Stress test, le conseguenze per le banche
Economia

Stress test, le conseguenze per le banche

Domenica la Bce divulgherà i dati delle prove di bilancio di 131 banche dell'Eurozona, di cui 15 made in Italy. Pronto il valzer delle fusioni

Banche sull’orlo di una crisi di nervi. È da stamattina che mi frulla in testa il titolo (parafrasato) della celebre pellicola di Pedro Almodóvar uscita a fine anni ’80 e ispirata a La voce umana di Jean Cocteau (il loro focus era sulle donne, sia chiaro). Perché l’atmosfera che si respira in questi giorni in pressoché tutti gli istituti bancari che contano nell’Eurozona è assai simile. Motivo: domenica 26 alle ore 12 saranno finalmente resi noti i risultati dei famigerati stress test, ossia gli esami a cui la Bce di Mario Draghi ha sottoposto 131 banche europee, di cui 15 italiane.

Intendiamoci. Indiscrezioni dell’ultima ora dicono che le bocciate saranno 11, di cui 3 italiane (Banco Popolare, Banca Mps e Banca Popolare di Milano). Ordunque: anche a volere dare retta all’agenzia spagnola Efe, che ha divulgato la cosa più per evidenti manie di protagonismo che per altro visto che siamo nel campo del “sentito dire”, a piangere non saranno in tanti. Ma tant’è. Quello degli stress test è un passaggio epocale, forse il più importante dai tempi dell’adozione dell’euro. Ed è assai probabile che darà il via a una nuova ondata di aggregazioni in un settore che soprattutto in Italia risulta ancora troppo frammentato.

Ma andiamo in ordine: cosa sono ‘sti stress test? In soldoni: si tratta di una serie di prove di resistenza a cui ogni istituto sotto esame è stato sottoposto per capire se è in grado di reggere eventuali terremoti economico-finanziari. Due gli scenari ipotizzati: uno “di base” e uno particolarmente tosto. Entrambi per il periodo 2014-2016. I dati passati al setaccio sono quelli del bilancio 2013. Obiettivo: stimare la necessità di capitali aggiuntivi che permetterebbero alla banca di sopravvivere alle crisi ipotizzate qualora dovessero effettivamente palesarsi. Per intenderci: Pil in picchiata, inflazione azzerata, tassi di disoccupazione alle stelle e così via. A ogni Paese i suoi parametri. Chiaro?

Ma non è finita. Perché domenica 26 oltre ai risultati degli stress test targati Bce verranno resi noti quelli degli asset quality review (Aqr), stavolta a firma dell’Autorità bancaria europea (Eba). Nel mirino dei regolatori Ue ci sono sempre i bilanci 2013 delle banche ma stavolta a essere giudicati sono la qualità dei loro attivi, i criteri e la severità con cui si contabilizzano i crediti in sofferenza che rischiano di andare perduti per sempre e così via. A essere calcolato in definitiva sarà il fabbisogno di capitale primario per ciascuna banca.

Ultimo passaggio: il frullato di stress test e Aqr darà corpo all’indicatore degli indicatori, il “join in”. Vuoi mettere d’ora in poi i signori in grisaglia incrociarsi a eventi più o meno “glam” e sussurrarsi nell’orecchio “e tu di che join-in sei”? Scherzi a parte, chi non ha nulla da fare nel week-end può dilettarsi a seguire le innumerevoli dirette che si susseguiranno sul tema tutta la domenica. Agli altri basterà attendere l’apertura dei mercati di lunedì per capire che aria tira. E speriamo bene! 

Un paio di considerazioni a piè di pagina: 

  1. Se aggregazioni saranno che almeno siano tra gruppi sani! Nessuna fusione tra “schiappe” ha come magico effetto il rafforzamento patrimoniale dell’aggregato. Ergo: meglio l’opzione zitella 2.0. Anche in campo bancario. 
  2. Qualsiasi cosa accada in Italia saranno lacrime e sangue. Nel sistema nostrano ci sono almeno 12 mila dipendenti di troppo e 1.300 sportelli che ballano. Il nuovo contratto è in stand-by. L’Abi ha chiesto 5 mesi dal 30 settembre scorso per aprire i negoziati. Aspettando a quanto pare proprio di vedere che cosa succederà da lunedì…


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Zornitza Kratchmarova

Il nome? È strano, d’accordo. Sono bulgara, ma vivo in Italia da sempre o quasi. Anche se la vita Oltrecortina me la ricordo bene. Essere un ibrido mi piace. Né bulgara né italiana. Credo che aiuti ad avere punti di vista diversi, forse più sfaccettati. Per il resto che dire… Sono laureata in Scienze Politiche alla Statale di Milano. Quello che apprezzo di più? La franchezza! Costi quello che costi! Nel lavoro e nella vita privata. Non fa differenza! Quindi? Siate franchi! Ditemi quello che pensate, scrivetemi, fatevi sentire. Nel bene e nel male! L’idea di questo blog è spiegare sigle astruse in un linguaggio semplice e per quanto possibile divertente. Vale lo stesso principio: scrivete! Datemi suggerimenti di ogni tipo! Fate commenti!

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