Tassi a zero, come vivere con i rendimenti ancora bassi
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Economia

Tassi a zero, come vivere con i rendimenti ancora bassi

Il presidente della Bce, Mario Draghi, ha intenzione di tenere fermo il costo del denaro. Gli effetti su prestiti e investimenti

Ancora una volta Mario Draghi, presidente della Banca Centrale Europea (Bce), ha dato prova di saper resistere alle pressioni. Parlando al Centro per gli Studi Finanziari dell'Università Goethe di Francoforte, il numero uno della Bce ha detto che non ci sarà la stretta monetaria tanto desiderata dalla Germania. Dunque, i tassi d'interesse in Europa rimarranno fermi ancora per un po' allo 0%. L'economia dell'Eurozona e l'inflazione sono in ripresa, ha sottolineato Draghi, ma non abbastanza per giustificare un graduale rialzo del costo del denaro. Chi si aspettava che l'era dei tassi a zero stesse per giungere al capolinea è quindi rimasto deluso. Ma cosa comporta per le famiglie e gli investitori questo attendismo di Draghi sui tassi d'interesse? Ecco di seguito una panoramica sugli scenari che si aprono per chi investe, risparmia o si indebita.

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Mutui e prestiti

I tassi d'interesse pagati da chi si indebita sono oggi al minimo storico anche in Italia. Per i prestiti siamo al 2,8% su base annua mentre per i mutui il tasso medio oscilla attono al 2,13% (dati Abi aggiornati al mese scorso). Se la risalita del costo del denaro sarà più lenta del previsto, sul mercato ci saranno dei finanziamenti a buon mercato ancora per un bel po' di tempo. Si tratta di una buona notizia soprattutto per chi ha intenzione di accendere un mutuo. Gli interessi dei finanziamenti per comprar casa, infatti, tra gennaio e febbraio hanno avuto una prima, piccola risalita dello 0,05%, proprio in previsione di un rialzo dei tassi da parte della Bce. Ora, però, lo scenario è cambiato di nuovo.


Conti deposito e Buoni Fruttiferi Postali

E' rimasto deluso invece chi sperava di veder salire i rendimenti dei conti di deposito e dei Buoni Fruttiferi Postali, due categorie di prodotti finanziari usati solitamente dai risparmiatori per far fruttare la liquidità senza correre rischi. Oggi i depositi bancari e i buoni postali più redditizi non rendono più dell'1-1,5% lordo annuo e probabilmente rimarranno così avari ancora per un po'.


Fondi e polizze

Poco generose di rendimenti saranno anche le polizze assicurative, in particolare quelle classificate come prodotti del  ramo I che investono prevalentemente in titoli di stato e in obbligazioni a basso rischio. Chi spera di guadagnare con i fondi comuni di investimento, invece, deve prendersi necessariamente qualche rischio, spostandosi sui prodotti azionari. I fondi obbligazionari, proprio a causa del ribasso dei tassi d'interesse,  hanno infatti dei portafogli pieni di bond che rendono poco e niente.



Titoli di Stato e obbligazioni


Resteranno  avari di interessi anche titoli di stato e delle obbligazioni. Già oggi, per avere un rendimento sopra il 2%, chi compra un Btp (Buono del Tesoro Poliennale) deve acquistare i titoli che hanno una scadenza con più di 10 anni. Si tratta però di bond rischiosi, poiché sono destinati a svalutarsi non appena il costo del denaro inizierà  a risalire con decisione.

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Andrea Telara

Sono nato a Carrara, la città dei marmi, nell'ormai “lontano”1974. Sono giornalista professionista dal 2003 e collaboro con diverse testate nazionali, tra cui Panorama.it. Mi sono sempre occupato di economia, finanza, lavoro, pensioni, risparmio e di tutto ciò che ha a che fare col “vile” denaro.

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