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Economia

Bolletta della luce: ecco come evitare il distacco della corrente

Per le famiglie più disagiate e per quelle con malati gravi in casa è possibile far ricorso al bonus sociale

In Italia ci sono ogni anno più di un milione di famiglie che non paga in maniera regolare la propria bolletta della corrente elettrica. I dati aggiornati al 2015 sono forniti dall'Autorità per l'energia, e fanno luce su un fenomeno che assume contorni molto più problematici alla luce di una sentenza della Cassazione arrivata proprio in queste ore.

I giudici della Suprema Corte hanno infatti stabilito che l'approvvigionamento di corrente elettrica non rappresenta un bene primario, e dunque chi non paga le bollette o peggio, si allaccia in maniera abusiva alla rete elettrica, è soggetto al distacco della luce senza nessuna possibilità di appello. Ma quali sono le famiglie con questo problema, e cosa si può fare per evitarlo?

I numeri del fenomeno

Secondo i citati numeri forniti dall'Autorità per l'energia, le richieste di sospensione della fornitura di corrente nel 2015 sono state 826mila nel mercato tutelato, quello cioè riservato a coloro che non hanno liberamente scelto il proprio fornitore ma continuano a servirsi di quello utilizzato negli anni passati, e 602mila nel mercato libero.

All'interno di questo folto gruppo di inadempienti vanno però divisi casi diversi. Nel primo gruppo, quello cioè del mercato tutelato, c'è un 15% di utenti per i quali la sospensione è stata subito revocata per avvenuto pagamento, e ci riferiamo ai casi classici di dimenticanza o smarrimento della fattura.

Nel secondo gruppo, quello del mercato libero, a fronte delle citate 602mila richieste di sospensione, i pagamenti sono molto più frequenti, dato che quelle da eseguire si limitano al 39%, pari a circa 240mila. In totale quindi si arriva alla cifra di 940mila famiglie morose sulle quali pende il rischio reale della sospensione del servizio.

I rimedi legali / 1: il bonus

Per le famiglie che si trovano in situazioni di disagio, tali da compromettere il pagamento delle bollette della luce, il governo mette a disposizione alcune forme di sostegno. Si tratta del bonus sociale, ovvero uno sconto cui hanno diritto le famiglie con indicatore Isee non superiore a 8.107 euro e, in particolare, quelle con tre figli e un Isee non superiore a 20mila euro.

Il valore del bonus dipende dal numero dei componenti della famiglia e, per il 2017, va da 112 a 165 euro l'anno. Da notare che nel primo semestre 2017 sono stati distribuiti 668mila bonus per motivi economici. In tanti però non sono a conoscenza di questa opportunità, e dunque in futuro le richieste potrebbero aumentare.

I rimedi legali / 2: presenza di malati gravi

La legge prevede poi che possano ottenere il bonus tutti i clienti domestici affetti da grave malattia o quelli con fornitura elettrica presso i quali viva un soggetto affetto da grave malattia, costretto ad utilizzare apparecchiature elettromedicali necessarie per il mantenimento in vita.

In questo caso il valore del bonus va da 173 a 620 euro l'anno. Nella prima parte del 2017 sono stati elargiti 31mila bonus per il disagio fisico. Anche in questo caso però, c'è da rilevare che molte famiglie, pur avendone diritto, non ricorrono al bonus per scarsa informazione.

I rimedi illegali: l'allaccio abusivo

In molti casi purtroppo, le famiglie impossibilitate ad ottenere un servizio regolare di fornitura della corrente elettrica decidono di allacciarsi alla rete energetica in maniera abusiva. Una forma di illegalità che un tempo è stata giustificata proprio dall'assoluta necessità di avere la luce in casa.

Una tolleranza che però ora non ha più ragion d'essere, soprattutto dopo la citata sentenza della Cassazione che sostanzialmente ha decretato immotivato un tale comportamento. Per il futuro dunque, le famiglie a rischio faranno bene a mettersi in regola sfruttando i bonus sopra menzionati, perché il pericolo di distacco della corrente in caso di allaccio abusivo è diventato quanto mai reale.

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Giuseppe Cordasco

Sono nato e cresciuto ad Aarau nel cuore della Svizzera tedesca, ma sono di fiere origini irpine. Amo quindi il Rösti e il Taurasi, ma anche l’Apfelwähe e il Fiano. Da anni vivo e lavoro a Roma, dove, prima di scrivere per Panorama.it, da giornalista economico ho collaborato con Economy, Affari e Finanza di Repubblica e Il Riformista.

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