato, che il vero moltiplicatore, neanche tanto occulto, dei prezzi di benzina e diesel in Italia è rappresentato dalle accise. Sono insomma le tasse caricate sul costo base dei carburanti a renderli tanto cari. Più cari di tutti quelli dell’intera Europa. Solo l’Olanda è capace di fare peggio di noi. Nel nostro Paese ci confrontiamo infatti con un livello di tassazione, determinato dalle accise e dall’Iva, che tocca 1,030 euro al litro.

PREZZI DEI CARBURANTI, IL VERO NODO SONO LE ACCISE

Come detto, nei Paesi Bassi invece si arriva fino a 1,059 per litro. Tutto ciò fa sì che in Italia la benzina, che attualmente staziona ad un prezzo medio di 1,74 centesimi, venga pagata ben 20 centesimi in più di quanto, sempre mediamente, la pagano tutti gli altri cittadini europei. Un discorso del tutto parallelo vale poi per il gasolio. Sull’onda degli aumenti di questi ultimi giorni, il diesel ha fatto registrare in Italia un prezzo medio di 1,624 euro, anch’esso, neanche a dirlo, il più caro di tutto il Vecchio Continente: si tratta di ben 22 centesimi in più del prezzo medio praticato negli altri Paesi dell’Eurozona.

Insomma, ci saranno pure perturbazioni internazionali del momento, come in tanti denunciano, ma nel nostro Paese, secondo la Cgia di Mestre, e non solo, esiste un problema di costo strutturale dei carburanti che potrà essere affrontato solo se si comincia a mettere mano alla tassazione di benzina e diesel. A tenere però comunque alta l’attenzione su possibili speculazioni del momento, dando in questo senso man forte alle denunce delle associazioni dei consumatori, ci ha pensato, sempre in queste ore, il ministro dello Sviluppo economico Flavio Zanonato.

ECCO COSA POTREBBE FARE IL GOVERNO PER CONTROLLARE I PREZZI DELLA BENZINA

Intervenendo ad un incontro pubblico il membro del governo ha annunciato infatti di aver disposto un richiamo ai petrolieri proprio per quanto riguarda l'aumento dei prezzi dei carburanti. Segnalando contestualmente anche l’avvio di un piano per evitare gli aumenti, i cui dettagli però sono ancora oscuri, Zanonato ha sostenuto che “il rincaro è prevalentemente dovuto ad un aumento del greggio e della domanda e per questo i petrolieri aumentano il prezzo. Ho comunque già disposto un richiamo ai petrolieri chiedendo loro di tenere conto della situazione del nostro Paese”.

E ora c’è solo da sperare che i citati petrolieri ne prendano atto. Di mezzo infatti ci sarà il conto-spese delle vacanze di tanti italiani che si sposteranno in auto per raggiungere le località di villeggiatura, e che alle pompe potrebbero confrontarsi con l’ennesima brutta sorpresa di un periodo che purtroppo già ne riserva fin troppe.

I più letti

avatar-icon

Giuseppe Cordasco

Sono nato e cresciuto ad Aarau nel cuore della Svizzera tedesca, ma sono di fiere origini irpine. Amo quindi il Rösti e il Taurasi, ma anche l’Apfelwähe e il Fiano. Da anni vivo e lavoro a Roma, dove, prima di scrivere per Panorama.it, da giornalista economico ho collaborato con Economy, Affari e Finanza di Repubblica e Il Riformista.

Read More