Acquisti online, cosa cambia da giugno
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Economia

Acquisti online, cosa cambia da giugno

Grazie all'entrata in vigore di una direttiva europea, i consumatori avranno più tempo per restituire la merce e potranno avere indietro i soldi più velocemente

Nuove regole sugli acquisti online e maggiori diritti per i consumatori. Sono le novità attese in Italia dal prossimo 14 giugno, quando entrerà definitivamente in vigore una direttiva europea (la n. 2011/83) varata nella primavera scorsa dal governo Letta e dal Parlamento. Fra poco più di un mese, le aziende che fanno commercio elettronico (e-commerce), cioè vendono beni e servizi attraverso internet, avranno maggiori obblighi nei confronti della clientela, che avrà più tempo per restituire la merce e potrà riavere indietro i soldi più velocemente. Va ricordato, però, che le nuove regole si applicano alle compravendite con un valore che supera i 50 euro. Ma ecco, nello specifico, cosa cambierà

L'E-COMMERCE IN CRESCITA

LA MERCE INDIETRO

Innanzitutto, i consumatori avranno più tempo a disposizione per restituire un prodotto di cui non siano soddisfatti, che potrà essere rispedito al venditore entro 14 giorni (contro i 10 previsti in precedenza). Inoltre, il commerciante online dovrà rimborsare le somme di denaro entro 14 giorni dal giorno in cui ha ricevuto notizia dal cliente della restituzione della merce (il limite previsto in precedenza era di 30 giorni).

I prodotti potranno essere restituiti anche parzialmente danneggiati o deteriorati e, in questo caso, il consumatore sarà responsabile soltanto della diminuzione del valore del bene provocata da un suo utilizzo diverso da quello necessario per stabilirne la natura, le caratteristiche e il funzionamento. Inoltre, se il cliente non era stato informato dal venditore della possibilità di restituire la merce, come invece prevede la legge, non risulterà responsabile neppure di un eventuale danneggiamento o deterioramento dei prodotti mandati indietro.

INFORMAZIONI PRECONTRATTUALI

Altre novità riguardano le informazioni precontrattuali, che l'acquirente riceve dal venditore. Il commerciante online dovrà comunicare obbligatoriamente ai clienti una serie di dati fondamentali come le caratteristiche dei beni, il prezzo totale, il costo di spedizione, le modalità di pagamento, la durata della garanzia.

Inoltre, dovrà essere indicata chiaramente la possibilità per il consumatore di restituire la merce, specificandone anche le modalità per esercitarla (condizioni, termini e procedure). L'azienda che fa commercio elettronico avrà l’onere di dimostrare di aver rispettato tutti questi obblighi informativi. In caso contrario, vi sarà un ampliamento delle tutele del il consumatore (ad esempio, potrà esservi un prolungamento del termine previsto per la restituzione del bene).

TRUCCHETTI VIETATI

Le nuove norme includono anche il divieto di inserire nei contratti delle clausole dannose per i consumatori, che spesso si vedono ancora in giro nell'universo sconfinato di internet. Nello specifico, i venditori non potranno chiedere un sovrapprezzo a chi paga con determinati strumenti elettronici (come certi tipi di carte di credito). Non sarà inoltre possibile inserire nel sito web delle caselle preselezionate, per vendere automaticamente anche altri beni o servizi, diversi da quello scelto dal consumatore (è il caso, per esempio, di certe coperture assicurative non richieste che i commercianti online cercano a volte di rifilare all'acquirente). Infine, com'è ovvio, non sarà possibile inserire nei contratti eventuali clausole che limitano i diritti dell'acquirente, derivanti dall'applicazione della direttiva.

“Lo scopo di queste nuove norme”, spiega Carlo Impalà, avvocato dello studio Roedl & Partner “è consentire a ciascun consumatore di effettuare degli acquisti online più consapevoli e permettere ai professionisti dell'e-commerce di operare in maniera più trasparente, con regole funzionali sia al mercato interno che a quello transfrontaliero”: Secondo Impalà, tuttavia, le autorità italiane devono compiere adesso uno sforzo in più, cioè avviare un' efficace campagna di informazione per far conoscere agli acquirenti i loro diritti e rendere note ai venditori le pratiche commerciali consentite e quelle vietate.

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Andrea Telara

Sono nato a Carrara, la città dei marmi, nell'ormai “lontano”1974. Sono giornalista professionista dal 2003 e collaboro con diverse testate nazionali, tra cui Panorama.it. Mi sono sempre occupato di economia, finanza, lavoro, pensioni, risparmio e di tutto ciò che ha a che fare col “vile” denaro.

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