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Salvataggio delle banche, continua il confronto con Bruxelles

Proseguono senza sosta i contatti tra Roma e la Ue. Oggi Eurogruppo e Ecofin, dove il tema non è all'ordine del giorno, ma non sarà ignorato

Resta serrato il confronto Roma-Bruxelles sulle banche italiane in difficoltà e sul destino di Mps. Sarà uno dei temi, accanto all'applicazione del bail-in, che oggi e domani vedrà discutere i ministri delle Finanze Ue per la prima volta dopo la Brexit.

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La questione in realtà non figura all'ordine del giorno delle due riunioni (Eurogruppo e Ecofin) e "qualunque ulteriore speculazione sarebbe forviante", sottolineano fonti Ue.

Rischio instabilità

Ma i contatti tra Roma e Bruxelles proseguono senza sosta nella ricerca di una soluzione - tra le diverse che vengono vagliate in queste ore - che spazzi via il rischio di instabilità finanziaria. Su questo "c'è il pieno supporto di tutti" i partner europei e "anche della Commissione: ne ho parlato con Juncker", ha detto il premier Matteo Renzi. Ed è facile prevedere che il tema banche, che non interessa solo l'Italia, come ha sottolineato ancora Renzi, emerga quanto meno a margine degli incontri ufficiali. Dove l'unico punto inerente alla questione è rappresentato dalla prevista disamina dello stato dell'arte sulla realizzazione dell'Unione bancaria. E dove i "falchi" e le "colombe" della flessibilità e del rigore si troveranno ancora una volta intorno allo stesso tavolo.

Il peso della Brexit

Del resto, anche se in molti ostentano tranquillità, la Brexit è un fattore di instabilità che potrebbe avere conseguenze più pesanti di quanto non sia finora emerso. Ci sono "molte incognite" e l'esito dell'uscita di Londra resta "imprevedibile", avvertono le fonti Ue. La Brexit per ora sta colpendo solo il settore finanziario, ma con il passare del tempo potrà toccare anche altre aree, osservano le stesse fonti. Di certo, e su questo i ministri faranno il punto, ci sarà "un impatto nel breve periodo sulla crescita non solo della Gran Bretagna ma anche nell'Eurozona poiché  l'incertezza è destinata a durare a lungo e si tradurrà anche in livelli di investimenti piu' bassi".

Circostanze eccezionali

Uno scenario a cui l'Italia si richiama per sollecitare il ricorso a quelle "circostanze eccezionali" che consentirebbero di intervenire sul Monte Paschi e non solo contenendo i danni per azionisti e obbligazionisti. Ma che potrebbero interessare anche la Germania, alle prese con problemi non indifferenti. Come quello della Bremer Landesbank, che necessita di una robusta ricapitalizzazione, o quello della Deutsche Bank, la cui fragilita' e' stata evidenziata nei giorni scorsi anche dal Fondo monetario internazionale. Il clima generale sembra quindi al momento piu' propizio a scelte improntate alla flessibilità piuttosto che al rigore

La politica

Intanto il tema scuote sempre più la politica e se il responsabile economico del Pd, Filippo Taddei, parla della ricerca di spinta pubblica e privati in campo per risolvere il problema, il M5S in un post pubblicato sul blog di Beppe Grillo e firmato "M5s Parlamento" afferma che Rocca Salimbeni "potrebbe scatenare una nuova crisi finanziaria globale trascinandosi dietro non solo le altre banche italiane, ma anche colossi esteri come Deutsche Bank".

Matteo Renzi ha assicurato che il governo lavora per stendere una rete di protezione preventiva, da attivare in caso di necessità, con il "pieno supporto" dei partner europei. Il tempo stringe perché gli occhi di tutti sono puntati sulla soluzione al problema dei crediti in sofferenza di Mps dopo il richiamo della Bce. Una partita che il Monte vorrebbe giocare il più possibile in autonomia, anche se appare quasi certo un intervento della mano pubblica qualora dovesse diventare inevitabile procedere a un nuovo aumento di capitale.

Spada di Damocle

Anche se da qui al 29 luglio si riuscisse a presentare uno schema efficace di gestione degli Npl magari utilizzando il fondo Atlante (la vigilanza chiede di smaltire in 3 anni 10,4 miliardi di sofferenze) resta comunque la spada di Damocle dei risultati degli stress test Eba che la banca potrebbe non superare. In ogni caso, secondo il M5S "la creazione di un altro fondo Atlante per comprare una parte dei crediti in sofferenza di Mps non risolverà il problema, ma fara' respirare le borse per qualche mese prima di un nuovo tracollo. Più passa il tempo, più il crack sarà devastante".

Il veto dell'Europa

Di diverso parere Taddei, secondo cui sulla ricapitalizzazione di Mps "non ci sarà alcun veto" da parte dell'Europa "perché l'articolo 45 della Comunicazione della commissione Ue sul settore bancario autorizza interventi dello Stato nel capitale delle banche in difficoltà, sospendendo il bail in e le conseguenze negative per gli obbligazionisti, quando sia a rischio la stabilità finanziaria del sistema. Le regole Ue sono spesso piu' avanzate di quanto non si dica".

L'impiego di soldi pubblici in Mps, comunque, non è detto che sia necessario, aggiunge Taddei, per il quale per il nodo delle banche "il governo ha fissato tre paletti ambiziosi e chiari: soluzione di mercato; uso delle regole Ue; intervento di sistema". E spiega come "il governo si stia adoperando sia per un eventuale nuovo apporto della Cassa depositi e prestiti nel fondo Atlante o Atlante bis che sarà, sia per coinvolgere nuovi soggetti, dalle casse previdenziali alle assicurazioni, perché questo mercato può offrire ottimi rendimenti". (ANSA).

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