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Economia

Crisi Grecia: il prestito ponte sarà di 40-50 miliardi

A tanto potrebbe ammontare il finanziamento a cui sta lavorando un gruppo di sherpa a Bruxelles. Padoan tranquillizza: "Nessun nuovo esborso per l'Italia"

Live blogging -

14 luglio

16:00 - Gli sherpa dei ministeri delle finanze dell'Unione europea hanno deciso di affidare a un gruppo ristretto la selezione di una serie di opzioni per il prestito ponte alla Grecia. Lo hanno riferito fonti europee. Secondo le stesse fonti l'ipotesi di ricorrere al meccanismo finanziario comunitario per i paesi in difficoltà (Esfm) sarebbe stata per il momento accantonata. Non ci sono conferme però in tal senso.

15:00 - Il terzo prestito alla Grecia potrebbe essere di 40-50 miliardi di euro. Lo ha indicato un alto funzionario europeo. La cifra di 82-86 miliardi di cui si è parlato in questi giorni si riferisce al fabbisogno finanziario della Grecia. La differenza tra l'ammontare del prestito e tale fabbisogno dovrebbe essere colmata, ha indicato la stessa fonte, dal prestito del Fondo monetario internazionale, dalla raccolta di finanziamenti su mercato da parte della Grecia e dagli  
introiti da privatizzazioni.

14:30 - "L'eventuale finanziamento della Grecia da parte del fondo Esm non comporta alcun esborso da parte dei singoli Stati membri": così il portavoce del ministro dell'economia Pier Carlo Padoan. "La quota di capitale Esm di competenza dell'Italia è già stata completamente versata nel 2014 e contabilizzata nel debito", ha aggiunto.

11:00 - Il governo Cameron mette le mani avanti: la Gran Bretagna non intende pagare una quota del nuovo prestito alla Grecia concordato faticosamente ieri dai Paesi dell'Eurozona. Il cancelliere dello Scacchiere, George Osborne, riferisce il Guardian, fa sapere ai colleghi europei che Londra si opporrà a ogni ipotesi d'impiegare a questo fine il fondo di emergenza Ue finanziato da tutti i 28 (Efsm), visto che fin dal 2010 era stato assicurato a David Cameron che tale fondo non sarebbe stato più usato per piani di salvataggio di Paesi euro. "La Gran Bretagna non è nell'euro, quindi l'idea che i contribuenti britannici possano essere chiamati in causa per questo accordo greco è completamente sballata", ha tagliato corto Osborne all'arrivo a Bruxelles. "L'eurozona - ha rincarato - deve coprire da sola il suo conto". Voci sul possibile uso degli stanziamenti dell'Efsm (European Financial Stabilisation Mechanism) erano rimbalzate a Londra da Bruxelles, suscitando allarme sui giornali più vicini al governo conservatore britannico. Proprio oggi il Times paventa che, se per il prestito alla Grecia fosse utilizzato il fondo dei 28, la quota di Londra sarebbe di "850 milioni di sterline", ben oltre il miliardo di euro. Mentre il Daily Telegraph evoca per il Regno Unito "un conto da un miliardo di sterline per il salvataggio greco".

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7:00 - Dopo l'accordo raggiunto ieri tra Atene e l'Eurogruppo, per il premier greco Alexis Tsipras si apre il fronte interno di battaglia politica. Abbandonato dall'ala estrema di Syruza e dai moderati, viene sostenuto dall'opposizione. Oggi si svolgeranno alcuni incontri decisivi per decidere un eventuale rimpasto di Governo.

1:00 - La Grecia non ha pagato altri 456 milioni di euro che avrebbe dovuto versare entro oggi al Fmi. I suoi arretrati col Fondo ammontano così ora in totale a circa 2 miliardi di euro. Lo rende noto il portavoce del Fmi, Gerry Rice che ha inoltre ribadito come la richiesta di Atene di una estensione dei termini di pagamento dei suoi obblighi nei confronti del Fmi sarè valutata nelle prossime settimane dal board dell'istituzione di Washington. (segue dopo il punto sull'accordo)

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Il PUNTO SULL'ACCORDO

Quattro riforme da approvare entro mercoledì tra cui pensioni e Iva. Il ritorno della Troika ad Atene e la creazione di un fondo dove confluiranno asset statali che saranno "monetizzati" per generare 50 miliardi di euro che andranno a ripagare il debito Esm. Sono queste alcune delle condizioni imposte ad Atene per ottenere il terzo salvataggio da 82-86 miliardi. In cambio, si apre ad un "riscadenzamento" del debito, ma solo quando saranno attuate tutte le richieste. Ecco i punti principali dell'accordo tra Grecia e Eurogruppo:

- Il governo greco dovrà tradurre in legge entro mercoledì alcune misure, le "azioni prioritarie" tra cui la semplificazione dell'Iva, l'allargamento della base fiscale per aumentare le entrate (che include anche la fine graduale dello sconto dell'Iva nelle isole eccetto quelle più periferiche) e l'anticipazione dei provvedimenti di riforma delle pensioni (con l'aumento dell'età pensionabile e le norme per scoraggiare il pensionamento anticipato), la piena indipendenza dell'ufficio nazionale di statistica (Elstat), le norme per introdurre tagli di spesa "semiautomatici" in caso di deviazione dagli obiettivi di surplus primario dopo l'approvazione di Commissione, Bce e Fondo monetario.

Entro il 22 luglio invece va approvato il nuovo codice di procedura civile e la trasposizione delle norme europee per la risoluzione bancaria.

Nel medio termine deve prevedere misure più dure sul mercato del lavoro come l'introduzione dei licenziamenti collettivi, e l'abolizione della contrattazione collettiva. E deve "depoliticizzare" la pubblica amministrazione. Infine, deve compensare o abolire le riforme attuate dal Governo in questi mesi, ad eccezione di quelle umanitarie. "L'assunzione di responsabilità da parte delle autorità greche è la chiave e un'attuazione positiva deve seguire gli impegni politici", è scritto nel documento finale concordato dai 19 leader della zona euro.

- È prevista la creazione di un fondo indipendente di circa 50 miliardi stabilito in Grecia (e non in Lussemburgo) e gestito dai greci, ma sotto la supervisione dell'istituzioni europee nel quale saranno trasferiti dal governo asset da privatizzare: 25 miliardi saranno usati per la ricapitalizzazione delle banche, 12,5 miliardi per la riduzione del debito e 12,5 miliardi per investimenti per il rilancio della crescita.

- In cambio di queste misure Atene avrà il via libera al prestito dell'European Stability Mechanism (il fondo salva-stati di cui sono azionisti gli stessi governi) che sarà compreso tra 82 e 86 miliardi in tre anni. Per approvare il mandato alcuni governi (come la Germania e la Finlandia) dovranno passare per il loro parlamento. Nel frattempo, le esigenze finanziarie greche (7 miliardi entro il 20 luglio e 5 entro metà agosto) saranno coperte con un "finanziamento ponte" che discuterà l'Eurogruppo a partire da oggi. Nel piano di aiuti entrerà anche il Fmi, ma dopo marzo 2016 perchè fino a quella data è in vigore il vecchio programma con Washington.

- Se il programma economico concordato nei dettagli e con un preciso calendario sarà effettivamente attuato si aprirà la porta a un alleggerimento del debito con scadenze più lunghe e un periodo di grazia sui pagamenti.

- Torna il metodo Troika: nel memorandum di intesa (modello che Tsipras aveva rifiutato appena arrivato al governo) si prevede espressamente la consultazione e l'accordo con i creditori "su tutte le leggi sulle aree rilevanti prima della discussione in parlamento". Il controllo dei creditori sarà invasivo e su tutte le principali scelte pubbliche.

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I prossimi passaggi

- Entro mercoledì 15 luglio il Parlamento greco dovrà approvare la prima parte delle misure urgenti che fanno parte della lista delle "azioni prioritarie" (leggere sopra di cosa si tratta). Tale passaggio è fondamentale perchè chiarirà definitivamente se la Grecia è in grado di far corrispondere agli impegni presi a Bruxelles coerenti decisioni ad Atene.

- Entro mercoledì 22 luglio vanno approvate le riforle del codice civile e la trasposizione delle norme eueopee per la risoluzione bancaria.. Solo dopo l'attuazione legale di questi quattro atti l'Eurogruppo deciderà di dare il mandato a Commissione, Bce e Fondo monetario (che resterà nella partita greca) per negoziare il "memorandum of understanding" con Atene. Qui saranno esplicitati tutti i dettagli dell'eventuale prestito triennale.

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13 luglio

19:00 - Il leader del partito Greci indipendenti, Panos Kammenos, ha dichiarato che il suo schieramento non può accettare l'accordo raggiunto nel fine settimana dal premier Alexis Tsipras con i creditori internazionali. Greci indipendenti è partner nella coalizione del governo Tsipras e Kammenos ha annunciato comunque che rimarrà nella coalizione. Allo stesso tempo, il sindacato dei dipendenti pubblici in Grecia ha lanciato uno sciopero di 24 ore per mercoledì quando il Parlamento di Atene sarà probabilmente chiamato a votare sulle riforme richieste per il salvataggio del Paese

18:30 - Il Ministro dell'Economia italiana, Pier Carlo Padoan, ha dichiarato che si stanno "studiando varie opzioni per prestito ponte". Potrebbe essere convocato un breve Eurogruppo domani stesso a latere della riunione Ecofin. I fondi del prestito ponte per circa 12 miliardi dovrebbero arrivare dai profitti maturati dalla Bce per la detenzione dei titoli sovrani greci, dall'European financial stabilisation Mechanism (fondo di emergenza che raccoglie capitali sul mercato e garantito dalla Commissione europea) e da altro collaterale. "Nessuno sa quanto tempo ci vorrà per negoziare e mettere a punto il programma Esm per la Grecia, "sicuramente alcune settimane, in base ad esperienze simili possono essere 4. Ma prima il prestito ponte per la Grecia sarà, meglio è" ha aggiunto Padoan. "La disponibilità di mezzi di pagamento della Grecia è praticamente esaurita e, salvo il mantenimento dell'Ela da parte della Bce, c'è un problema di risorse immediato".

