Libri scolastici, sempre pochi gli aiuti del governo
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Libri scolastici, sempre pochi gli aiuti del governo

Il ministero dell’Istruzione stanzia 103 milioni solo per le famiglie meno abbienti, mentre Federconsumatori denuncia aumenti di testi e accessori

Anno scolastico nuovo, problemi vecchi, e tra questi sicuramente quello legato all’acquisto dei libri scolastici resta da sempre uno dei più scottanti. I bilanci economici di molte famiglie, messi già a dura prova da una crisi che non arretra, devono infatti fare ancora una volta i conti con una spesa scolastica che immancabilmente ogni anno cresce. Il governo anche per il 2014-2015 ha provato a mettere in campo degli aiuti economici ma, nonostante gli sforzi del ministero dell’Istruzione che ha raddoppiato a 103 milioni di euro lo stanziamento complessivo, le famiglie che davvero potranno usufruire di queste agevolazioni saranno comunque poche.

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Basti ricordare che la soglia massima di  reddito sotto cui scattano i benefici per gli acquisti di libri di testo è fissata in 15.493, 71 euro. Un valore che, detto molto onestamente, solo le famiglie davvero meno abbienti potranno rispettare. D’altronde, il provvedimento con cui il dicastero di Viale Trastevere stanzia i fondi fa esplicitamente riferimento ad “alunni meno abbienti”, con buona pace di tutto quel ceto medio che di questi tempi non avrebbe certo rifiutato un sostegno sul fronte degli acquisti scolastici. Anche perché, e anche qui la tradizione non si smentisce, per l’anno scolastico che prenderà avvio a breve nelle varie Regioni, si prevedono aumenti dei prezzi tanto dei libri di testo che di tutto il corredo scolastico.

SE LE FAMIGLIE NON SPENDONO PIU'

A fare il punto sulla situazione è stato l’Osservatorio di Federconsumatori, che ha rilevato come per il corredo scolastico siano da mettere in conto rincari medi dell’1,4%. La spesa in capo alle famiglie passerà così dai 499,50 euro dello scorso anno ai 506,50 euro di quest’anno. Tanto per fare qualche esempio più specifico, uno studente di prima media spenderà mediamente per i libri di testo, con in aggiunta 2 dizionari, circa 484 euro, cioè l’1,7% in più rispetto allo scorso anno. Se a questa somma già di per sé sostanziosa si aggiungono poi i costi per il corredo scolastico ed i ricambi durante l’intero anno, stimati da Federconsumatori in circa 506,50 euro, allora il computo complessivo arriva praticamente vicino ai mille euro.

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Discorso analogo, anzi con ricadute economiche ancora più pesanti, si può fare per un ragazzo di primo liceo, la cui famiglia spenderà per i libri di testo e per 4 dizionari circa 800 euro, ovvero l’1,5% in più rispetto allo scorso anno, e 506,50  euro per il corredo scolastico ed i ricambi, per un totale di ben 1.305,50 euro. Il tutto con tanti saluti ai famosi tetti di spesa ministeriali che ogni anno vengono invocati ma che poi troppo spesso, soprattutto a livello regionale, vengono semplicemente dimenticati. C’è solo da sperare che nelle pieghe della legge di stabilità che presto sarà all’ordine del giorno del governo, si trovino nuovi fondi da dirottare proprio verso la scuola, una fronte quest’ultimo da sempre considerato prioritario dal presidente del Consiglio Matteo Renzi.

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Giuseppe Cordasco

Sono nato e cresciuto ad Aarau nel cuore della Svizzera tedesca, ma sono di fiere origini irpine. Amo quindi il Rösti e il Taurasi, ma anche l’Apfelwähe e il Fiano. Da anni vivo e lavoro a Roma, dove, prima di scrivere per Panorama.it, da giornalista economico ho collaborato con Economy, Affari e Finanza di Repubblica e Il Riformista.

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