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Economia

Libretti al portatore, cosa fare se se ne possiede uno

Da oggi non verranno più emessi. Ma, per estinguerli, c’è tempo fino al 31 dicembre 2018 presentandosi in banca o alle poste

Le date da segnare sul calendario sono due: 4 luglio 2017 e 31 dicembre 2018. Sono quelle che determineranno per sempre la scomparsa dei libretti al portatore, una tipologia di strumenti finanziari un tempo molto gettonati tra gli italiani. Si tratta, per chi non ne avesse mai visto uno, di prodotti di risparmio che di fatto sono sempre stati assimilabili al contante. A differenza di quello nominativo, infatti, il libretto al portatore incorpora una somma di denaro che può essere riscattata da chiunque si presenta negli sportelli delle banche o delle poste e consegna il libretto stesso, senza la necessità di provarne la titolarità.

Norme anti-riciclaggio

Considerati da tempo uno strumento che agevola il riciclaggio, i libretti al portatore hanno già subito diverse restrizioni negli anni scorsi. Una legge del 2012 voluta dal governo Monti ha infatti imposto di non tenere sui libretti al portatore una somma superiore a 999,99 euro, in conformità alle regole sull’utilizzo del contante che hanno vietato i pagamenti cash superiori a 1.000 euro (un tetto poi innalzato a 3mila euro).


Ora, dopo questa loro lunga agonia, per i libretti al portatore è il momento di suonare definitivamente le campane a morto. Dal 4 luglio, infatti, tali strumenti finanziari non potranno essere più emessi dalle Poste né dalle banche anche se, a dire il vero, sono diventati da tempo una rarità sul mercato. Cosa deve fare, dunque chi ne possiede uno? Semplicemente deve estinguerlo o convertirlo in un libretto nominativo in cui viene specificato nero su bianco a chi appartengono le somme di denaro sottostanti. In questo modo, soltanto il titolare del libretto (o i suoi eredi in caso di morte) potrà ritirare i soldi.


Chi vuole estinguere o convertire i libretti al portatore già esistenti ha però un bel po’ di tempo a disposizione: può farlo entro il 31 dicembre 2018. Per eseguire questa operazione, bisogna appunto presentarsi agli sportelli postali o bancari muniti di un documento d’identità. Le leggi antiriciclaggio impongono infatti di tracciare qualsiasi operazione e registrare l’identità di chi la esegue.

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Andrea Telara

Sono nato a Carrara, la città dei marmi, nell'ormai “lontano”1974. Sono giornalista professionista dal 2003 e collaboro con diverse testate nazionali, tra cui Panorama.it. Mi sono sempre occupato di economia, finanza, lavoro, pensioni, risparmio e di tutto ciò che ha a che fare col “vile” denaro.

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