17:30 - Le borse europee chiudono in rialzo una seduta fortemente incoraggiata dal conseguimento dell'accordo sulla Grecia. La migliore performance sulla piazza parigina, dove il Cac 40 sale dell'1,98% terminando a 4.999,95 punti. Il Dax a Francoforte avanza dell'1,49% e chiude a 11.483,93 punti. A Londra l'indice Ftse 100 guadagna lo 0,85% a 6.729,93 punti. A Milano l'indice Ftse Mib avanza dell'1,0% a 23.167,04 punti. Chiusura con un guadagno dell'1,78% per l'Ibex di Madrid: tocca 11.232,4 punti

17:00 - Il Fondo Monetario Internazionale si dichiara "pronto a lavorare con le autorità greche e i paesi europei per contribuire a sostenere questo importante sforzo". Lo dice in una nota Gerry Rice, direttore della Comunicazione dell'istituto di Washington, dopo l'accordo raggiunto all'Eurosummit.

16:30 - Il premier greco, Alexis Tsipras, è atterrato poco dopo le 16 ad Atene e si è subito recato nella sua residenza ufficiale nella capitale. Ha in programma nelle prossime ore diversi incontri con i suoi Ministri e, in serata, una conference call con i segretari dei vari partiti.

16:00 - I ministri finanziari si sono nuovamente riuiniti per discutere del sostegno finanziario transitorio, il prestito-ponte, per permettere alla Grecia di versare il 20 luglio 3,5 miliardi al Fondo  
monetario internazionale. In realtà l'urgenza finanziaria è più alta: il fabbisogno di finanziamenti è di 7 miliardi entro il 20 luglio e di altri 5 miliardi entro metà agosto. "La discussione sarà difficile" ha indicato ai giornalisti il ministro finlandese Alexander Stubb mettendo subito le mani avanti.

15:30 -  "L'Eurogruppo si tiene pronto a considerare, se necessario, possibili misure addizionali (periodo di grazia o scadenze più lontane) con lo scopo di assicurare che le necessità finanziarie restino a livelli sostenibili": lo scrive l'Eurosummit nelle conclusioni.

15:00 - Le banche greche dovrebbero riaprire giovedì. Lo hanno riferito alcuni banchieri ellenici, uscendo da un incontro al Ministero delle Finanze. A causa dei forti deflussi di depositi, gli istituti di credito erano stati chiusi due settimane fa.

14:30 - La Banca Centrale Europea lascia ferma la liquidità di emergenza (Ela) alle banche greche a 89 miliardi di euro. Lo riferisce Bloomberg, citando fonti vicino al dossier. Secondo indiscrezioni, la Banca centrale greca aveva chiesto un aumento di 2 miliardi dei fondi di emergenza attraverso lo sportello Ela. Gli istituti di credito ellenici dovevano riaprire domani ma fonti del Ministero delle Finanze ellenico hanno rimesso di nuovo tutto in discussione e, secondo il "New York Times", la chiusura si protrarrà per tutta la settimana in corso. La decisione dovrà essere presa dal Governo Tsipras con nuovo decreto.

14:00 - Il primo ministro greco, Alexis Tsipras, incontrerà questo pomeriggio il leader dei Greci Indipendenti, Panos Kammenos, per informare il suo alleato in maggioranza di governo sul contenuto dell'accordo con i partner europei. Una telefonata da parte di Tsipras è già stata fatta a Kammenos subito la fine delle diciassette ore di vertice a Bruxelles. I Greci Indipendenti hanno già fissato una riunione del gruppo parlamentare e del comitato esecutivo del partito per domani, per discutere dell'accordo. Intanto l'ex ministro delle finanze Varoufakis attacca e a NewsStatesman dice: "Avevo un piano per la Grecia per il dopo referendum. Ma non è stato appoggiato, anzi Alexis Tsipras ha deciso malgrado il 'No' ulteriori concessioni e ha accettato il fatto che qualsiasi fosse stata la posizione dei creditori, lui non li avrebbe sfidati". 

10:30 - Il premier greco Alexis Tsipras, ha affrontato la notte più difficile della sua vita politica. Nel cuore della discussione, in uno dei momenti più duri del negoziato dell'Eurosummit si è tolto la giacca e porgendola ha detto: "Prendete anche questa!". Lo riferiscono fonti di Bruxelles. In mattinata poi, ha dichiarato che Atene ha "ottenuto l'alleggerimento del debito e i finanziamenti a medio termine". La Grecia ha lottato "fino alla fine" per un accordo sul debito per garantire stabilità finanziaria, ha detto lasciando l'Eurosummit. "L'accordo di oggi mantiene la liquidità e dà speranza di ripresa. Sappiamo che sarà difficile da attuare ma abbiamo evitato il trasferimento di asset di Stato all'estero. Abbiamo evitato il piano per uno strangolamento finanziario e per il collasso del sistema bancario. Continueremo a lottare per ristabilire la sovranità nazionale" e ora "bisogna lottare contro l'oligarchia che ha portato il Paese fin qui".

10:02 - "Non penso che i cittadini greci siano stati umiliati" e "in questo compromesso, perché si tratta di un compromesso, non ci sono vincitori né sconfitti". Così il presidente della Commissione Ue Jean Claude Juncker, nella conferenza stampa al termine dell'Eurosummit con il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk e quello dell'Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem. Nella conferenza è stato annunciato il raggiungimento di un accordo con la Grecia.

Positivo il commento anche della cancelliera tedesca Angela Merkel: "Il terzo aiuto finanziario sarà di 82-86 miliardi di cui 24 per il sistema bancario. Raccomanderò al parlamento tedesco di approvare un nuovo sostegno alla Grecia in piena coscienza. I vantaggi sono molto maggiori degli svantaggi. C'è la solidarietà ma c'è anche da parte dei greci la volontà e la prontezza a fare le riforme. Nonostante il fatto che negli ultimi mesi e settimane la fiducia è andata persa, quello che è imporante ora è implementare ciò che abbiamo concordato nella notte".

9:20 - "Oggi avevamo solo l'obiettivo di raggiungere un accordo. E finalmente dopo 17 ore abbiamo raggiunto l'intesa. Domani e mercoledì il parlamento greco dovrà legiferare. A quel punto la Grecia sarà in grado di condurre negoziati per accedere all'Esm. Sarà discusso anche un finanziamentoponte per dare liquidità alle banche". Così il presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk, annunciando il raggiungimento di un accordo con la Grecia al termine dell'Eurosummit.

"Abbiamo passato molte ore con Merkel, Tsipras e le autorità europee per arrivare a questo risultato. Tsipras ha fatto scelte coraggiose sulle riforme. Sapeva che era la condizione per finanziamenti da 80 miliardi" ha dichiarato il presidente francese Francois Hollande nel corso di una conferenza stampa.

ore 8:00 - Ancora nessun accordo. Una serie di riunione infinite, per un totale di 30 ore - quindici dei ministri finanziari e quindici dei capi di stato e di governo (l'Eurosummit è ancora in corso) - non sono bastate per trovare un accordo sulla Grecia.

I governi dell'Eurozona sono profondamente divisi e adesso, nell'ultima riunione plenaria dopo una serie di riunioni ristrette, si discute su una bozza di compromesso. L'obiettivo immediato sarebbe farcela prima dell'apertura delle Borse. Un progetto di conclusioni è stato predisposto da Merkel, Hollande, Tsipras e Tusk.

Dal testo di compromesso proposto verso le 4 del mattino pare sia sparito il paragrafo sull'uscita della Grecia dall'Euro e le richieste di riforme da fare nei prossimi tre giorni si era ridimensionata.

Ma restano aperte varie questioni:

- il ruolo del Fondo monetario internazionale nel terzo salvataggio e nella supervisione della politica economica greca Tsipras vorrebbe fosse escluso e che la faccenda fosse solo "europea";

- la creazione del fondo in cui i greci dovrebbero trasferire attivi per 50 miliardi (ma i greci prevedono privatizzazioni solo per 7 miliardi) per garantire le privatizzazioni promesse. Il fondo cs' configurato non corrisponde, secondo il governo di Atene, al reale valore degli asset disponibili. 

Il centro-nord contro il Mediterraneo
Dal testo del compromesso è saltato il riferimento a Grexit, a favore del quale si sono battuti per tutta la giornata di ieri Germania, Olanda, Finlandia, Slovacchia, i paesi baltici.

Nel durissimo negoziato questo fronte si è scontrato con Francia, Italia, Portogallo e in parte Spagna.

Per il prestito ponte necessario a fronteggiare i pagamenti alla Bce (3,5 miliardi il 20 luglio) e altri successivi si dovrebbe ricorrere Efsm, cioè il meccanismo europeo di stabilità finanziaria istituito nel 2010 per fronteggiare la crisi che è servito a finanziare i programmi di Irlanda e Portogallo.

