Come è cambiata la spesa degli italiani
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Economia

Come è cambiata la spesa degli italiani

Nel carrello aumentano i prodotti private label o in promozione e c'è anche tanto bio. Si allenta la cinghia per vestiti, ma si risparmia sulle bollette

Gli italiani vedono ancora nero, anche se cominciano ad allentare un po' la cinghia. Gli ultimi dati a disposizione, pubblici e di società private che si occupano di ricerche di mercato, fanno emergere tendenze contrastanti tra gli abitanti della Penisola che fatica ancora a smaltire gli effetti dell'ultima crisi.

Partiamo dall’Istat, ente pubblico: per quest’anno stima una variazione positiva dello 0,5% in termini reali per la spesa delle famiglie a seguito del miglioramento del reddito disponibile. 

Pil, occupaizone, consumi: previsioni Istat al rialzo


Sul fronte degli operatori privati, Nielsen nell’ultima edizione del Global Consumer Confidence Survey (condotta su un campione di 30 mila individui di 60 paesi) registra un miglioramento nell’indice di fiducia degli italiani che è passato a quota 57, pari a un incremento di 11 punti.

E qui i segnali positivi, con la tentazione di interpretarli come effetto degli 80 euro in busta paga, finiscono. L’Italia, infatti, sempre secondo Nielsen resta ancora lontana dalla media Ue, che è pari a 77, anche se si sta avvicinando a Francia e Spagna, paesi che, tuttavia, non se la passano benissimo. 

Non solo. Pur in calo rispetto a un anno fa (95%), quasi la totalità della popolazione (93%) rimane convinta che l’Italia sia ancora in crisi e solo il 16% crede che se ne uscirà nel giro di un anno.


Addio alla dolce vita...
"Il vero problema è quello della tenuta di questa ripresa. Una risposta l’avremo dalle prossime rilevazioni della fiducia nel secondo e terzo trimestre. Occorre che si prosegua sul cammino delle riforme e che vengano prese misure che possano sostenere la propensione agli acquisti. Solo un consolidamento della domanda nei prossimi mesi potrà metterci in condizione di ritenere che ci siamo lasciati la crisi alle spalle" spiega Giovanni Fantasia, l'amministratore delegato di Nielsen Italia.

Ma torniamo ai dati. Sul fronte dei consumi, Nielsen registra un calo nella tendenza a tagliare i costi, ma sempre con un occhio al portafoglio: il 72% del campione continua a monitorare entrate e uscite e il 37%, comprati i beni necessari, mette  subito i soldi da parte. Solo il 27% li usa per comprare vestiti nuovi o per andare in vacanza; di meno ancora quelli che pensano a divertirsi fuori casa (22%).

Si risparmia, invece, sulle bollette di luce e gas (la percentuale aumenta dal 20 al 26%) e anche a tavola: il 23% del campione compra prodotti alimentari economici (in promozione o private label), rispetto al 20% dello scorso anno.


...mentre al supermercato
Ma cosa comprano gli italiani tra gli scaffali? In questo caso dobbiamo rivolgerci a un'altra indagine di Nielsen, la Nielsen Global Survey on Health Wellness and Nutrition (su benessere e nutrizione), secondo cui a trainare la ripresa dei consumi è soprattutto l'alimentare con i prodotti confezionati (+1,9% sul valore e +1,3% sui volumi), seguiti dai prodotti freschi (+1,9% in volume e +1,2% in valore) e dai surgelati (+1,7% di volumi e +1,2% sul valore).

Il biologico (+14%), con un fatturato che si avvicina ai 900 milioni di euro, non soffre la crisi, nonostante i prezzi siano in media leggermente più alti, segno di una maggiore attenzione al cibo salutare.

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Massimo Morici

Scrivo su ADVISOR (mensile della consulenza finanziaria), AdvisorOnline.it e Panorama.it. Ho collaborato con il settimanale Panorama Economy (pmi e management) e con l'agenzia di informazione statunitense Platts Oilgram (Gas & Power).

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