Biglietti aerei, ecco perché volare potrebbe costare di più
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Economia

Biglietti aerei, ecco perché volare potrebbe costare di più

Le Nazioni Unite imporrano limiti più stringenti all’inquinamento e le maggiori spese per le compagnie si potrebbero scaricare sui viaggiatori

Brutte notizie per i viaggiatori che abitualmente utilizzano l’aereo o anche per chi vola sporadicamente: presto infatti potrebbe scattare un aumento del prezzo dei biglietti. A rendere realistica questa poco piacevole prospettiva è una ricerca di Air transport action group (Atag), associazione no profit e indipendente che rappresenta tutti i settori dell’industria del trasporto aereo. Secondo l’Atag, a stravolgere gli attuali piani tariffari delle compagnie saranno le nuove disposizioni delle Nazioni Unite in tema di emissioni inquinanti. Attualmente infatti, gli aerei che trasportano passeggeri cono causa del 2% dell’inquinamento globale, una quota che però presto potrebbe salire al 6%. Da qui la necessità di apportare nei prossimi anni delle misure di contenimento di queste emissioni.

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Le compagnie aeree hanno così raggiunto con l’Onu una sorta di accordo climatico, che prevede tra il 2020 e il 2030 un taglio drastico dell’inquinamento aereo. Si tratterà di intervenire materialmente sui motori dei velivoli per abbassarne le emissioni, oppure di acquistare certificati che permetteranno praticamente di volare, il tutto in un complessivo piano di investimenti che dovrà portare all’ammodernamento delle flotte aeree. Un programma che ovviamente avrà dei costi non indifferenti per le varie compagnie. E in questo senso l’Atag ha già effettuato delle stime poco rassicuranti: si tratterà infatti di far fronte a spese che potranno andare da 3 a 12,5 miliardi di dollari.

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Un vero e proprio salasso che ovviamente, fin d’ora, si immagina potrà essere in parte scaricato proprio sui viaggiatori. In questo senso, avranno influenza non solo la compagnia che si sceglierà di utilizzare per volare, che potrà sempre e comunque decidere di praticare effettivamente i rincari annunciati, ma anche le tratte, intendendo con questo le distanze che verranno percorse in aereo. Tragitti più brevi comporteranno eventualmente rincari minori, mentre trasvolate intercontinentali potranno invece prevedere aggravi di costo decisamente più sensibili. E anche in questo senso l’Atag ha già elaborato delle stime su quello che attende i viaggiatori. È stato calcolato infatti che per viaggi brevi ci potranno essere aumenti fissi del prezzo dei biglietti tra 25 e 70 centesimi. Un aggravio che però, considerando spostamenti molto più lunghi, potranno arrivare a valori pari a 11 euro. Un esborso quest’ultimo che, in particolare, per chi utilizza abitualmente l’aereo, nel corso di un anno, potrebbe influire in maniera sostanziale sul proprio budget. Insomma, prepariamoci, perché volare potrebbe effettivamente cominciare a costare decisamente di più.

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Giuseppe Cordasco

Sono nato e cresciuto ad Aarau nel cuore della Svizzera tedesca, ma sono di fiere origini irpine. Amo quindi il Rösti e il Taurasi, ma anche l’Apfelwähe e il Fiano. Da anni vivo e lavoro a Roma, dove, prima di scrivere per Panorama.it, da giornalista economico ho collaborato con Economy, Affari e Finanza di Repubblica e Il Riformista.

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