La Palombelli non è italiana
Economia

La Palombelli non è italiana

L’ultimo stadio dello snobismo è sentirsi soddisfatti della cattiveria altrui. Raggiungere un nirvana intellettuale e veleggiare liberamente tra le idee senza confrontarsi mai con i fatti. Che sono disgustosi. Disgustosi come gli italiani che, secondo Barbara Palombelli, sono “peggio” …Leggi tutto

 

L’ultimo stadio dello snobismo è sentirsi soddisfatti della cattiveria altrui. Raggiungere un nirvana intellettuale e veleggiare liberamente tra le idee senza confrontarsi mai con i fatti. Che sono disgustosi. Disgustosi come gli italiani che, secondo Barbara Palombelli, sono “peggio” di quando assistevano indifferenti allo sterminio degli ebrei. Al punto che non esiste “una coscienza collettiva per cui valga la pena vivere”. Ripeto perché un’espressione così è da manuale: “una coscienza collettiva per cui valga la pena vivere”, come se chi vive lo facesse perché ha una “coscienza collettiva”.

A proposito degli sbarchi degli immigrati sulle coste siciliane, Barbara Palombelli ha scritto su Il Foglio che “lasciamo a pochissimi eroi il compito di gestire un esodo colossale”. Non è vero: oltre alle forze dell’ordine e alla marina militare ci sono centinaia di volontari della Croce Rossa, Save the children, Amnesty International, Gruppo Abele, Arci, Fondazione Rava, Emergency e perfino lo snobissimo Ordine di Malta.

Barbara Palombelli ha scritto su Il Foglio che gli italiani sono “ipocriti” verso gli immigrati perché non se ne curano. Non è vero: in tutte le città d’Italia le persone impegnate nell’assistenza sono centinaia di migliaia e le famiglie siciliane e lampedusane sfamano i disperati miracolosamente sbarcati sulle loro coste con le loro mani facendoli mangiare nei loro piatti.

Barbara Palombelli ha scritto su Il Foglio che siamo “indifferenti”. Non è vero. Nel 2013 la Germania ha respinto il 74% delle domande di asilo esaminate, la Francia l’83%, la Svezia il 47%, la Gran Bretagna il 62% il Belgio il 68% mentre l’Italia ha respinto il 36% delle domande, cioè siamo il Paese che accoglie di più tra quelli europei più esposti al problema dell’immigrazione.

Barbara Palombelli ha scritto su Il Foglio che ormai i giornali si occupano delle stragi di immigrati colo con dei “trafiletti”. Falso: si occupano più delle stragi a Lampedusa che delle migliaia di immigrati salvati ogni settimana.

Barbara Palombelli ha scritto su Il Foglio che gli italiani sono cattivi. Le invidio la goduriosa sensazione di soddisfazione che la denigrazione contemporanea di 60 milioni di persone riesce a regalare.

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Marco Cobianchi

Sono nato, del tutto casualmente, a Milano, ma a 3 anni sono tornato a casa, tra Rimini e Forlì e a 6 avevo già deciso che avrei fatto il giornalista. Ho scritto un po' di libri di economia tra i quali Bluff (Orme, 2009),  Mani Bucate (Chiarelettere 2011), Nati corrotti (Chiarelettere, 2012) e, l'ultimo, American Dream-Così Marchionne ha salvato la Chrysler e ucciso la Fiat (Chiarelettere, 2014), un'inchiesta sugli ultimi 10 anni della casa torinese. Nel 2012 ho ideato e condotto su Rai2 Num3r1, la prima trasmissione tv basata sul data journalism applicato ai temi di economia. Penso che nei testi dei Nomadi, di Guccini e di Bennato ci sia la summa filosofico-esistenziale dell'homo erectus. Leggo solo saggi perché i romanzi sono frutto della fantasia e la poesia, tranne quella immortale di Leopardi, mi annoia da morire. Sono sposato e, grazie alla fattiva collaborazione di mia moglie, sono papà di Valeria e Nicolò secondo i quali, a 47 anni, uno è già old economy.

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