Si dice che Tsipras durante i negoziati notturni si sia anche platealmente tolto la giacca offrendola agli interlocutori: condizioni troppo dure e ricattatorie quelle poste dall'Europa ad Atene. Come abbiamo spiegato ieri (dettagli e considerazioni, qui sotto).

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12 luglio

IL PUNTO

Dopo due Eurogruppi, la partita greca ora passa ai capi di Stato e di Governo della zona euro. I 19 leader, riuniti a oltranza dal pomeriggio di oggi, si ritrovano sul tavolo un "rapporto", steso e approvato dall'Eurogruppo, che fissa delle condizioni più dure per concedere gli aiuti ad Atene, tra cui l'approvazione di alcune riforme entro mercoledì.

Non solo si chiede ad Atene di accettare nuovamente le verifiche e i controlli della Troika (il testo parla di "normalizzare pienamente i metodi con le istituzioni, incluso il necessario lavoro sul campo, per migliorare l'implementazione e il monitoraggio del programma"), ma riforma delle pensioni e dell'Iva, condizioni più dure per la riforma del mercato del lavoro e reitroduzione delle privatizzazioni sono da approvare entro mercoledì. 

Di più: l'Europa non si fida di Atene, è evidente. E dunque inserisce nell'ipotesi di accordo non solo la creazione di un fondo di garanzia al piano da 50 miliardi esterno e indipendente come l'Istituzione per la crescita di Lussemburgo, in cui far confluire beni greci (patrimonio artistico, isole...) per essere privatizzati nel tempo e ridurre il debito.

Non basta: solo e se Atene dovesse dire di sì a questo piano, allora si inizierà a parlare di un'eventuale ristrutturazione del debito. Eventuale.

Per avere l'ok all'avvio dei negoziati Esm tutte queste condizioni "devono essere approvate sia dal Governo che dal Parlamento greco", ha detto il ministro finlandese Stubb. Inoltre, nel documento che l'Eurogruppo ha passato all'Eurosummit si legge che "nel caso in cui non si raggiunga un accordo, alla Grecia dovrebbero essere offerte rapide negoziazioni per una uscita temporanea dall'euro con possibile ristrutturazione del debito". Ma l'ipotesi di una Grexit temporanea, avanzata ieri dal ministro delle Finanze tedesco, Wolfgang Schaeuble, è "illegale e non resterà nel documento dell'Eurosummit" come riferito a Reuters da un'alta fonte Ue.

Se la Grecia rispetterà le condizioni, il Parlamento tedesco dovrebbe riunirsi giovedì per dare mandato alla cancelliera Angela Merkel e a Schaeuble di avviare i colloqui per un nuovo prestito. A quel punto i ministri delle Finanze della zona euro si riunirebbero di nuovo in Eurogruppo venerdì o nel fine settimana per lanciare formalmente i negoziati.

Secondo l'Eurogruppo la Grecia ha bisogno di un programma di aiuti di un valore complessivo compreso tra 82 e 86 miliardi, 12 dei quali urgenti: 7 entro il 20 luglio (quando scadranno obbligazioni in pancia alla Bce per 3,5 miliardi) e altri 5 entro metà agosto (ne scadranno altri 3,2 miliardi). Restano infatti anche gli 1,6 miliardi già scaduti verso il Fmi, mentre domani scade un altro impegno per 450 milioni.

Ma il problema più urgente sono le banche: sono senza soldi. Vanno ricapitalizzate. Subito. Si parla di una cifra di 10 e 25 miliardi, 10 dei quali dovrebbero essere resi immediatamente risponibili su un conto a parte.

Ma la situazione non promette nulla di buono. Durante la serata i contrasti all'interno dello stesso Eurogruppo si sono inaspriti. Non solo tra Francia e Germania ("Non ci sarà un accordo a qualunque costo", ha detto la Merkel, mentre Hollande annunciava la sua intenzione a "fare di tutto per un accordo) ma anche tra Mario Draghi, presidente Bce e William Schauble, ministro delle finanze tedesco. "Non prendermi per stupido", ha detto Schaeuble a Draghi mentre questo spiegava ai 19 quanto era stato fatto nel 2012 per alleggerire il debito greco. Berlino non ha mai digerito il 'whatever it takes' del numero uno della Bce per salvare l'eurozona e non ha nemmeno apprezzato il Qe.

Intanto da Atene arriva un messaggio chiaro: La Grecia considera le condizioni poste dall'Eurogruppo "umilianti e disastrose" come hanno riferito fonti del governo di Atene citate dal Guardian. Secondo le stesse fonti, Angela Merkel sarebbe "la piu' intransigente" nei negoziati in corso a Bruxelles, mentre Atene registra il "forte sostegno" di Mario Draghi.

La notte è ancora lunga.

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11 luglio

IL PUNTO

Il capo dell'ala dei duri, il ministro delle finanze tedesco Wolfgang Schaeuble, è rigidissimo: non crede a Tsipras, non accetta il suo piano e propone una "Grexit" per cinque anni. La Merkel sembrerebbe più disponibile, ed è per questo che i ministri dell'Eurogruppo, riuniti per dare il via libera al terzo salvataggio, lasceranno invece la palla al summit di domani.

Dopo che i "tecnici" dell'ex Troika hanno promosso il piano greco, offrendo aiuti per oltre 70 miliardi di euro, la resa dei conti ora è tutta politica, e solo i leader possono decidere se continuare a tenere la Grecia nell'euro oppure accompagnarla alla porta. Più che un problema di misure, ora è un problema di fiducia.

"Sarà un incontro abbastanza difficile, ancora non ci siamo, ci sono molte critiche alle proposte greche sulla sostanza e un grosso problema di fiducia", ha sintetizzato il presidente dell'Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem prima della riunione. "Non vedo come potremo raggiungere facilmente un accordo: il Governo greco ha fatto di tutto per minare la fiducia", è il commento secco di Schaeuble. Il viceministro olandese prova a spiegare: "Il piano è debole in alcune aree, cominceremo i negoziati quando tutte le condizioni saranno riempite, ma c'è seria preoccupazione sull'attuazione visto che i greci stanno proponendo qualcosa che una settimana fa era stata rigettata al referendum".

Una "incongruenza" che va risolta, spiega il ministro maltese. La fiducia è venuta a mancare non solo per la "sfida" di Tsipras all'Ue, con la convocazione del referendum a sorpresa, ma anche perché ieri ad Atene "la maggioranza parlamentare si è erosa ed è molto difficile far passare le riforme" senza una maggioranza ampia, ha chiarito il ministro irlandese Micheal Noonan. Con una situazione simile, all'Eurogruppo i falchi hanno gioco facile.

Atene non ha molte carte da giocarsi, se non promettere di accelerare l'approvazione delle riforme. Che comunque per Schauble non sono sufficienti, perché i numeri "non sono credibili". Francia e Italia ci provano ad allargare il fronte dei sostenitori, che ora ha imbarcato anche l'ex Troika promuovendo il piano greco. Ma sarà difficile coinvolgere il nutrito numero dei "seguaci" della Germania, come Slovacchia, Finlandia, Olanda, Estonia, solo per nominarne alcuni.

Nel migliore dei casi, con un accordo, le condizioni saranno durissime. La stessa ex Troika ha raccomandato un alleggerimento del debito solo dopo che il Governo avrà passato tutte le riforme e avrà raggiunto l'avanzo primario concordato. Con un calcolo approssimativo, potrebbe non succedere prima della fine dell'anno.

All'Eurogruppo, è Schauble a guidare la trattativa. Anche con "colpi" poco leciti. A riunione in corso, sulla Fas compare un documento del suo ministero che spiega come Atene abbia solo due strade. La prima, migliorare le sue proposte velocemente e in modo completo, con il pieno sostegno del Parlamento e trasferire asset, per un ammontare di 50 miliardi, a un fondo per ottenere la nuova tranche di aiuti. La seconda, lasciare per cinque anni l'Eurozona, ristrutturando i suoi debiti. Ipotesi che subito fonti europee dichiarano "non praticabile".

Il "no" di Berlino per ora suona forte e chiaro anche sulla proposta del Fmi di estendere le scadenze del debito greco da 30 a 60 anni. Ma nemmeno la Germania puo' fare opposizione fino in fondo, perché a rischio non c'è solo il destino della Grecia: "Un incontrollato collasso del sistema bancario greco come debitore sovrano porterebbe dubbi significativi sull'integrità dell'Eurozona nel suo insieme", scrive la Fas, citando il documento di Bce, Commissione Ue e Fondo monetario.

18:20  Il ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schaeuble ha proposto una Grexit per cinque anni, tempo in cui Atene potrebbe ristrutturare il suo debito. È quello che scrive la Frankfurter Allgemeine Zeitung am Sonntag, secondo un'anticipazione, citando un documento del ministero delle Finanze.

18:06 La Germania si è opposta a estendere la scadenza dei finanziamenti alla Grecia a 60 anni, come chiesto dal Fmi. Lo riporta il Wall Street Journal citando alcune fonti, secondo le quali il Fondo ritiene che la scadenza dei prestiti dall'area euro andrebbe raddoppiata dagli attuali 30 anni perché così si renderebbe il debito greco più gestibile.

