Italiani e il risparmio: tutti i numeri del 2015
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Economia

Italiani e il risparmio: tutti i numeri del 2015

Secondo i dati Acri/Ipsos la crisi spaventa meno: un italiano su tre si dice ottimista sul futuro. Il 37% risparmia, rispetto al 33% di un anno fa

La crisi morde ancora ma, sebbene l'80% degli italiani continui a percepirla come grave e ritenga che durerà almeno altri 5 anni, spaventa sempre meno. Il rapporto curato da Acri e Ipsos per la 91esima Giornata mondiale del risparmio, dipinge un Paese dove ritorna la fiducia, soprattutto tra i giovani, e le prospettive personali e nazionali migliorano sensibilmente. Ecco, nelle slide che seguono, lo stato di salute del risparmio nel nostro paese.

Ottimisti e pessimisti

Guardando al futuro, il saldo tra ottimisti e pessimisti sulla situazione nazionale passa da -15 a +9, con un miglioramento di 24 punti percentuali in un anno e 32 punti rispetto al 2013. Oltre un italiano su tre (36%) si dice ottimista sulle prospettive del Paese, contro un 27% di sfiduciati e un 34% di persone secondo cui la situazione resterà invariata.

Un italiano su promuove la propria situazione economica

Il 55% della popolazione si dice soddisfatto della propria situazione economica, con un incremento di 5 punti percentuali rispetto al 2014. Il dato sopravanza di ben 10 punti percentuali quello degli insoddisfatti: era dal 2011 che il saldo non si presentava positivo.

Una famiglia su 4 colpita dalla crisi

Le famiglie colpite direttamente dalla crisi sono ancora molte, sebbene in calo al 25% dal 30% del 2013 e dal 27% del 2014. Diminuiscono anche quelle colpite indirettamente: 32%, dal picco del 40% toccato nel 2013.

Soddisfatti più degli insoddisfatti

Il numero dei soddisfatti rispetto alla propria situazione economica raggiunge il 55% e, per la prima volta dopo 4 anni, supera quello degli insoddisfatti di ben 10 punti percentuali. Tutte le aree del Paese denotano un miglioramento particolarmente evidente nel Nord-Ovest, con un 67% di soddisfatti, il 9% in più rispetto al 2014.

Allo stesso tempo cala dal 23 al 18% la quota di coloro che denunciano un peggioramento del proprio tenore di vita, mentre il 5% degli italiani torna a dichiarare un miglioramento.

I giovani tornano ottimisti

Il recupero della fiducia è particolarmente forte presso i giovani (18-30 anni), dove il saldo tra ottimisti e pessimisti raggiunge il livello di +23, quasi il doppio rispetto al +12 del 2014

Il Sud resta indietro

Il pessimismo prevale ancora, seppur di poco, riguardo alla situazione locale (24 a 23%). Il saldo è ampiamente positivo nel Nord Ovest (+7), nel Nord-Est (+7) e nel Centro (+6), mentre è drasticamente negativo al Sud (-14).

Aumentano gli italiani che risparmiano

Cresce per il terzo anno consecutivo la quota di italiani capaci di risparmiare: nel 2015 sono stati il 37%, in aumento dal 33% del 2014 e il dato più alto dal 2010. Si riducono anche per il terzo anno di fila le famiglie in saldo negativo di risparmio: scendono dal 25 al 22%, dato più basso dal 2005.

Sei gruppi di famiglie

Combinando l'andamento del risparmio delle famiglie italiane nell'ultimo anno e le previsioni per il 2016, la ricerca delinea sei gruppi:
FAMIGLIE CON TREND DI RISPARMIO POSITIVO - Hanno risparmiato nel 2015 e lo faranno di piu' o nella stessa misura nel 2016: sono il 27%, in forte crescita dal 20% del 2014.
FAMIGLIE CON RISPARMIO IN RISALITA - Hanno speso tutto senza fare ricorso a risparmi passati o a debiti ma nei prossimi mesi contano di risparmiare di piu': sono il 6% contro il 4% del 2014.
FAMIGLIE CHE GALLEGGIANO - Hanno speso tutto senza fare ricorso a risparmi passati o a debiti e pensano che lo stesso avverra' nel 2014, o hanno fatto ricorso a risparmi/debiti ma pensano di risparmiare di piu' nei prossimi 12 mesi: sono il 26% contro il 22% del 2014.
FAMIGLIE CON IL RISPARMIO IN DISCESA - Sono riuscite a risparmiare ma temono di risparmiare meno nel 2016: sono l'8% contro l'11% del 2014.
FAMIGLIE IN CRISI MODERATA DI RISPARMIO - Hanno consumato tutto il reddito e nel 2016 temono di risparmiare meno: sono il 9% contro il 16% del 2014.
FAMIGLIE IN CRISI GRAVE DI RISPARMIO - Hanno fatto ricorso a risparmi accumulati o a debiti e pensano che la situazione sara' identica o si aggravera' nel 2016: sono il 18% contro il 21% del 2014.

Più voglia di mattone

Nel 2015 sale al 29% la quota di italiani che definisce ìidealeî l'investimento nell'immobiliare. Un dato in netta ripresa dopo anni di tracollo: dal 70% del 2006 al 24% del 2014.

Altri investimenti

In maggioranza relativa (35%) rimangono comunque coloro che reputano questo il momento di investire negli strumenti più sicuri (risparmio postale, obbligazioni e titoli di Stato). Sale al 9% anche il numero degli amanti dei prodotti più a rischio. Perde invece 5 punti al 27% il gruppo di quanti ritengono sbagliato investire in una qualsiasi forma.

Il risparmiatore italiano continua a ritenersi non sufficientemente tutelato da leggi e controlli. Per il 58% sono inefficaci e per il 59% saranno ancor più inefficaci in futuro. Anche per questo il 66% di chi ha risorse mantiene una forte preferenza per la liquidità e chi investe lo fa solo con una parte minoritaria dei propri risparmi.

In generale la composizione dei portafogli resta costante: si riduce di un punto la quota di italiani possessori di certificati di deposito e di obbligazioni (9%), di titoli di Stato (7%) e di fondi comuni di investimento (13%); si riducono di 2 punti i possessori di azioni (6%), mentre crescono di un punto coloro che dichiarano di aver sottoscritto assicurazioni sulla cita o fondi pensione (25%) e i possessori di libretti di risparmio (23%).    


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