Investire in franchi svizzeri, cosa fare adesso
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Economia

Investire in franchi svizzeri, cosa fare adesso

Dopo il rialzo record di ieri, ora la moneta elvetica potrebbe arretrare un po'. Ma gli analisti consigliano prudenza

Attorno alla parità. E' il livello registrato oggi dal tasso di cambio tra l'euro e il franco svizzero, dopo la decisione shock assunta dalle autorità monetarie elvetiche. La banca centrale svizzera (Snb) ha infatti comunicato ieri la rimozione della soglia minima di 1,2 per il rapporto tra la moneta unica europea e quella elevetica, stabilito tempo fa per arginare i rialzi del franco. Il risultato, come sa bene chi ha letto le cronache, è stata un'improvvisa rivalutazione della divisa svizzera, che è arrivata a guadagnare il 30% nei confronti dell'euro, toccando un tasso di cambio di 0,85, per poi riscendere sul livello di 1. Per avere un euro, insomma, oggi un cittadino elvetico deve sborsare appena un franco (addirittura 85 centesimi secondo le quotazioni della mattinata di ieri) mentre nei giorni scorsi doveva pagare un po' di più, cioè 1,2 franchi.


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I movimenti sul mercato sono stati determinati per lo più dalla speculazione, visto che la mossa della banca centrale svizzera ha colto di sorpresa i mercati. Per chi investe sulle piazze valutarie, dunque, si aprono due interrogativi: cosa accadrà nei prossimi mesi? Ci sarà un rialzo del franco o una nuova discesa? Gli analisti delle case d'affari fissano il fair value, cioè il corretto valore del cambio tra le due monete, attorno all'asticella di 1,1. Prendendo per buone quetse stime, dunque, l'euro ha un margine di ripresa nei confronti del franco di quasi il 10%.


La prudenza degli analisti

Tuttavia, anche per gli esperti delle case d'investimento è difficile fare previsioni, almeno sul breve termine. “L'elevata volatilità potrebbe condurre il cambio sotto la parità anche nei prossimi giorni”, hanno scritto in un report gli analisti di Jci Capital. Se il rapporto tra le due monete si attesterà al di sotto di 1 o attorno a tale livello, però, non è detto che la banca centrale svizzera non sia costretta a tornare sui propri passi, muovendosi in direzione contraria a quella di ieri. In altre parole, le autorità monetarie elvetiche potrebbero intervenire nuovamente sul mercato, non per svalutare la divisa nazionale ma piuttosto per fermarne i rialzi nei confronti dell'euro. La pensa così, per esempio, Bart Van Craeynest, capo economista della società di gestione del risparmio Petercam, che prende atto di come la Banca Nazionale Svizzera, con le sue recenti mosse, abbia sostanzialmente dimostrato al mercato la propria volontà di essere molto attiva sulle piazze valutarie, anche per prevenire inappropriate restrizioni delle condizioni della moneta. Non va dimenticato, infatti, che la confederazione elvetica ha un export che si dirige prevalentemente verso l'Eurozona e non può permettersi di avere un superfranco ipervalutato, che farebbe crescere di molto il costo dei prodotti made in Switzerland. E' bene dunque che gli investitori si muovano con prudenza, perché non è facile capire cosa accadrà, almeno nel breve periodo.


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Andrea Telara

Sono nato a Carrara, la città dei marmi, nell'ormai “lontano”1974. Sono giornalista professionista dal 2003 e collaboro con diverse testate nazionali, tra cui Panorama.it. Mi sono sempre occupato di economia, finanza, lavoro, pensioni, risparmio e di tutto ciò che ha a che fare col “vile” denaro.

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