16:10 È cominciata con una mezz'ora di ritardo la nuova riunione straordinaria dell'Eurogruppo sulla Grecia. I lavori, prevedono in molti, si preannunciano lunghi, sino alla notte. L'obiettivo è stabilire se ci sono le condizioni, in base alla proposta di impegni presentata da Atene, per aprire i negoziati per un programma Esm di medio termine.

10 luglio

Il Punto - Dopo la riunione delle istituzioni creditrici (Fmi, Bce e Commissione Ue): un summit a 4 in teleconferenza con Christine Lagarde, Mario Draghi, Jean Claude Juncker e Jeroen Dijsselbloem, che hanno definito i rispettivi punti di vista sul piano di misure che il premier greco, Alexis Tsipras, ha presentato questa notte, sarà la volta dell'Eurogruppo e dei vertici della Ue.

Il piano punta a ottenere un salvataggio di 53,5 miliardi di euro con cui coprire gli obblighi del debito per i prossimi tre anni più un pacchetto di 36 miliardi per rilanciare la crescita in cambio di tagli per circa 13 miliardi.

La Francia ha già dato il suo 'placet': il presidente, Francois Hollande, ha definito il programma di riforme "serio e credibile". "Ora si devono rilanciare i negoziati, ma con l'idea di concluderli", ha aggiunto il capo dello Stato francese, precisando che "ci vuole disciplina", ma "bisogna tendere la mano" a un Paese "in difficolta'".

Più cauta la Germania: il governo non si è pronunciato, ma esponenti del partito del cancelliere Angela Merkel hanno fatto notare che il piano dell'esecutivo di Atene prevede esattamente quello che e' stato bocciato dal popolo greco nel referendum della scorsa domenica.

Quanto all'ipotesi pure circolata che domani l'Eurogruppo studi anche un taglio del debito, il portavoce del ministro delle Finanze, ha fatto osservare che un haircut del debito "non è legalmente possibile nell'Unione monetaria".

Il Presidente dell'Europarlamento, il socialdemocratico tedesco Martin Schulz, giudica positivamente le proposte di Atene.

Intanto Tsipras deve far accettare alla sua maggioranza in Parlamento il pacchetto di riforme proposto ai creditori: ha convocato una riunione del suo gruppo parlamentare (149 deputati) e l'ufficio politico di Syriza.

Il premier greco ha chiesto al Parlamento un mandato per trattare coi creditori, ma non per uscire dall'euro.

"Parleremo e sono sicuro che tutto andrà bene", ha detto il ministro dell'Interno Nikos Voutsis prima di entrare nella riunione. Ma non è certo che il voto sarà unanime.
L'accordo proposto da Atene ai creditori "non e' compatibile con il programma di Syriza", ha detto su Twitter il ministro dell'Ambiente ed Energia, Panagiotis Lafazanis, uno dei leader della minoranza interna, Piattaforma di sinistra.

12:00 - Il governo tedesco non giudica per ora le proposte di Alexis Tsipras, perché "tocca prima alle tre istituzioni una verifica". Lo ha spiegato il portavoce del governo tedesco Steffen Seibert.
Il portavoce del ministro Schaeuble ha aggiunto che "non sarebbe sufficiente se le riforme di fine giugno fossero presentate un un'altra veste, ma quello che ci si aspetta è un programma su più anni".

11:35 - Circola un certo ottimismo fra i protagonisti del tentativo di salvare la Grecia, dopo la presentazione del piano di riforme di Tsipras (inviato ieri sera, vedi sotto per i dettagli) .
E giudicato in modo benevolo da più parti.

La proposta del governo greco inviata ai creditori è stata giudicata "completa" dal presidente dell'Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem.
Il quale ha aggiunto che "decisioni importanti" dovranno essere prese nella riunione di domani dell'Eurogruppo. "In un modo o nell'altro è una decisione che dobbiamo prendere domani, dobbiamo prenderla facendo molta attenzione", ha detto a margine di una riunione del governo olandese.

Ottimismo confermato dalle borse europee sono sempre più convinte che a Bruxelles stia maturando un accordo. Tutti mercati accelerano, dopo una partenza già in rally. Parigi, maglia rosa, vola a +3,06%. Londra sale dell'1,25%. A Milano l'indice Ftse Mib segna un progresso del 2,7%% e Francoforte sale del 2,17%. Madrid avanza del 2,52%.

Se i ministri delle Finanze trovano un accordo sulla Grecia sabato all'Eurogruppo, salta l'Eurosummit di domenica. Lo rendono noto fonti europee, secondo le quali l'Eurogruppo penserà a un finanziamento ponte
per Atene se e quando ci sarà un accordo sul programma.

11:23 - Il primo ministro greco Alexis Tsipras chiede ai deputati del suo partito, Syriza di appoggiare l'accordo con i creditori del Paese per ottenere un terzo piano di salvataggio in cambio di riforme e ribadendo che il partito al governo "non ha alcun mandato per una Grexit".
"Ci troviamo di fronte a decisioni cruciali", ha detto Tsipras, citato da media locali, parlando stamani ai deputati del suo partito.
"Abbiamo un mandato per ottenere un accordo migliore rispetto l'ultimatum che l'Eurogruppo ci aveva posto, non abbiamo un mandato per portare la Grecia fuori dalla zona euro", ha aggiunto Tsipras il quale ha concluso affermando che "o andremo avanti tutti insieme o cadremo tutti insieme".

11:15 - La riunione dell'Eurogruppo sulla Grecia domani a Bruxelles, che discuterà il nuovo piano proposto dal governo di Tsipras, sarà alle 15.

9:40 - Le borse europee scommettono su un accordo per la Grecia e accelerano, dopo una partenza già in rally.
Londra sale dell'1,1%. A Milano l'indice Ftse Mib segna un progresso dell'1,8%. Francoforte sale del 2% e Parigi del 2,2%. Madrid avanza del 2%.

Ore 7:00 - Il piano del governo greco per ottenere gli aiuti necessari al salvataggio del paese è arrivato ieri sera all'Eurogruppo.
La riunione dei ministri delle finanze dell'area Euro lo esaminerà sabato anche se il piano di Tsipras sarà nel frattempo analizzato dai tecnici della Ue, della Bce e del Fmi.

È un piano da 12 miliardi invece degli 8 del precedente, su cui il leader greco cercherà fin da oggi consenso in Parlamento.

La Grecia, in cambio delle riforme proposte, chiede ai creditori 53,5 miliardi per onorare prestiti fino a giugno del 2018.

Atene chiede anche ai creditori di rivedere l'obiettivo primario di un surplus per i prossimi 4 anni.

Ecco in sintesi cosa prevede il piano di Tsipras

Pensioni
Risparmi su pensioni tra lo 0,25-0,50% del pil nel 2015 e l'1% dal 2016 in poi, tagliando progressivamente le baby pensioni (creando disincentivi) e innalzando l'età pensionabile a 67 anni entro il 2022.
Abolizione del contributo di solidarietà per pensionati entro il 2019.

Iva
Via lo sconto Iva alle isole entro il 2016, aliquota aumentata al 23% per ristoranti e catering, e per gli alberghi al 13%.

La difesa
I tagli alla difesa salgono a 300 milioni di euro entro la fine del 2016.

Le tasse agli armatori
Aumento delle tasse sugli armatori,
della tassa sui beni di lusso (dal 10 al 13%),
della tassa sulle imprese (dal 26% al 28%).

Aumento anche del contributo di solidarietà sul reddito e, se necessario, della tassa sugli immobili dopo la revisione catastale.

9 luglio

18:35 - Il fronte del Sì ha deciso di giocare d'anticipo convocando per questa sera una manifestazione a favore di un accordo con la Ue per un terzo piano di salvataggio della Grecia sempre in piazza Syntagma, ad Atene.

17:20 - Il consiglio dei ministri greco è riunito per delineare le proposte che il governo dovrà presentare ai creditori per raggiungere un accordo. La riunione è stata preceduta da un vertice preparatorio tenuto questa mattina dal premier greco, Alexis Tsipras, con il vice primo ministro Yanis Dragasakis, il nuovo ministro delle Finanze Euclid Tsakalotos e i titolari di Economia ed Esteri, Giorgos Stathakis e Nikos Kotzias. Il portavoce del governo, Gabriel Sakellaridis, ha espresso l'auspicio che possa essere raggiunto in fretta un accordo con i creditori che permetta anche di evitare l'Eurosummit straordinario previsto per domenica 12 luglio.

16:50 -  Il fronte del No, vittorioso al referendum di domenica 5 luglio, tornerà in piazza Syntagma ad Atene domani sera: lo si apprende da un comunicato degli organizzatori. Lo slogan sarà: "Il ricatto e ultimatum vengono respinti - Giù le mani dalla democrazia". 

16:12 - Riferendo un colloquio con il pari ruolo greco, il ministro tedesco delle Finanze Wolfgang Schaeuble ha reso noto di aver chiesto a Euklid Tsakalotos di fare riforme per creare fiducia con queste esatte parole:''Prendete una o l'altra misura, andate nel vostro Parlamento e 'just do it'. Creerebbe un'incredibile fiducia''. Tuttavia Schaeuble non è a sua volta molto fiducioso sul fatto che ciò avvenga: ''La mia fantasia sulla possibilità che da qui a domenica alle 24 riceveremo notizie su misure in grado di creare fiducia è molto limitata'', ha infatti osservato a margine di un convegno organizzato da Bundesbank.

