Referendum italiano ed elezioni in Europa: cosa aspettarsi sui mercati
Il responso delle urne in diversi paesi del Vecchio Continente può portare scompiglio sulle borse. Le previsioni di Azad Zangana, analista di Schroders
“Una vittoria del no non porterebbe all'Apocalisse”. Parola del premier Matteo Renzi, che ha voluto così smorzare un po' la tensione che oggi domina il dibattito politico italiano, quando si parla del referendum costituzionale del 4 dicembre. Di sicuro, però, il responso delle urne non passerà inosservato nella comunità finanziaria internazionale. Analisti e gestori delle case d'investimento, infatti, si stanno interrogando riguardo al potenziale impatto sui mercati finanziari di tutti i prossimi appuntamenti elettorali previsti da qui al prossimo anno in Europa: non soltanto il referendum italiano ma anche le presidenziali austriache e francesi, oltre alle consultazioni legislative in Germania e Olanda.
Azad Zangana, economista senior e strategist della casa di gestione londinese Schroders, ha tracciato una road map di come il responso delle urne nel Vecchio Continente può portare scompiglio sulle borse e minare alla radice l'intera Eurozona. Ecco, di seguito, una panoramica di cosa dobbiamo aspettarci.
Italia
Il primo evento sotto i riflettori della comunità finanziaria è il referendum costituzionale del 4 dicembre. Aldilà del risultato, gli analisti di Schroders si chiedono cosa accadrà se una vittoria del No porterà alle dimissioni del premier Renzi, che potrebbero poi aprire le porte a una vittoria dei pariti euroscettici come la Lega e il Movimento 5 Stelle. A questo scenario viene assegnata da Schroders una probabilità media mentre il suo potenziale impatto sui mercati viene considerato alto.
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Austria
Nello stesso giorno del referendum costituzionale italiano, cioè il 4 dicembre, in Austria ci sarà una nuova tornata delle elezioni presidenziali, annullate nella primavera scorsa. Ad affermarsi potrebbe essere il candidato della destra nazionalista Norbert Hofer. A questo scenario, gli esperti di Schroders assegnano un livello di probabilità media mentre il potenziale impatto sui mercati finanziari viene considerato basso.
Olanda
Il primo appuntamento di fuoco del 2017 è rappresentato dalle elezioni generali in Olanda, in programma il prossimo 15 marzo. Favorito è il Freedom Party, il partito nazionalista di Geert Wilders che potrebbe richiedere un referendum sulla permanenza del suo paese nell'Unione Europea, come quello sulla Brexit del 23 giugno scorso. Alla vittoria del Freedom Party gli analisti di Schroders assegnano una probabilità alta mentre considerano di medio livello le sue conseguenze sui mercati finanziari.
Francia
Il 23 aprile e il 7 maggio del 2017 sono in programma le elezioni presidenziali francesi. E' prevista l'affermazione della leader del Front National di Marine Le Pen, che vuole portare la Francia fuori dall'Eurozona e ha buone chance di arrivare al ballottaggio. Tuttavia, gli analisti di Schroders assegnano una bassa probabilità a una vittoria della Le Pen al secondo turno, poiché l'elettorato della destra gollista e della sinistra si compatterebbe attorno al suo avversario. Se invece ad affermarsi dovesse essere clamorosamente la Le Pen, per gli analisti di Schroders le conseguenze sui mercati sarebbero estremamente pesanti perché, senza la Francia, è fortemente a rischio la tenuta dell'Eurozona.
Germania
L'ultimo appuntamento elettorale previsto nell'agenda europea durante il 2017 è rappresentato dalle elezioni politiche in Germania. La cancelliera Angela Merkel ha detto di volersi ripresentare per mettere un freno all'avanzata del populismo e dell'ultradestra anti-euro di Alternative für Deutschland. Come nel caso della Le Pen, gli analisti di Schroders considerano molto improbabile un'affermazione della destra in Germania. Se per assurdo dovesse vincere Alternative für Deutschland, però, saremmo di fronte alla fine di Eurolandia.