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730 precompilato, esordio con poche luci e tante ombre

L’Agenzia delle entrate ha comunicato i primi dati ufficiali sulle nuove dichiarazioni, tra le perplessità di Caf e commercialisti

A circa 24 ore dalla scadenza dei termini per l’invio del nuovo 730 precompilato, l’Agenzia delle entrate ha comunicato i primi dati ufficiali su un’operazione che va in archivio con luci e ombre. Da una parte infatti c’è sicuramente il dato positivo riguardante le circa 16,6 milioni di dichiarazioni che sono state rispedite a fronte delle 20 milioni predisposte. Questo significa che tutto sommato i tanti lavoratori dipendenti e pensionati interessati dalla nuova formula di dichiarazione hanno deciso se non altro di scaricare e utilizzare i modelli preconfezionati dall’Agenzia. Di quelli effettivamente riconsegnati poi, sempre secondo i dati forniti dal direttore dell’Agenzia Rossella Orlandi, circa 14,4 milioni sono stati inviati dai Caf e 1,4 da privati cittadini.

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Fin qui tutto bene verrebbe da dire, manca però quello che dovrebbe essere il dato più rilevante, ossia: quanti dei modelli rispediti al fisco sono stati accettati senza modifiche e su quanti invece Caf e commercialisti sono stati costretti ad intervenire non per aggiungere detrazioni non calcolate, ma soprattutto per correggere errori di compilazione da imputare alle stesse banche dati del fisco? Su questa questione, se si interroga l’Agenzia delle entrate non si ottengono ancora risposte. I tempi sarebbero ancora prematuri, visto che solo ora i milioni di moduli giunti dovranno essere effettivamente esaminati dall’Agenzia e solo allora si potranno avere risposte più significative. Intanto però, se si chiede conto della cosa ai Caf si ottengono risposte molto significative.

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In uno dei centri che abbiamo sentito ad esempio, confermano di non aver rispedito nessun 730 precompilato senza apportare modifiche. E quando si chiede di che tipo siano stati i “ritocchi”, sorridendo l’addetto risponde che il più delle volte si è trattato di correggere errori di compilazione del fisco. “In un caso – ci dice il responsabile di un Caf di Roma che preferisce l’anonimato – sono riusciti a sbagliare la dichiarazione di un nucleo familiare che da trent’anni ha la stessa posizione fiscale: due redditi da lavorio dipendente e due case di proprietà. C’è da chiedersi davvero quali dati siano registrati nei cervelloni elettronici del fisco se poi al dunque i numeri che vengono dati risultano sbagliati”. Una situazione questa che si ripete analoga in altri centri che abbiamo visitato. In particolare in un altro Caf, un dipendente confessa senza remore, di aver invitato propri clienti a presentare in via privata il 730 precompilato, accettandolo senza modifiche, in presenza di errori che prevedevano un vantaggio per il contribuente.

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“In questi casi infatti – chiarisce l’addetto – noi del Caf saremmo comunque tenuti a correggere l’errore. Nel caso invece il privato accetta la dichiarazione sbagliata e la riconsegna direttamente, il fisco non può prendersela con nessuno, se non con se stesso”. Insomma luci, ma soprattutto tante ombre, con l’unica consolazione legata al fatto che si trattava di un esordio, e forse i tanti errori rilevati quest’anno, e che hanno costretto i Caf a chiedere un rinvio della scadenza di consegna di addirittura un paio di settimane, potranno in futuro essere corretti. Ma affinché ciò accada ci sarà bisogno che l’Agenzia delle entrate prenda atto delle disfunzioni avvenute quest’anno, e provveda anche a un serio riordino dei dati attualmente contenuti nelle proprie banche dati. Solo così il 730 precompilato potrà avere quel successo che tutti i cittadini si augurano, visto che in effetti potrebbe trattarsi di una piccola grande rivoluzione nella logica di un rapporto sempre più efficiente tra contribuenti e fisco.

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Giuseppe Cordasco

Sono nato e cresciuto ad Aarau nel cuore della Svizzera tedesca, ma sono di fiere origini irpine. Amo quindi il Rösti e il Taurasi, ma anche l’Apfelwähe e il Fiano. Da anni vivo e lavoro a Roma, dove, prima di scrivere per Panorama.it, da giornalista economico ho collaborato con Economy, Affari e Finanza di Repubblica e Il Riformista.

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