14:55 - Il Fondo monetario internazionale rassicura i mercati riguardo a un possibile "virus finanziario" innescato dalla crisi ellenica: "Fino ad ora gli sviluppi in Grecia non sono risultati in alcun contagio significativo", è quanto viene infatti sostenuto nell'aggiornamento alle stime chiave del World Economic Outlook dello stesso Fmi. 

12:27 - "Ho appena parlato con il premier Alexis Tsipras. Spero di ricevere oggi proposte di riforme concrete e realistiche": lo ha reso noto via Twitter il presidente del Consiglio Ue, Donald Tusk. Sempre con un tweet, Tusk ha poi dichiarato: "Le proposte realistiche di Atene devono essere accompagnate da una proposta realistica dei creditori sulla sostenibilità del debito per creare una situazione win-win".

12:10 - Il presidente della Commissione europea Jean Claude Juncker oggi e domani incontrerà i leader dell'opposizione greca nella sede dell'esecutivo Ue. Si tratta degli esponenti di Nuova Democrazia (a colloquio oggi) e di To Potami (ricevuti domani).

11:57 - "In Grecia i dubbi sulla solvibilità delle banche sono legittimi e aumentano di giorno in giorno, ma deve essere perfettamente chiaro a tutti che la responsabilità per qualsiasi decisione sul trasferimento di risorse ad Atene spetta al governo greco e ai Paesi che forniscono assistenza, non alla Banca Centrale Europea": questa la posizione del presidente della Bundesbank, Jens Weidmann.

11:05 - Il presidente della Bce Mario Draghi non nasconde il suo scetticismo sul futuro della crisi greca: "Non so, questa volta è veramente difficile", è infatti stata la sua risposta ai cronisti che gli chiedevano se il dossier greco potrà essere chiuso con successo. Interrogato poi sulla possibilità che la Russia decida di sopperire alle necessità finanziarie del governo greco, Draghi ha risposto: "Non credo, non mi pare un vero rischio, e poi non hanno soldi neanche loro...". Grande diplomazia invece da parte del governo di Mosca: "La Russia non ha alcun interesse a gettare benzina sul fuoco della crisi greca", ma al contrario "è interessata a una Ue che funzioni e cresca economicamente", sono infatti state le parole del ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov.

10:30 - Le Banche greche e la Borsa di Atene rimarranno chiuse fino a tutta la giornata di lunedì 13 luglio. In una nota, la Hellenic Capital Market Commission ha infatti comunicato che, a seguito delle misure di emergenza introdotte il 29 e 30 giugno e dopo la decisione di ieri del ministro delle Finanze di proseguire nella chiusura degli istituti bancari fino a tutto il 13 luglio, resterà ferma per lo stesso periodo anche la Borsa e il mercato secondario Hdat per i bond. Sospesi anche il rimborso delle quote dei fondi comuni, i servizi di compensazione sui titoli e i derivati, il regolamento in contanti delle transazioni su titoli negoziati sui mercati greci.

9:50 - La Grecia sta preparando un pacchetto di riforme da 12 miliardi di euro da realizzare in due anni e da presentare a Bruxelles per avere in cambio un terzo piano di aiuti. Quella di 12 miliardi è una cifra superiore agli 8 miliardi di euro precedentemente stimati per le riforme. Lo rivela il giornale Kathimerini, secondo il quale l'obiettivo di Atene è quello di evitare il ritorno alla recessione.

Atene stima che, soprattutto a causa delle misure sul controllo dei capitali, il Pil quest'anno invece di crescere dello 0,5% subirà una recessione del 3%. Il premier Alexis Tsipras ha preso tempo fino a domani per presentare il piano di riforme.

8 luglio

18:30 - La Banca centrale europea ha mantenuto invariato il tetto massimo di liquidità di emergenza (Ela) per le banche greche a 89 miliardi di euro. Lo ha detto a Efe una fonte vicina al dossier

16:38 -Le banche in Grecia, che dovevano restare chiuse fino alla mezzanotte di oggi, non riapriranno almeno fino a venerdì compreso. E' quanto riportano diverse agenzie di stampa internazionali, facendo riferimento a un decreto previsto per le prossime ore da parte del Ministero delle Finanze ellenico, nel quale non viene però specificato se le banche riapriranno lunedì prossimo dopo il vertice europeo di domenica che dovrà decidere se concedere nuovi aiuti ad Atene. Per tutta la durata della chiusura delle banche resteranno in vigore anche le misure di controllo sui capitali con il prelievo massimo giornaliero per conto corrente limitato per ora a 60 euro.

16:10 - La Grecia "si impegna a onorare i suoi obblighi finanziari con tutti i suoi creditori appieno e secondo i tempi" e "reitera l'impegno a restare un membro dell'Eurozona e a rispettare le regole e i regolamenti come Stato membro". E' quanto si legge nella lettera spedita dal neo ministro delle Finanze ellenico, Euclid Tsakalotos, al numero uno del fondo salva-Stati europeo Esm, Klaus Regling, per chiedere un nuovo prestito, il cui ammontare non viene specificato nella missiva, il cui testo integrale è stato pubblicato dal sito internet del quotidiano Kathimerini.

Atene chiede un prestito triennale alla condizione di attuare "un esauriente programma di riforme nei settori della sostenibilità fiscale e finanziaria e della crescita economica di breve termine" e si dice pronta a varare "già all'inizio della settimana prossima" misure in materia di riforma fiscale e riforma delle pensioni.

Come è noto, la nuova lista di triforme verrà presentata all'Eurogruppo nella giornata di domani. Pur sottolineando "l'urgenza della richiesta di prestito alla luce della fragilità del nostro sistema bancario e della mancanza di disponibilita' di liquidi", Tsakalotos non fa menzione esplicita di un'ipotesi di ristrutturazione del debito, pur alludendovi laddove scrive che "nel quadro delle future discussioni di carattere più generale, la Grecia accoglie con favore l'opportunità di valutare potenziali misure da intraprendere per rendere il proprio debito pubblico sostenibile e gestibile nel lungo periodo"

15:00 - La discussione all'Europarlamento non è stata facile e ciò non ha stupito: tra i deputati le differenze tra famiglie politiche e tra gli interessi dei paesi di riferimento in gioco sono profonde tanto quanto lo sono a livello dei vari governi. L'unica novità emersa dai due discorsi del premier greco (all'inizio e alla fine del dibattito parlamentare) è il chiaro impegno ad accettare la tabella di marcia impostagli dai creditori, dopo che al vertice di ieri si era presentato senza una proposta scritta per trattare. Non ha fornito però alcun dettaglio. "La richiesta di ridurre il debito ha l'obiettivo di consentirci di pagare i creditori, perché noi vogliamo pagarli, la riduzione del debito ci permette di non chiedere altri prestiti" in futuro.

Al capogruppo popolare Manfred Weber, che lo ha accusato di aver danneggiato la fiducia in Europa, Tsipras ha ribattuto riproponendo la questione del debito tedesco ridotto del 60% dopo la seconda guerra mondiale. Lo ha fatto però con toni più morbidi del passato. "Il momento di massima solidarietà in Europa è stato nel 1953 quando venne ridotto il 60% del debito della Germania, che era devastata, molti hanno parlato di tragedia greca, ma Sofocle ci ha insegnato che esiste un momento in cui il diritto degli uomini vale più della legge e questo è uno di quei momenti". Quanto a una Grexit, Tsipras ha reagito all'accusa di volere lui stesso puntare all'abbandono dell'euro. "Non ho piani segreti per uscire dall'euro, lo dico con il cuore in mano: se avessi un tale obiettivo dopo la vittoria del no al referendum non avrei detto che la consideravo un mandato forte per negoziare con i creditori un accordo socialmente sostenibile.

10:48 - "Mi assumo piena responsbailità degli ultimi 5 mesi", ha affermato Tsipras. "Però - ha aggiunto - l'impasse dell'economia ellenica e in generale europea non è basata sugli ultimi 5 mesi ma sugli ultimi 5 anni, che hanno portato alla crisi generale".

10:38 - "Le riforme ed il memorandum non hanno portato alla giustizia fiscale", cosi' il premier greco Alexis Tsipras nel suo intervento al parlamento europeo. "Per decenni i governi greci hanno governato in modo clientelare, ed hanno sostenuto la corruzione e alimentato l'evasione fiscale", ha aggiunto

10:30 - La mia patria si è trasformata in un laboratorio sperimentale di austerità, ma l'esperimento non ha avuto successo", cosi' il premier greco Alexis Tsipras all'Europarlamento. "Rivendichiamo un accordo con i nostri alleati - dice - che ci porti direttamente fuori dalla crisi, che faccia vedere la luce a fine del tunnel"

10:20 - Accoglienza rumorosa per il premier greco Alexis Tsipras al Parlamento europeo a Strasburgo. Al suo ingresso nell'aula della sessione plenaria, Tsipras è stato accolto da urla e applausi di incoraggiamento ma anche da fischi e "buuu" provenienti dai banchi degli Eurodeputati. Molti gli abbracci degli eurodeputati di Syriza e dei loro alleati della sinistra europea. Ora il premier greco, seduto alle spalle del presidente del Consiglio europeo Donald Tusk, lo ascolta illustrare gli esiti degli ultimi vertici e in particolare di quello di ieri; poi parlera' il presidente della Commissione Jean-Claude Juncker e in seguito lo stesso Tsipras, prima che si apra il dibattito del Parlamento. L'atmosfera appare molto grave.

