Carte e bancomat, ecco come si potranno usare in futuro
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Carte e bancomat, ecco come si potranno usare in futuro

Un emendamento alla legge di stabilità prevede che i pagamenti elettronici siano utilizzabili anche per piccoli acquisti, come caffè e giornale

Potrebbe rappresentare una piccola rivoluzione di carattere epocale l’emendamento alla legge di stabilità che fissa nuove regole nell’utilizzo di carte di credito e bancomat. Secondo la misura proposta da Sergio Boccadutri, responsabile innovazione del Partito democratico e componente della Commissione Bilancio della Camera, d’ora in poi si potranno effettuare pagamenti elettronici anche per acquistare un caffè o un giornale. In pratica vengono azzerati i limiti che erano stati imposti nel 2014 ai pagamenti con bancomat e carte di credito fissati a 30 euro. Sotto questa soglia infatti commercianti e negozianti attualmente possono rifiutarsi di effettuare la transazione elettronica, e possono pretendere il pagamento in contanti. Ora con la nuova norma invece di fronte alla richiesta di un pagamento elettronico, non potrebbero più opporrre nessun rifiuto perché rischierebbero una sanzione.

Pagamenti con il bancomat: cosa si può fare e cosa no


“Sarà possibile utilizzare i pagamenti digitali anche per piccole somme: io penso sia una questione di libertà. Vogliamo che i cittadini siano liberi di scegliere come pagare, in qualunque situazione". Così ha spiegato in un tweet la sua idea l’onorevole Boccadutri. Una scelta che ovviamente ha subito acceso le polemiche che da sempre circondano questo argomento. Pomo della discordia sarebbe l’assunto secondo cui provvedimenti di questa natura non farebbero altro che favorire le banche, che ci guadagnano con le commissioni, complicando invece la vita ai commercianti, in particolare a quelli ancora sprovvisti di Pos. Dubbi e perplessità che l’emendamento cerca di spegnere sul nascere stabilendo infatti che per pagamenti fino a 5 euro, non dovrebbe scattare nessuna commissione per il negoziante. E in ogni caso il tetto massimo delle commissioni dovrebbe essere rivisto e fissato a un massimo di 7 millesimi di euro per i bancomat e un solo centesimo per le carte di credito.

Obbligo di Pos, ecco perché i professionisti protestano


Ovvio che stiamo parlando di dettagli che ancora non sono pienamente decisi e che andranno a definirsi nel corso del processo di approvazione della legge di stabilità in Parlamento. In ogni caso però un primo decisivo passo per favorire i pagamenti digitali e combattere per questa strada l’evasione fiscale è stato compiuto. Una strada sulla quale d’altronde ci si è avviati da tempo, e in questo senso basta ricordare gli obblighi, seppur edulcorati, a cui sono sottoposti da qualche tempo anche i professionisti che devono anch’essi favorire i pagamenti elettronici dotandosi di una postazione Pos. Vedremo se con i vari passaggi parlamentari la decisione di liberalizzare i pagamenti con carte e bancomat, come d’altronde accade già in tanti altri Paesi, sarà confermata. Nel caso ciò avvenisse, si tratterebbero certamente, come detto, di una rivoluzione di carattere culturale che potrebbe cambiare le stesse abitudini consumistiche di tanti italiani. Staremo a vedere.
 

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Giuseppe Cordasco

Sono nato e cresciuto ad Aarau nel cuore della Svizzera tedesca, ma sono di fiere origini irpine. Amo quindi il Rösti e il Taurasi, ma anche l’Apfelwähe e il Fiano. Da anni vivo e lavoro a Roma, dove, prima di scrivere per Panorama.it, da giornalista economico ho collaborato con Economy, Affari e Finanza di Repubblica e Il Riformista.

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