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Dan Kitwood/Getty Images
Economia

Grexit, l'effetto sulle borse

Lo spauracchio del default torna ad affondare le principali piazze finanziarie europee e i titoli delle banche

Che il default della Grecia, dopo la rottura fra il governo Tsipras e le istituzioni europee dello scorso weekend, sia un'ipotesi sempre più reale, lo dimostra il "termometro" dei mercati obbligazionari governativi che gli italiani hanno imparato a conoscere dal 2011 in avanti: lo spread.

Il differenziale del rendimento tra i decennali greci e gli analoghi tedeschi, parametro di riferimento dell'Eurozona, è salito oltre i 1.100 punti.

Siamo lontani anni luce dai 160 punti base toccati in giornata dallo spread tra i nostri Btp e il Bund, che riporta i nostri titoli di Stato comunque indietro di un semestre, ai livelli dello scorso dicembre.

Lo Spauracchio Tsipras fa crollare la borsa di Atene


Draghi e la paura del "terreno ignoto"
Sei mesi fa, però, si viaggiava ancora senza l'ombrello della Bce e la Grecia era ripiombata nell'abisso, dopo il fallimento nell'elezione del presidente che ha portato a elezioni anticipate, vinte poi a fine gennaio da Tsipras.

Il presidente Mario Draghi a dicembre 2014 non aveva ancora attivato il QE, il programma di acquisti di titoli da 60 miliardi di euro al mese, che ha permesso di mantenere bassi i rendimenti dei titoli periferici (Spagna, Italia, Portogallo), mandando sottozero quelli dei paesi più stabili, come la Germania.

E ieri Draghi stesso ha invitato tutti ad "agire con urgenza": con una Grexit l'Europa potrebbe "entrare in un terreno ignoto", perché se anche dopo le ultime riforme del sistema finanziario ci sono strumenti per gestire la situazione nel breve, "non siamo in grado di prevedere nel medio lungo periodo quali sarebbero le conseguenze per l'Ue".

Grexit, il possibile effetto sui Btp


Listini in rosso

Ma cosa potrebbe accadere sui mercati finanziari nel caso di un default della Grecia? Il debito greco, ricordano gli economisti del fondo di investimento britannico Schroders, è detenuto principalmente da istituzioni, perciò un contagio dovrebbe essere limitato: a ottobre 2014 l'esposizione diretta dell'Eurozona al debito greco ammontava a 320 miliardi di euro, pari a circa il 3% del Pil dell'area della moneta unica.

Se la Grecia dovesse effettivamente uscire dall'euro, aggiungono, ci sarebbero probabilmente delle ripercussioni negative sulla fiducia dei mercati nel breve termine.

Dovremmo abituarci nei prossimi mesi, insomma, a giornate come quella che abbiamo visto ieri sulle borse europee, trascinate in basso dai titoli delle banche, più esposte a un eventuale contagio e a un ribasso delle obbligazioni governative.

Atene ha chiuso in profondo rosso a -4,81%, con National Bank e Piraeus che hanno ceduto rispettivamente l'11,4 e il 5,6%, mentre Milano ha segnato un calo di oltre 2 punti percentuali, con Mps a -4,46% e UBI a -4,56%. Giù anche Madrid (-1,56%), Francoforte (-1,55%), Parigi (-1,27%) e Londra (-0,89%).

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Massimo Morici

Scrivo su ADVISOR (mensile della consulenza finanziaria), AdvisorOnline.it e Panorama.it. Ho collaborato con il settimanale Panorama Economy (pmi e management) e con l'agenzia di informazione statunitense Platts Oilgram (Gas & Power).

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