Agenzia delle entrate, ecco come evitare gli accertamenti
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Agenzia delle entrate, ecco come evitare gli accertamenti

Il fisco rilancia la strategia del dialogo con i contribuenti, puntando soprattutto sui preavvisi che quest’anno saranno 500mila

Sembra ormai farsi sempre più chiara e definita la strategia che l’Agenzia delle entrate intende adottare nella lotta all’evasione fiscale. Più controlli preventivi e soprattutto dialogo con i contribuenti. Sono queste le direttrici lungo le quali intende muoversi in futuro il fisco, direttrici che però già da tempo sono seguite. È quanto è emerso in un recente convegno sui temi dell’accertamento fiscale, durante il quale è intervenuta, tra gli altri, Emiliana Bandettini, a capo della Direzione centrale accertamento dell’Agenzia delle entrate. Con fatti e numeri, la rappresentante dell’Agenzia ha cercato di evidenziare lo sforzo appunto di modificare e rendere più efficace il rapporto tra fisco e contribuenti che, come detto, è già in atto con risultati che potranno diventare sempre più significativi. Vediamo come.

1 - Preavviso e non accertamento

Il primo e più evidente dato su come stia cambiando l’atteggiamento dell’Agenzia delle entrate rispetto alla possibile evasione, è quello riguardante i preavvisi. È prassi infatti ormai da qualche tempo che i tecnici del fisco non procedano subito con un accertamento fiscale, ma inviino al contribuente preso in esame una comunicazione di irregolarità, con la quale si invita a fornire chiarimenti, prima che appunto, venga avviato qualsiasi procedimento ispettivo. E se nel 2015 i preavvisi erano stati 270 mila, quest’anno, secondo i dati forniti dalla Bandettini, essi saranno ben 500mila, a testimonianza proprio di questa scelta del fisco di puntare innanzitutto sul dialogo con il contribuente.

2 - Comunicazioni in tempo reale

Ma l’Agenzia delle entrate punta anche a diventare sempre più efficiente, soprattutto per quel che concerne i tempi di invio dei preavvisi e di avvio di possibili susseguenti accertamenti. “Le comunicazioni dello scorso anno – ha chiarito in questo senso la Bandettini – facevano riferimento ad annualità passate, ma noi vogliamo divenire accertatori dell’attuale, intervenendo sull’annualità oggetto di dichiarazione”. Insomma, per il futuro si prevedono comunicazioni in tempo reale.

3 - Strumenti di contatto

I mezzi per poter contattare i contribuenti e fargli giungere richieste di chiarimenti ormai non mancano. Tra i più utilizzati, visto che garantiscono il massimo possibile di privacy e riservatezza, bisogna annoverare certamente la Pec e il cassetto fiscale. Insomma, la tecnologia viene incontro in tutti i modi agli sforzi enormi di rendere sempre più efficiente una macchina erariale troppo spesso accusata di lentezze e scarsa produttività.

4 - Più dati, più trasparenza

Nel rapporto con il contribuente il fisco ha anche annunciato da tempo e confermato in ogni occasione l’impegno di mettere a disposizione tutti gli elementi in proprio possesso. Un passaggio importante per permettere ai cittadini che hanno commesso qualche irregolarità, di correggere il tiro, intervenendo ad esempio con il cosiddetto ravvedimento. Per fare questo però bisognerà puntare sempre più sulla digitalizzazione e quindi su banche dati aggiornate in tempo reale. In questo senso, tra l’altro, l’Agenzia delle entrate ha deciso di costituire una nuova e specifica  Direzione tecnologia e innovazione.

5 - Norme da semplificare

A fronte di questo sforzo, l’Agenzia delle entrate chiede però anche alla politica di fare la propria parte, intervenendo soprattutto sulla semplificazione delle leggi. La direttrice dell’Agenzia delle entrate, Rossella Orlandi, su questa questione, ha infatti confermato che “serve mettere mano alle norme”, molte delle quali sono “retaggio del passato e devono essere profondamente trasformate per semplificare anche l’attività dell’Agenzia”.

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Giuseppe Cordasco

Sono nato e cresciuto ad Aarau nel cuore della Svizzera tedesca, ma sono di fiere origini irpine. Amo quindi il Rösti e il Taurasi, ma anche l’Apfelwähe e il Fiano. Da anni vivo e lavoro a Roma, dove, prima di scrivere per Panorama.it, da giornalista economico ho collaborato con Economy, Affari e Finanza di Repubblica e Il Riformista.

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