7:00 - IL PUNTO L'Europa ha fatto partire il conto alla rovescia per la Grecia: cinque giorni per trovare un accordo, oppure domenica un nuovo summit, questa volta a 28, metterà il sigillo sotto la sua dichiarazione di fallimento. L'Eurosummit del post-referendum non chiude la porta ad Atene ma usa toni molto duri, e dà scadenze definitive al Governo greco, che vede rigettata sia la sua richiesta di finanziamento ponte che di alleggerimento del debito.

I partner della zona euro non si fidano più di Tsipras e gli dettano l'agenda: entro giovedì dovrà presentare nuove proposte di riforme, dettagliate e da attuare subito, che saranno valutate dalla ex Troika e domenica da un nuovo Eurosummit. Ma oltre a un vertice dei 19, ci sarà anche una riunione a 28, perché la Grecia è ormai arrivata al capolinea e se non ci sarà un accordo bisognerà valutare le conseguenze per tutta l'Ue, e varare anche un piano di aiuti umanitari per sostenere i greci che dovranno affrontare il collasso delle banche. Fino a domenica ci penserà la Bce a tenerle a galla, ma dopo solo un'intesa con l'Ue potrà salvarle.

"Non ho mai parlato di scadenze ma oggi dico che abbiamo solo cinque giorni per trovare l'accordo finale, tutti hanno responsabilita' di trovare una soluzione", altrimenti le conseguenze comprendono "il fallimento della Grecia e delle sue banche", ha avvertito il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk. A questo punto, i leader non accettano più di farsi dettare i tempi da Tsipras, soprattutto perche' "dopo il referendum di domenica la posizione del primo ministro greco Alexis Tsipras forse si è rafforzata ma la libertà di manovra degli altri 18 Stati membri si è ridotta", ha detto la cancelliera Angela Merkel. Ovvero: non si puo' più dare credito e tempo al premier che ha 'tradito' la loro fiducia convocando un referendum a sorpresa.

Oggi, quindi, i greci dovranno presentare la lettera ufficiale con cui chiedono assistenza finanziaria all'Esm, che sarà valutata da un Eurogruppo telefonico. La lista dettagliata di riforme deve invece arrivare entro giovedì, ma deve contenere qualcosa in più rispetto all'ultima offerta dei creditori, spiega la Merkel. In pratica sarebbe considerato un gesto di buona volontà se il Parlamento greco adottasse già nei prossimi giorni le prime misure, come ha spiegato il ministro dell'economia Pier Carlo Padoan. (ANSA).

7 luglio

Ore 19:00 - Per un accordo fra Grecia e creditori "si può trovare anche agevolmente un accordo, serve un po' di buona volontà". Lo ha dichiarato il premier Matteo Renzi ai giornalisti.

Ore 18:10 - "Vogliamo che la Grecia resti nell'euro. Questo è l'obiettivo. Questo è lo scopo della riunione di oggi. Servono proposte serie e credibili. Serve una prova di responsabilità, solidarietà e velocità. La responsabilità è della Grecia che deve fare le proposte, l'Europa deve metterle in una prospettiva di medio termine e infine serve velocità, con decisioni in settimana. Ciascuno deve fare il proprio lavoro. La solidarietà deve consentire di superare difficoltà che non sono insormontabili". Lo ha detto il presidente francese François Hollande arrivando all'Eurosummit a Bruxelles

Ore 17:25 - "Dipende dal signor Tsipras". Così il presidente della Commissione Ue Jean-Claude Juncker all'arrivo dell'Eurosummit chiamato a trovare una soluzione alla crisi greca

Ore 17:15 - Il premier greco Alexis Tsipras è arrivato all'Eurosummit sulla Grecia. Sorridente, non ha voluto rilasciare alcuna dichiarazione

Ore 16:15 - Qualora la Grecia uscisse dall'eurozona, la nuova dracma greca finirebbe per essere scambiata tra i 25 e i 50 centesimi di euro. Ne è convinto il miliardario Usa Wilbur Ross il quale, in un'intervista alla CNBC, ha detto che una "Grexit" costituirebbe davvero "un bel brutto haircut (taglio) per il popolo ellenico".

Ore 15:45 - Primo giorno di estensione di chiusura delle banche e controlli sui capitali in Grecia, che proseguiranno anche domani. Gli istituti di credito sono chiusi da nove giorni e oggi continuano dunque a registrarsi code agli sportelli bancomat come la scorsa settimana. Le immagini più comuni sono di file comprese fra cinque e 10 persone, con picchi in alcune ore della giornata.

La situazione nei prossimi giorni potrebbe diventare più difficile dal momento che ieri la Bce ha deciso di mantenere stabile il tetto della liquidità di emergenza Ela a 89 miliardi di euro, ma con l'aggravante che l'istituto di Francoforte ha anche modificato l'haircut sui titoli utilizzati dalle banche greche come garanzie per chiedere la liquidità di emergenza.

Ore 15:05 - "Siamo pronti a fare tutto il necessario per rafforzare e tenere unita la zona euro". Lo ha detto il presidente dell'Eurogruppo, Jeroen Dijsselbloem, entrando alla riunione dei ministri delle Finanze dell'eurozona sulla Grecia. "Non possiamo arrivare a un risultato di questo processo che danneggi la nostra credibilità", ha aggiunto Dijsselbloem

Ore 14:45La prima scadenza per la Grecia adesso riguarda l'insolvenza con la Bce, dopo quella, non rispettata, con il Fondo monetario della scorsa settimana.
Il 20 luglio scadono 3,5 miliardi di obbligazioni greche. Se Atene non paga il rischio è che la Banca centrale di Francoforte chiuda il il rubinetto dell'Ela, la liquidità di emergenza.
E, a questo punto, l'uscita dall'Euro sarebbe più vicina.
Il 20 agosto, poi, scadono obbligazioni per altri 3,2 miliardi.
Quindi, il governo di Atene sta trattando direttamente con la Bce per un nuovo prestito. La discussione riguarda una somma almeno intorno ai sette miliardi di euro.
Bisogna poi tenere conto che oltre al 1,6 miliardi scaduti con il Fmi, il 13 luglio scade l'impegno di altri 450 milioni. Quindi servono altri due miliardi per il Fondo.
Siamo quindi a 9 miliardi di prestito che servono nel giro di poche settimane.

IL PUNTO delle 12

Ennesima giornata decisiva per la Grecia e per l'Europa, quella di oggi a Bruxelles. Mentre un rapporto del Fondo monetario internazionale avverte che il fallimento della Grecia "potrebbe avere un sostanziale impatto sull'Italia", un Eurogruppo dei ministri delle Finanze (che comincerà alle 13) ed un nuovo summit straordinario dei capi di governo dell'Eurozona (in programma alle 18) cercheranno di far ripartire il dialogo tra Europa e Grecia.

Dopo le dichiarazioni scritte ed i commenti dei portavoce o delle 24 ore successive al referendum greco, oggi Jean Claude Juncker - parlando in tedesco davanti alla plenaria di Strasburgo - non lascia spazio a dubbi: "La mia volontà, il mio desiderio e' quello di evitare la Grexit". "Sono contrario", aggiunge, assicurando che la Commissione "farà di tutto perché il negoziato riprenda" e per "evitare" l'uscita della Grecia dall'Euro "fino alla fine".

Con il tono dello sfogo, il presidente della Commissione, rivendica il diritto di prendere posizione. "Non mi lascio mettere la museruola", dice puntualizzando che "io non sono un tecnocrate, porto una responsabilità politica" e "sarebbe inaccettabile se non avessi il diritto di esprimere la mia opinione".

Agli intransigenti di Germania lancia un messaggio chiaro: "C'è chi di nascosto punta sull'uscita della Grecia. In Europa non esistono risposte facili. La commissione Ue farà in modo che riprendano i negoziati". Ma è duro anche con Atene. E' stato un "grave errore" quello di lasciare il negoziato dieci giorni fa, torna a ribadire, e tocca il tasto del sarcasmo sottolineando di "non aver capito la domanda" del referendum, perché i greci hanno "votato 'no' ad un testo che non e' piu' sul tavolo". Ma, garantendo che "certamente rispettiamo" il senso politico della consultazione, sottolinea: "E' tempo che torni il buon senso" e che "si torni a negoziare", smettendo di "sparare a bruciapelo" e "abbassando i volumi della retorica".

Atene però non si deve fare illusioni. E' il governo di Alexis Tsipras a "doverci dire come si vuole districare" presentando "proposte concrete". E certamente "la soluzione non si trovera' un una notte", dice il presidente al Parlamento europeo ammonendo che l'Eurozona "non si compone di una sola democrazia, ma di 19" e ricordando che anche negli altri paesi ci sono "disoccupazione e salari anche più bassi che in Grecia". Un modo per dire che il referendum non dà più potere negoziale al governo greco. E il lussemburghese puntualizza che la Commissione europea "fa gli interessi dell'Eurozona tutta intera". La nuova proposta ed il nuovo ministro delle finanze, Euclid Tsakalatos che ieri ha preso il posto di Yanis Varoufakis, del governo di Atene alle 13 arriveranno al tavolo dell'Eurogruppo. Ma è in serata che arriverà il confronto politico tra i leader. Con Francois Hollande e Matteo Renzi che prima del vertice dell'Eurozona si incontreranno nel 'conclave' del partito socialista.

