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Economia

Comprare casa all'estero: 5 città dove conviene investire

Sydney, New York, Monaco, Shanghai e Londra le metropoli su cui puntare

Conviene ancora investire nell'immobiliare? Non sempre, e non ovunque, visto che tra rallentamento della crescita cinese, aumento dei tassi di interesse negli Stati Uniti e deterioramento delle capacità di spesa a livello globale, anche il comparto delle costruzioni inizia a dare segnali di stanchezza. Per fare un po' di chiarezza su quello che succederà nel 2016, gli esperti di Knight Frank, la famosa agenzia di consulenza immobiliare londinese, hanno cercato di calcolare il livello di rischio delle piazze che, fino ad oggi, sono state le più ambite del pianeta. 

Metodologia

Lo studio di Knight Frank prende in considerazione dieci città e dieci elementi di rischio. Per ogni capitale viene valutato l'impatto sul mercato immobiliare locale del fattore di rischio considerato. La classifica finale, quindi, viene stilata in base alla media di rischio complessiva. Trattandosi di scenari, però, è evidente che non possiamo considerare questa classifica come certa ma solo come indicativa. In pratica, se uno degli scenari descritti si concretizzerà davvero, allora le città in cui l'impatto di questo fattore è forte soffriranno di più. In caso contrario, invece, soffriranno di meno.

I fattori di rischio

I fattori di rischio considerati da Knight Frank sono dieci: rallentamento dell'economia cinese, aumento dei tassi di interessa negli Stati Uniti, difficoltà nei mercati emergenti, rallentamento dell'economia nazionale, rallentamento dell'economia globale, crescita contenuta del reddito disponibile, crisi geopolitiche e conflitti, livello di regolamentazione dei mercati, stabilità della valuta nazionale, crollo del prezzo del petrolio e di altre materie prime.

Anche le città coinvolte nello studio sono dieci: Londra, New York, Miami, Parigi, Monaco, Singapore, Sydney, Shanghai, Hong Kong e Ginevra. 

Parigi, Singapore e Hong Kong

Parigi, Singapore e Hong Kong sono le metropoli in cui nel 2016 sarà più rischioso investire. In queste tre città i prezzi degli immobili dovrebbero calare, rispettivamente, del 3; 3,3; e 5 per cento. La capitale della Francia ha livelli di rischio molto altri un po' per tutti i fattori, ma quello che pesa di più è quello geopolitico. Su Singapore pesano invece le conseguenze dell'aumento dei tassi di interesse americani, il rallentamento dell'economia nazionale e l'eccessiva regolamentazione del mercato interno. Hong Kong aggiunge ai problemi di Singapore un contesto geopolitico molto più instabile, e quindi rischioso.  

Sydney

Nonostante una riduzione dei prezzi del 5 per cento rispetto al 2015, Sydney resta la città più ambita per gli investimenti nell'immobiliare. Nella metropoli australiana il valore delle case dovrebbe registrare una rivalutazione del 10 per cento, e gli unici due fattori che protrebbero ridurre questa performance estremamente positiva sono l'ulteriore rallentamento dell'economia cinese, paese verso cui l'Australia esporta moltissimo, e l'eccessiva riduzione dei prezzi delle materie prime. 

Monaco, New York e Shanghai

Anche a Monaco, New York e Shanghai le prospettive per un investimento immobiliare sono molto buone. Se nelle prime due metropoli i prezzi dovrebbero crescere del 5 per cento corca, Shanghai dovrebbe assestarsi su un incoraggiante +4 per cento. Tuttavia, se Monaco e New York sono rimaste stabili negli ultimi 24 mesi, non si può certo dire la stessa cosa di Shanghai, dove nel 2015 i rendimenti dell'immobiliare erano stati stimati nell'ordine di un 10 per cento. Sulla piazza cinese però il peso dell'aumento dei tassi di interesse statunitensi e il rallentamento dell'economia interna pesano moltissimo, mentre rispetto a tutte le altre variabili di rischio Shanghai è decisamente al sicuro. Diverso il caso di Monaco e New York frenate, rispettivamente, da problematiche geopolitiche e rallentamento dell'economia globale da un lato e tassi di interessi, stabilità dell valuta nazionale e crescita del reddito disponibile dall'altro. 

Ginevra, Londra e Miami

Modeste, ma non disastrose, le performances di Ginevra, Londra e Miami. Lo 0 per cento di Ginevra è infatti molto positivo se valutato in un'ottica di medio periodo, visto che il mercato ha registrato nel 2015 un -3 per cento. I problemi dela città derivano dall'eccessiva regolamentazione dei mercati, il crollo dei prezzo di materie prime e petrolio, e la stabilità della valuta nazionale. Londra e Miami, invece, dovrebbero crescere del 2 per cento. Londra andrà meglio se l'impatto del rallentamento cinese sarà contenuto e se riuscirà a liberalizzare ancora di più il mercato interno. Per Miami i rischi maggiori arrivano da aumento dei tassi di interesse americani, stabilità del dollaro, indebolimento delle economie emergenti, rallentamento dell'economia globale e crescita limitata del reddito disponibile. Del resto, anche in questo caso, un approccio di medio periodo aiuta a capire perchè Londra è più sicura di Miami: il rendimento del mercato immobiliare londinese è cresciuto del 50 per cento negli ultimi 12 mesi. Quello di Miami ha invece subito una contrazione del 50 per cento.

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Claudia Astarita

Amo l'Asia in (quasi) tutte le sue sfaccettature, ecco perché cerco di trascorrerci più tempo possibile. Dopo aver lavorato per anni come ricercatrice a New Delhi e Hong Kong, per qualche anno osserverò l'Oriente dalla quella che è considerata essere la città più vivibile del mondo: Melbourne. Insegno Culture and Business Practice in Asia ad RMIT University,  Asia and the World a The University of Melbourne e mi occupo di India per il Centro Militare di Studi Strategici di Roma. Su Twitter mi trovate a @castaritaHK, via email a astarita@graduate.hku.hk

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