Spending review, si tagli chi può
Economia

Spending review, si tagli chi può

Il ministro Piero Giarda ha terminato il suo atteso rapporto sulla revisione della spesa pubblica: 295 pagine divise in 13 capitoli con l’elenco minuzioso di sprechi, incongruenze, potenziali truffe. Panorama lo ha letto e, usando le sue stesse parole, ha tratto alcuni dei numeri più significativi

Il ministro Piero Giarda ha terminato il suo atteso rapporto sulla  revisione della spesa pubblica: 295 pagine divise in 13 capitoli con  l’elenco minuzioso di sprechi, incongruenze, potenziali truffe. Panorama lo ha letto e, usando le sue stesse parole, ha tratto alcuni dei numeri più significativi che dimostrano non solo quanto sia necessario tagliare le uscite, ma, come sostiene lo stesso Giarda, quanto sia indispensabile ridurre la burocrazia per ridare slancio allo sviluppo economico.

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723.300.000.000 di euro
Il totale delle uscite nel 2010 di cui 295.000.000.000 "aggredibili"
"La spesa pubblica italiana è oggi per la sua dimensione e struttura un ostacolo alla ripresa dell'economia"

327,7 miliardi di euro
Sono stati spesi nel 2010 per gli acquisti di beni e servizi
"La componente più rilevante della spesa pubblica italiana risulta essere la spesa per i consumi pubblici"

237 miliardi di euro
La spesa per le pensioni nel 2010
"Nonostante gli interventi significativi operati con il decreto salva-Italia, la spesa per pensioni continuerà ancora a crescere in valore assoluto"

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GLI AIUTI ALLE IMPRESE
"Gli spazi effettivi di manovra sugli stanziamenti di bilancio dello Stato in materia di trasferimenti alle imprese per il triennio 2012-2014, che risultano essere concretamente eliminabili, tra tutti quelli segnalati, sono stimati in 1.378 milioni per il 2012, 589 per il 2013 e 572 milioni per il 2014, importi che sono pari circa al 13-20 per cento degli importi ritenuti eliminabili nello studio predisposto dal professor Giavazzi".

"A parità di condizioni, le spese per abitante nel Mezzogiorno sonopiù elevate che nel resto del Paese. (...) Maggior numero di occupati (pubblici, ndr), minor numero di ore lavorate, più elevate retribuzioni di fatto legate alla maggiore anzianità e al maggior peso degli straordinari"

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LE FORZE DELL'ORDINE
"Il comando di polizia stradale di Crotone registra una spesa per addetto di 44.961 euro, mentre la media nazionale è di 2.547 euro".

109 euro: Carabinieri, la spesa media
"La spesa per abitante (per l’Arma dei carabinieri, ndr) presenta una elevata variabilità interregionale. Si passa dai 59 euro in Lombardia ai 69 euro del Veneto, dai 164 euro per abitante in Sardegna ai 176 euro del Molise, dai 150 euro per abitante della Calabria ai 136 euro del Trentino-Alto Adige. Il massimo dei costi per abitante (nel Molise) è pari a circa tre volte il valore minimo (in Lombardia)"

5.468: Quante divise
"L’eccesso di addetti nella polizia stradale, di frontiera, ferroviaria e postale nel complesso assomma a 5.468 unità".
"Alcune province (Massa, Lecce, Cosenza, Oristano, Ravenna), pur non avendo né organico né effettivi di polizia di frontiera, attribuiscono alcune spese a questo settore". "La Provincia di Parma registra spese di personale per 996.768 euro ma nessun agente".

85,8 euro: Polizia, la spesa media
"La spesa (per il corpo di polizia, ndr) varia da un importo minimo di 25,5 euro nella Provincia di Bergamo fino a un massimo di 358 euro nella Provincia di Isernia".

-5%: Stipendi più magri
"In termini quantitativi, le retribuzioni reali dei dipendenti pubblici sono calate del 5 per cento tra il 2008 e il 2012 e del 13 per cento tra il 1991 e il 1995".