11:10 - "Sono a favore della permanenza della Grecia nella zona euro" e "la mia personale opinione è che la Grexit non può essere il nostro scopo". Così il presidente del Parlamento europeo, Martin Schulz, parlando in conferenza stampa a Strasburgo, dopo che domenica aveva detto a una radio tedesca che Atene avrebbe dovuto introdurre un'altra valuta se nel referendum di domenica avesse vinto il 'no'.

10:20 - "La Commissione Ue si adopererà perché i negoziati con la Grecia vengano ripresi". Lo ha detto il presidente della Commissione Ue, Jean-Claude Juncker, parlando alla plenaria del Parlamento europeo a Strasburgo. "Nessuno deve fare uscire la Grecia dalla zona euro e della Ue", ha aggiunto. "Non si lascia il tavolo negoziale, il governo greco l'ha fatto ed è stato un grave errore", ha spiegato ancora Juncker, sottolineando che serve "uno spirito di tolleranza reciproca". "Bisogna porre fine in modo perentorio a ogni discorso di parte ed è inaccitabbile che noi, come istitutizioni europee, siamo tacciati di terrorismo", ha detto ancora.


IL PUNTO 
- martedì 7 luglio

- Oggi, martedì, si parte con un Eurogruppo straordinario, nel quale si confronteranno le posizioni diverse dei vari ministri delle Finanze, a partire da una nuova proposta di aiuti che arriverà da Tsipras.

Insomma, l'Europa riprende a trattare con Atene: una scelta confermata dalle parole di Angela Merkel e Francois Hollande dopo il vertice di lunedì sera all'Eliseo: "La porta per la Grecia rimane aperta".

Anche se l'approccio al nuovo tavolo dei negoziati, specie da parte tedesca, non sarà certo morbido: "Rispettiamo l'esito del referendum greco", ha infatti detto la cancelliera, "ma dobbiamo tenere conto anche di ciò che pensano gli altri 18 Paesi dell'Eurogruppo. Pure questa è democrazia".
Con il presidente francese che ha aggiunto: "Ora tocca a Tsipras fare proposte serie e credibili. Non c'è più molto tempo".

IL PUNTO - lunedì 6 luglio

Il giorno dopo il referendum con vittoria tosta del "No" (oltre il 61%),  è stato un giorno di ripresa delle manovre attorno alla Grecia, al suo debito e al futuro del paese, dell'Euro e dell'Unione europea.

Però è stata una giornata interlocutoria. Anche se non sono mancati i fatti.

- Il primo riguarda la sostituzione di Varoufakis con Euclid Tsakalotos. Stessa linea politico-economica, si dice. Forse solo stile diverso. E poi, si sa, le simpatie personali hanno un peso. Insomma, un ostacolo rimosso.

- Il secondo fatto è sempre interno alla Grecia: Tsipras ha incassato il sostegno di altri tre partiti, adesso, nei fatti, ha dietro di sé una coalizione di 5 partiti, compresa Nuova democrazia e i socialisti. Un (altro) colpo non male, almeno tatticamente.

- Il terzo fatto: la Bce di Mario Draghi ha deciso di tenere la liquidità di emergenza (Ela) alle banche greche ferma a 89 miliardi di euro. Il 20 luglio la Bce deve avere dalla Grecia 3,5 miliardi di Euro. Il Fmi intanto ha detto oggi di essere pronto ad aiutare ancora Atene.

- Intanto, lunedì sera si incontrano Hollande e Merkel, che fino a qualche giorno fa erano su posizioni un po' diverse.

martedì 6 luglio

18:10 - Le banche greche resteranno chiuse fino a mercoledì. Lo ha detto a Bloomberg un portavoce del ministero delle finanze.

16:05 - Euclid Tsakalotos è il nuovo ministro delle Finanze greco.  Il suo nome, circolato già in mattinata, è ora ufficiale.

Tsakalotos, nato a Rotterdam nel 1960, è un economista con una formazione a Oxford e insegna all'Università di Atene.

Il nuovo ministro arriva dalle file di Syriza e fa parte del comitato centrale. Tsakalotos, quindi dovrà gestire la nuova trattativa con i creditori. 
Tsakalotos, fino a oggi pomeriggio era il principale portavoce economico del governo di Tsipras e secondo alcuni, una specie di ministro delle finanze ombra del governo. A differenza di Varoufakis, Tsakalotos è uomo di partito, membro di Syriza da oltre 10 anni e parlamentare greco dal 2012.
È considerato il cervello dietro la politica economica di Syriza. Il suo ultimo libro è Crucible of Resistance: Greece, the Eurozone and the World Economic Crisis. Più ortodosso nei modi e nel vestire rispetto a Varoufakis, quindi più presentabile davanti alle istanze internazionali con le quali deve negoziare, è considerato però, sia politicamente che sul piano della dottrina economica, un radicale, non lontano dalle posizioni del predecessore.
Da aprile è stato lui a condurre di fatto le trattative con i creditori.

Tre partiti greci hanno firmato una dichiarazione di sostegno al primo ministro Alexis Tsipras nella trattativa di negoziazione con i creditori per ottenere un nuovo programma di salvataggio della Grecia. A questo punto sono cinque i partiti che sostengono il governo. Oltre a Syriza e ANEL, ci sono Nuova democrazia, To Potami e il Pasok. Esclusi solo i comunisti e Alba Dorata.

14:35 - Il premier greco Alexis Tsipras ha parlato al telefono con la cancelliera tedesca Angela Merkel, con cui ha concordato che all'Eurosummit di domani presenterà nuove proposte sugli aiuti.
A questo punto della giornata sembra evidente che i due principali paesi dell'Eurozona, Francia e Germania, hanno due approcci diversi alla Grecia, il primo più morbido e disponibile al dialo, il secondo più rigido e duro.


13:15 - IL PUNTO -
Trionfalismo più dei tifosi di casa nostra che in Grecia, dopo il risultato del referendum.
Tsipras in questo momento sembra decisamente consapevole di essere sul ciglio del burrone.

- È vero, si è liberato di Yanis Varoufakis, in vista di una ripresa delle trattative. Mossa tattica non male. Trattative che però sono assai difficoltose. Certo forse, a questo punto, è ancora più difficile che l'Ue, la Bce e il Fmi non trovino il modo di risedersi al tavolo con il governo greco.

- Domani ci sarà un Eurogruppo, al quale Tsipras farà arrivare una nuova proposta per un piano di aiuti.

- Ma il tempo è scarso. Le banche hanno pochissimi liquidi, pare si aggirino attorno ai 500 milioni di euro. Più o meno 45 euro per ciascun greco. Il 20 luglio ci sono da rimborsare 3,5 miliardi alla Bce. Tsipras questa mattina ha parlato al telefono con il presidente Mario Draghi.

- La domanda è: la Banca centrale europea aumenterà il flusso di aiuto alle banche greche?
L'assistenza di liquidità d'emergenza (Ela) della Bce si è fermata la scorsa settimana prima del referendum, dopo che già 89 miliardi di euro erano stati pompati negli istituti ellenici.
Difficile che la Bce decida di ripartire con questi finanziamenti prima dell'Eurogruppo di domani e del conseguente incontro fra i capi di stato e di governo della Ue. I moderatamente ottimisti dicono che Draghi non farà mancare il supporto al sistema bancario greco.

Intanto da Bruxelles, l'Ue aspetta "nuove proposte dalle autorità elleniche". Il problema però è la Germania, assestata su rigide posizioni di attesa.
Steffen Seibert, portavoce del cancelliere tedesco Angela Merkel, ha detto che "non ci sono le condizioni per trattare un terzo piano di aiuti", sebbene "non si possa escludere nulla".
Martin Jaeger, portavoce del ministro delle Finanze, Wolfgang Schaeuble, afferma che "il taglio del debito greco non è in agenda per noi" e che Berlino "non intende cambiare i propri piani di bilancio". 

12:00 - Il prossimo appuntamento chiave sarà quello del 20 luglio quando il governo di Atene dovrà rimborsare 3,5 miliardi alla Bce.

Serve un accordo politico entro quella data in modo che la Banca centrale europea non chiuda il rubinetto della liquidità.

Senza un accordo, dice Carlo Altomonte, docente di Economia dell'integrazione europea all'Università Bocconi e consulente della Bce, Eurotower non potrà continuare ad erogare liquidità di emergenza alle banche e questo "rischia di mandare in default il sistema bancario ellenico con la conseguenza di un'uscita della Grecia dall'euro".

La riunione dei capi di stato e di governo della Ue sarà un appuntamento cruciale per capire le possibilità che si arrivi a un accordo così come lo sarà l'Eurogruppo convocato subito prima.

La mediazione andrà trovata ed entrambe le parti , dice Altomonte, dovranno cedere qualcosa: "Tsipras deve accettare l'impostazione dei creditori su un piano di riforme che preveda un taglio di spesa piuttosto che un aumento delle tasse come ha fin qui proposto. Se questo avvenisse, si potrebbe parlare anche di un taglio del debito e Tsipras potrebbe avere il suo pezzo di vittoria".

11:40 - Domani alle 13 si terrà a Bruxelles un Eurogruppo straordinario suila questione greca. I ministri delle finanze dell'area Euro si attendono nuove proposte dalle autorità greche

10:00 - Efklidis Tsakalotos, attuale vice-ministro degli Esteri greco, sarebbe stato indicato come sostituto ad interim, di Yannis Varoufakis alla guida del Ministero delle Finanze greco.

