Auto nuova o usata, gli italiani dicono no
L'ultimo rapporto Aci-Censis: benzina, assicurazione, multe, tutto troppo caro
Solo il 3,7% degli italiani pensa di comprare un'auto nuova nel prossimo anno, con una propensione d'acquisto dimezzata rispetto al 7,6% registrato nel 2011, mentre il 52,6% non ha alcuna intenzione di acquistare una macchina nei prossimi tre anni, a fronte del 43,8% del 2011. I dati emergono dalla ventesima edizione del Rapporto auto di Aci e Censis, da cui però si desume anche che gli italiani preferiscono ancora le vetture di casa nostra.
L'indagine mostra un ''clima di profondo pessimismo'' per il settore automotive. Nei primi 11 mesi del 2012 le vendite sono crollate: -20% auto, -19% motocicli e -32% ciclomotori. Male anche le auto usate (-10%), mentre aumentano le rottamazioni (+3%). Di fronte a questo quadro, il 44,7% degli intervistati ritiene che il mercato ripartirà solo quando si sarà esaurita la forza avvolgente della crisi e il 53% dichiara che, davanti ad un'entrata imprevista di 30.000 euro, convertirebbe la somma in risparmio anzichè consumare.
Se dovesse scegliere un'auto, un italiano su tre punterebbe su un modello italiano, mentre il 27,8% preferirebbe una marca straniera, anche se la maggioranza (39,2%), al momento, non saprebbe scegliere. I costi di gestione dell'auto sono aumentati del 4,4% passando dai 3.278 euro del 2011 ai 3.425 euro necessari quest'anno per far fronte alle spese fisse di assicurazioni e bolli e a quelle variabili come il carburante, i pedaggi autostradali e le multe.
Per i proprietari di automobili le uscite crescono anche se le quattro ruote vengono usate meno, con una percorrenza di km annuale del 5-7 percento più bassa rispetto all'anno scorso. Il maggior incremento di spesa, 147 euro, è assorbito per il 72,8% dal costo del carburante, che incide globalmente per il 47,8% sul costo finale.
Nei primi 10 mesi dell'anno il prezzo medio della benzina è aumentato del 16%, percentuale che si aggiunge al +11% registrato tra 2011 e 2010. Nell'arco degli ultimi due anni il costo del pieno è aumentato del 25%. Pur percorrendo meno chilometri, quindi, il costo unitario per km cresce dell'11,3%. Il rapporto conferma l'assicurazione come seconda voce di spesa. Il costo medio è di 738 annui, il 3,2% in più del 2011, con un livello di tassazione che sfiora il 26% del costo delle polizze rispetto al 18% della media europea . A pesare meno sui costi di gestione sono le spese legate alle multe. Per la prima volta, si legge nel rapporto Aci-Censis, l'autodenuncia delle infrazioni commesse ha segnato una brusca inversione di tendenza. Scende del 7% il numero di chi parcheggia in divieto di sosta e del 2% quello di chi lascia l'auto in doppia fila; cala del 7% il superamento dei limiti di velocità, del 3% il passaggio con il rosso e mancato uso delle cinture di sicurezza.
Ancora molto elevato, invece, l'uso del cellulare senza vivavoce o auricolare, che coinvolge il 36,8% degli intervistati. Rispetto allo scorso anno migliora anche il comportamento delle fasce tradizionalmente più trasgressive. A confessare il superamento del limiti di velocità, ad esempio, è il 35,4% dei giovani, rispetto al 42% del 2011. Tornando alle assicurazioni, gli italiani mostrano apprezzamento per il pacchetto di proposte avanzate dall'Aci, secondo cui il costo dell'Rc-auto potrebbe scendere del 40%.
Nel dettaglio, si registra un gradimento al 5,3 (in una scala dove 7 è il voto massimo) per la proposta di prescrizione del diritto al risarcimento del danno dopo 90 giorni dall'incidente contro i 2 anni attuali; un gradimento al 5,4 per la proposta di far riparare l'auto solo presso officine convenzionate con la propria compagnia assicurativa; un gradimento al 5,4 per l'idea di equiparare il livello massimo di risarcimento agli standard europei.
(ANSA)