-2%: Sempre meno investimenti
"La spesa per investimenti pubblici si è ridotta a tassi nominali di circa il 2 per cento l’anno nel periodo 2005-2011"

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ECONOMIA DI STATO
"In realtà anche la legge obiettivo, che si proponeva di programmare e realizzare rapidamente le grandi infrastrutture prioritarie, ha rallentato la spesa anche in presenza di risorse finanziarie disponibili, proprio a causa di processi decisionali complessi e inefficienti, di problematiche relative al coordinamento tra livelli di governo e di altre cause attinenti alla scarsa qualità della programmazione e della progettazione delle opere. A distanza di 11 anni dal varo del programma collegato con la legge obiettivo le opere completate sono pari al 10 per cento del totale"

32.899 milioni: Aiuti alle imprese
"L’ammontare complessivo dei trasferimenti alle imprese è stato, nel 2011, pari a 32.899 milioni di euro, con 15.005 milioni erogati dallo Stato e 17.168 milioni erogati dalle amministrazioni locali".

370-535 milioni: Meno province
"La riduzione del numero delle province (da 86 a 51, ndr) avrebbe potuto determinare a regime un risparmio compreso tra i 370 e i 535 milioni della spesa corrente al netto degli interessi".

685: I Bandi "misti"
"Su 685 bandi di partenariato pubblico-privato di importo superiore ai 5 milioni pubblicati in Italia tra il 2003 e il 2009 (…) solo 169, il 25 per cento del totale, si sono conclusi
e la gestione privata dell’opera è stata avviata"

16%: Con i privati niente risparmi
"I vantaggi del partenariato pubblico-privato sono puramente contabili e non consentono alcun effettivo risparmio per la finanza pubblica". Nel primo semestre del 2012 le opere pubbliche di valore superiore ai 500 milioni assegnate ai privati sono state pari al 16 per cento.

5%: Non si investe, ma si spende
"Nel periodo compreso tra il 2004 e il 2010, a fronte di un obiettivo di riduzione di spesa del 6 per cento, i comuni hanno ridotto del 32 per cento le spese in conto capitale aumentando del 5 per cento le spese correnti"

-44%: Grandi opere in calo
"A partire dal 2004 si assiste a una progressiva riduzione di risorse stanziate nel bilancio dello Stato per nuove infrastrutture».
Tra il 2004 e il 2012 il calo della spesa pubblica per grandi opere è stato del 44 per cento

-16,4%: Obiettivo pareggio
"Dal 2009 al 2011 la componente investimenti pubblici si è ridotta del 16,4 per cento. Flessioni di questa entità sembrano giustificate per assicurare il raggiungimento dell’obiettivo del pareggio di bilancio prima nel 2014 e poi già nel 2013".

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Marco Cobianchi

Sono nato, del tutto casualmente, a Milano, ma a 3 anni sono tornato a casa, tra Rimini e Forlì e a 6 avevo già deciso che avrei fatto il giornalista. Ho scritto un po' di libri di economia tra i quali Bluff (Orme, 2009),  Mani Bucate (Chiarelettere 2011), Nati corrotti (Chiarelettere, 2012) e, l'ultimo, American Dream-Così Marchionne ha salvato la Chrysler e ucciso la Fiat (Chiarelettere, 2014), un'inchiesta sugli ultimi 10 anni della casa torinese. Nel 2012 ho ideato e condotto su Rai2 Num3r1, la prima trasmissione tv basata sul data journalism applicato ai temi di economia. Penso che nei testi dei Nomadi, di Guccini e di Bennato ci sia la summa filosofico-esistenziale dell'homo erectus. Leggo solo saggi perché i romanzi sono frutto della fantasia e la poesia, tranne quella immortale di Leopardi, mi annoia da morire. Sono sposato e, grazie alla fattiva collaborazione di mia moglie, sono papà di Valeria e Nicolò secondo i quali, a 47 anni, uno è già old economy.

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