Lo ha detto Alpha Tv, facendo riferimento a fonti governative. La stessa stazione televisiva ha annunciato anche le dimissioni di Georges Chouliarakis dal suo incarico sempre al Ministero delle Finanze.
Chouliarakis ha guidato la task-force del Governo greco all'ultimo round di trattative con i creditori internazionali.

Intanto, ad Atene è iniziato l'incontro tra il presidente della Repubblica, Prokopis Pavlopoulos, con i numeri uno di tutti i partiti ellenici (eccetto la formazione di destra, Alba Dorata), alla presenza del premier Alexis Tsipras.

Durante l'incontro si fa il punto, oltre che sul nuovo Ministro delle Finanze e la nuova task-force per le trattative, anche sui programmi e gli obiettivi per gli incontri con l'Eurogruppo.

7:45 - Il ministro delle Finanze greco, Yanis Varoufakis, ha rassegnato le dimissioni. Lo ha annunciato su suo profilo Twitter, dove questa mattina il ministro ha scritto: "Minister No More!", e in un post sul suo blog.
Varoufakis ha spiegato di aver lasciato l'incarico per consentire al primo ministro, Alexis Tsipras, di stringere più facilmente un accordo con i creditori. "Subito dopo l'annuncio dei risultati del referendum, sono stato informato di una certa preferenza di alcuni membri dell'Eurogruppo e di 'partner' assortiti per una mia... 'Assenza' dai loro vertici, un'idea che il primo ministro ha giudicato potenzialmente utile per consentirgli di raggiungere un'intesa", scrive Varoufakis, "per questa ragione oggi lascio il ministero delle Finanze".
"Considero mio dovere aiutare Alexis Tsipras a sfruttare come ritiene opportuno il capitale che il popolo greco ci ha garantito con il referendum di ieri", ha aggiunto l'ex ministro, "e portero' con orgoglio il disgusto dei creditori".

5 luglio 2015

Il punto - Netta vittoria del 'no' al referendum voluto dal premier Alexis Tsipras per verificare il gradimento del popolo greco dei termini proposti dalle istituzioni creditizie (Ue, Fmi, Bce) alla Grecia per un nuovo programma di salvataggio. Con quasi il 90% delle schede scrutinate (ore 23:45), il 'No' ha ottenuto circa il 61,4%, rispetto al 38,5% dei 'Sì'.


 "Non c'è nessun greco che stasera non si senta orgoglioso", ha sintetizzato il ministro del Lavoro Panos Skourletis.

E ha ragione: stanotte anche chi ha votato Sì condivide un pizzico d'orgoglio per la muscolare prova di democrazia con cui il paese più malconcio d'Europa ha risposto con un 'OXI' a quanti facevano pressione da tutta Europa per un 'NAI'. Ma per i greci domani sarà una nuova giornata di preoccupazione.

Prima di tutto per i soldi in banca. Con le riserve sufficienti ad arrivare al massimo fino a lunedì sera, la Grecia si appresta a chiedere un'iniezione di liquidità alla Banca centrale europea tramite il meccanismo Ela.

E stasera i vertici del ministero delle Finanze e bancari si sono riuniti per inviare la richiesta.

Ma la risposta si saprà solo domani a metà giornata, se non più tardi.

E con ogni probabilità domani sarà un altro giorno di banche chiuse, con i prelievi limitati a 60 euro, o forse meno.

Tutti leader politici dello schieramento vittorioso - dal ministro delle Finanze Yanis Varoufakis a quello della Difesa Panos Kammenos, fino al negoziatore Euklid Tsakalotos - hanno sottolineato in ogni dichiarazione l'urgenza e la disponibilità della Grecia a riprendere immediatamente il negoziato.

E martedì potrebbe esserci un vertice europeo per affrontare subito la situazione creata dal No greco.

Ma il premier Alexis Tsipras sa bene che il problema principale, che rischiava di far deragliare i suoi piani per il No al referendum, è quello delle banche. Nel suo discorso di stasera ha infatti subito segnalato che "domani la Grecia andrà al tavolo negoziale con l'obiettivo di riportare alla normalià il sistema delle banche".

Si allontana invece lo spettro del voto anticipato, anch'esso aleggiato a lungo sulla campagna referendaria.

Non ancora scomparso, però: la strada di Tsipras e della Grecia resta in ripida salita perché i primi segnali politici dall'Europa non sembrano particolarmente concilianti, e non è detto che ci sia un accordo subito, e la situazione delle banche potrebbe comunque deflagrare, travolgendo anche il premier che oggi appare piu' saldamente in sella.

Insomma, stasera si festeggia a Syntagma, ma il 'day after' dei greci somiglia tanto alle giornate vissute finora. 

23:13 Il Presidente della Commissione Jean Claude Juncker si sta consultando, stasera, e proseguirà anche domani con i leader democraticamente eletti dei 18 membri della zona euro, nonché con i capi delle istituzioni Ue. Lo rende noto un comunicato della Commissione. 

22:13 Con il 77,29% delle sezioni greche scrutinate, il NO al referendum ha raggiunto il 61,58% dei voti.

22:05 La cancelliera tedesca Angela Merkel e il presidente francese Francois Hollande hanno chiesto la convocazione di un vertice dell'Eurozona per martedì prossimo. Lo riferisce Bloomberg.

21:42 "Il No di oggi è un Sì all'Europa democratica. Un Si' alle riforme e un No ai tagli": lo ha detto il ministro delle finanze Yanis Varoufakis. "Siamo pronti a cooperare con i nostri partner, a cercare un terreno comune", ha aggiunto.

21:30 Il premier greco, Alexis Tsipras e il presidente francese, Francois Hollande si sono parlati al telefono. Lo rendono noto fonti del governo greco, dopo che ormai appare chiara la vittoria del no al referendum.

20:54 Con il 50% delle sezioni greche scrutinate, il NO è avanti nel referendum con il 61,24% dei voti. I dati ufficiali sono del ministero dell'Interno ellenico.

20:34 Una folla di gente si sta radunando a piazza Syntagma, ad Atene, per festeggiare il risultato del referendum di oggi in Grecia, in cui secondo quanto emerge dalle prime proiezioni c'è stata una netta vittoria del 'no' con oltre il 61% dei voti.

19:25 Con l'11,51% delle schede contate, il No nel referendum greci è al 60,2%, contro il Sì al 39,98. 

19:00 Il vantaggio dei 'No' al referendum in Grecia, secondo quanto emerge dagli ultimi sondaggi, è una 'breaking news' sui media internazionali, una volta chiuse le urne. L'agenzia americana Bloomberg apre il sito con "I sondaggi in Greciaprevedono una vittoria di misura del 'No'". "I sondaggi dicono no", titola nell'apertura sul web il quotidiano tedesco Frankfurter Allgemeine Zeitung. "I primi sondaggi danno un vittoria del no in Grecia", scrive il francese Le Monde. "I sondaggi danno un leggero vantaggio del no", gli fa eco lo spagnolo El Pais

10:00 La Grecia vota: seggi aperti dalle 7 alle 19 (le 18 in Italia) per consentire ai cittadini di esprimere il loro parere nel cruciale referendum indetto dal premier Alexis Tsipras sulle proposte dei creditori di Atene in cambio di ulteriori finanziamenti per il salvataggio del Paese.

Un voto che vede il Sì e il No sostanzialmente alla pari nei sondaggi, con il risultato più incerto che mai. Le prime proiezioni attendibili sono attese attorno alle 20 italiane Già in mattinata si registravano file ai seggi in tutta la Grecia, ma nessun problema particolare nelle operazioni, mentre molti leader di entrambi gli schieramenti hanno gia' votato. Tra loro Tsipras, che è giunto al suo seggio elettorale di Kypseli (Atene), accolto da una folla enorme di giornalisti e curiosi. Camicia bianca, sorridente, il primo ministro ha detto dopo aver votato che "oggi è un giorno di festa, perché la democrazia è una festa...non si può ignorare la decisione di un popolo. Da domani apriamo la strada per tutti i popoli d'Europa. Oggi la democrazia batte la paura. Sono molto ottimista".

Poco dopo, su twitter, il premier ha aggiunto: "Oggi la democrazia prende una decisione per un futuro migliore per tutti noi, in Grecia e in Europa".

Il ministro delle finanze Yanis Varoufakis ha votato a Faliro, sulla costa ateniese, anche lui accolto da una grande folla. "È una celebrazione della democrazia - ha dichiarato - Gli enormi fallimenti dell'Eurogruppo hanno portato a un ultimatum al quale la gente non ha potuto rispondere. Oggi può dare la sua risposta".

Al voto anche il presidente della Repubblica Prokopis Pavlopoulos e esponenti di primo piano del fronte del Sì, come l'ex premier Kostas Karamanlis (a Salonicco), e i leader di Potami, Stavros Theodorakis, e del Pasok Fofi Gennimata. La presidente socialista, dopo aver votato ad Atene ha dichiarato: "È il momento della decisione e della responsabilità. Vogliamo un accordo che funzioni. Mandiamo un forte Sì in Greciaed Europa".

Ha votato anche il leader di Nea Dimokratia Antonis Samaras, che votando a Pylos vicino Kalamata ha ripetuto "I greci decidono il futuro del Paese. Sì alla Grecia, sì all'Europa".

Seggi aperti e greci in fila per il referendum voluto dal premier Alexis Tsipras per dire sÏ o no al piano di rientro del debito ellenico che i creditori internazionali hanno proposto ad Atene, 5 luglio 2015. EPA/ARMANDO BABANI

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Redazione Economia