Con l'autonomia servizi migliori o meno tasse?
ANSA/MOURAD BALTI TOUATI
Economia

Con l'autonomia servizi migliori o meno tasse?

Perché trasferire 131 funzioni dallo Stato alla Lombardia dovrebbe garantire maggiore efficienza. E fisco più leggero a livello nazionale. In teoria

La Lombardia, insieme ad altre regioni, vuole più autonomia. Ma questo che cosa significa per le tasche dei cittadini? Meno tasse? Oppure permetterà di avere servizi migliori a parità di imposte? O, ancora, come teme la Corte dei conti, i costi per lo Stato diventeranno insostenibili? La risposta non è semplice ma si possono azzardare tre ipotesi: la più ottimistica è che le tasse diminuiranno in tutta Italia, non solo per i lombardi. La seconda, più prudente e forse più realistica, è che il livello della pressione fiscale resterà uguale ma miglioreranno i servizi nella regione. Infine esiste il rischio che lo Stato centrale veda ridursi troppo le entrate.

Gli esperti della Regione Lombardia che stanno discutendo con Roma gli aspetti tecnici del trasferimento di una serie di funzioni dallo Stato a livello regionale, spiegano che non è corretto aspettarsi un effetto automatico "più autonomia uguale meno tasse": "In questi mesi il nostro lavoro è stato quello di scorporare decine di funzioni dalle 23 materie in cui è consentito dall’articolo 116 della Costituzione il riconoscimento di ulteriori forme e condizioni di autonomia. Abbiamo individuato 131 funzioni che potranno essere gestite non più dallo Stato ma direttamente dalla Regione, nei campi più disparati". Su quasi tutte queste funzioni si è trovato un accordo con il governo: manca l'intesa su alcune, come per esempio la gestione delle strade statali, che il ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli vorrebbe mantenere sotto il controllo dello Stato, o sul ticker relativo ad alcune prestazioni sanitarie.

Il risultato di questo complesso passaggio di funzioni, raccolto in un volume di oltre cento pagine,  sarà, secondo la Regione, un aumento dell'efficienza e un abbassamento dei costi. In pratica, una migliore qualità dei servizi. E anche costi minori a carico dello Stato centrale. Ed è per questo che in teoria si potrebbe ipotizzare un calo generalizzato di imposte per tutto il Paese: uno studio realizzato un paio di anni fa dal Censis aveva calcolato che se tutte le regioni applicassero i criteri di spesa adottati in Lombardia, il Paese risparmierebbe 74 miliardi circa di euro. Ma per far sì che tutte le altre regioni abbiano gli stessi standard di gestione bisognerebbe investire cira 50 miliardi. Alla fine si otterrebbe comunque un risparmio di 24 miliardi: una bella cifra che consentirebbe di ridurre la pressione fiscale nazionale. Ma conoscendo la storia di questo Paese, resterà solo un bel sogno...


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Guido Fontanelli