Come investire in azioni cinesi
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Economia

Come investire in azioni cinesi

Oggi anche i risparmiatori privati possono puntare sulle borse della Repubblica Popolare. Ecco in che modo

Tra il 2014 e il 2015, hanno guadagnato in media più del 50%. Per questo, oggi le azioni quotate sulle principali borse della Cina sono l'oggetto del desiderio di molti investitori italiani, piccoli e grandi, che vanno a caccia di guadagni avventurandosi lontano dai mercati occidentali. Nello specifico, a stuzzicare gli appetiti della comunità finanziaria è una particolare categoria di azioni della Repubblica Popolare. Si tratta della A-shares, che sono quotate in renminbi (la moneta nazionale cinese) sulle borse di Shanghai e Shenzen e che si distinguono dalle H-shares, negoziate invece a Hong Kong nella valuta locale, cioè nel dollaro della ex-colonia britannica.


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Per un piccolo investitore italiano che vuole puntare sulle A-shares, l'acquisto diretto di titoli resta ancora un desiderio inappagato. E' pur vero, tuttavia, che oggi le borse cinesi non sono più delle fortezze inespugnabili com'erano un tempo. Per accedere a questi mercati, ci sono infatti dei particolari prodotti finanziari, gli etf (exchange traded fund), cioè fondi le cui quote possono essere negoziate in borsa come le azioni e che replicano le performance di un indice di riferimento, per esempio di un listino azionario.


A Shanghai con gli etf

La società britannica Etf Securities ha lanciato lo scorso anno sulla borsa di Milano un exchange traded fund legato proprio alle quotazioni dell'Msci China A, l'indice che raggruppa le principali A-shares quotate nella Repubblica Popolare. A questo prodotto, creato in partnership con la società E Fund Management di Hong Kong, se ne affiancano altri due. Il primo è il db x-trackers Harvest Csi 300 di Deutsche Asset & Wealth Management che segue l'andamento di 300 titoli quotati alle borse di Shanghai e Shenzen. Sempre a Piazza Affari, c'è anche un altro etf che si chiama Csop Source Ftse China A50 Ucits, che replica le performance di 50 diverse A-shares ed è una creatura di un'altra società britannica: Source, partecipata dalle maggiori banche d'affari internazionali.



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Investire sulle azioni cinesi, insomma, non è poi così difficile come può sembrare a prima vista. Tuttavia, oggi sorge spontaneo un interrogativo: per quale ragione le A-shares della Repubblica Popolare conservano così tanto appeal tra gli investitori, visto che hanno già avuto dei rialzi da record lo scorso anno? Il perché lo spiega Mandy Chiu, responsabile per le strategie di prodotto di Etf Securities, la quale ricorda due eventi importanti che si profilano all'orizzonte sui mercati orientali. Innanzitutto, nel 2016 le A-shares potrebbero entrare a far parte di un importante indice finanziario da cui sono al momento escluse: l'Msci emerging markets che raggruppa i più importanti titoli quotati sulle borse dei paesi emergenti e che rappresenta un benchmark, cioè un listino di riferimento, per tutti gli investitori che operano sui mercati asiatici e delle nazioni in via di sviluppo.

Capitali in arrivo

L'ingresso nell'Msci emerging markets spingerà infatti molti fondi di investimento che hanno un portafoglio costruito sulla base di questo indice finanziario a posizionarsi massiciamente sulle A-shares “che”, dice Chiu “ potranno così beneficiare di un afflusso di capitali per un valore fino a 182 miliardi di euro”. Come se non bastasse, va poi ricordato che dalnovembre scorso è partito il programma Shanaghai-Hong Kong Stock Connect, che ha legato tra loro le due principali piazze finanziarie cinesi. Grazie a questo programma, che presto potrebbe essere esteso anche alla borsa di Shenzen, oggi i residenti della Repubblica Popolare posso comprare con maggiore facilità le azioni quotate a Hong Kong, mentre gli investitori esteri (anche se soltanto gli istituzionali) hanno visto cadere diverse restrizioni che limitavano la loro operatività sul listino di Shanghai, dove sono quotate le A-shares.


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Le azioni cinesi, dunque, continueranno probabilmente a far gola a molti investitori internazionali e hanno qualche chance di regalare ben altre soddisfazioni a chi le acquista. Meglio però stare in guardia e non farsi prendere troppo la mano perché l'indice Msci China A ha già corso parecchio negli ultimi 12 mesi. Anche nel 2015, secondo David Zhang, gestore di E Fund Management, questo paniere di azioni potrebbe avere performance positive a due cifre, accompagnate però da una più alta volatilità dei prezzi rispetto al passato.

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Andrea Telara

Sono nato a Carrara, la città dei marmi, nell'ormai “lontano”1974. Sono giornalista professionista dal 2003 e collaboro con diverse testate nazionali, tra cui Panorama.it. Mi sono sempre occupato di economia, finanza, lavoro, pensioni, risparmio e di tutto ciò che ha a che fare col “vile” denaro.

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