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ANSA/LUCA ZENNARO
Economia

Oro da record: perché è sempre un bene rifugio primario

L'andamento del metallo prezioso è in continua salita, antidoto finanziario all'incertezza globale

Inflazioni, calamità naturali, ribaltamenti politici, crisi finanziarie o economiche non incidono sul valore intrinseco e materiale dell'oro, che resta il bene rifugio primario per eccellenza.

Cos'è un bene rifugio

Per bene rifugio s'intende quell'oggetto il cui valore intrinseco resta anche se cambia il contesto socio-politico in cui viene scambiato.

Un Btp, per esempio, può valere mille o zero a seconda della congettura economica; un lingotto d'oro, in qualunque angolo della Terra si vada, resta un lingotto d'oro appetibile da ogni mercato. Se poi, come accade da quasi un mese, il valore dell'oncia dell'oro resta stabile sopra i 1400 dollari le cose vanno ancora meglio. 

Da fine giugno, infatti, il metallo prezioso vive un periodo record. L'11 luglio, data storica, ha superato quota 1425 dollari l'oncia, glissando il record che restava immutato dal settempre 2013 quando raggiunse quota 1.394,11 dollari.

Perché l'andamento dell'oro sale

Le ragioni, secondo gli analisti, sono parecchie. Da una parte l'atteso taglio dei tassi deciso (ancora in forma ufficiosa) dalla Fed ha - a livello generale e globale - scaldato gli animi di borse e mercati traducendosi in una generalizzata ventata di ottimismo.

Dall'altro, però, nel rialzo delle quotazioni, pesano anche l'incertezza dell'esito della guerra del dazi tra USA e Cina, la rinnovata tensione con il Messico e con Medio Oriente e la Brexit, fattori che spingono gli investitori a mettere al sicuro il proprio capitale investendolo in oro.

Anche perché i rendimenti dei prodotti finanziari standard è ai minimi storici: nel mondo circolano obbligazioni con rendimento negativo per 12.500 miliardi di dollari di controvalore e il rendimento dei titoli di Stato Usa a 10 anni è sotto al 2%.

Oro: il bene tangibile che seduce gli investitori

L'oro, un po' come gli investimenti immobiliari, in opere d'arte o pietre preziose, è un bene tangibile, squisitamente materiale in un mondo finanziario dominato dalla volatilità: che sia del debito o del credito.

Certo, anche il metallo prezioso è soggetto a volatilità e a sbalzi di quotazione, ma il suo valore ontologico resta tale.  

Per capire quanto oggi l'oro abbia ripreso terreno sui mercati finanziari globali basta vedere i più recenti volumi di scambio segnalati dal World Gold Council: nell'ultimo mese gli scambi hanno segnato un controvalore di oltre 150 miliardi di dollari al giorno, soprattutto sul mercato Otc londinese, contro una media di 115 miliardi nel 2018 e nella prima parte di quest’anno.

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Barbara Massaro