Unione bancaria: cos'è e come funziona
Sergio Oliverio / Imagoeconomica
Economia

Unione bancaria: cos'è e come funziona

Ai nastri di partenza la vigilanza accentrata e un fondo unico europeo per salvare gli istituti di credito in difficoltà

Il passo finale di un lungo cammino sta per compiersi. Nel prossimo mese di aprile, ci sarà il via libera definitivo all'Unione Bancaria europea, attraverso una votazione al Parlamento di Strasburgo. Merito dell'accordo raggiunto ieri tra gli organi dello stesso Parlamento Ue e quelli del Consiglio Europeo. Ecco cosa cambierà presto, per il sistema creditizio del Vecchio Continente.

BANCHE E BCE, COME FUNZIONA LA NUOVA VIGILANZA

L'UNIONE BANCARIA IN EUROPA

Il primo obiettivo dell'Unione bancaria è creare in Europa un sistema creditizio solido, unificando a livello continentale le attività di vigilanza sui più importanti istituti finanziari nazionali.Il secondo obiettivo è tagliare il legame che si è creato negli ultimi anni tra i crack bancari e i debiti degli stati. In pratica, i governi non saranno più costretti, con l'indebitamento pubblico, a effettuare operazioni di salvataggio dei grandi gruppi creditizi, facendo pagare il conto ai contribuenti.

LA NUOVA VIGILANZA UNICA

Le attività di controllo sui 130 maggiori gruppi bancari europei verranno concentrate in capo a un singolo organismo, il Single supervisory mechanism (Ssm), che partirà a novembre. L'Ssm opererà in tutto il continente con delle regole comuni per la valutazione del patrimonio delle banche e della qualità degli attivi che possiedono (asset quality review).

SALVATAGGI IN COMUNE

In tutta l'area Euro (ma anche nei paesi Ue), verrà creato un unico meccanismo per salvare o ristrutturare le banche in difficoltà. Si chiamerà Single Resolution Mechanism (Srm) e sarà un organismo governato dai rappresentanti dei singoli paesi dell'Unione.

IL FONDO SALVA-BANCHE

La novità più importante dell'Unione bancaria consiste nella creazione di un fondo unico europeo che servirà per finanziare i salvataggi degli istituti di credito. Si chiamerà Single Resolution Fund (Srf) e conterà su risorse per 55 miliardi di euro. Il fondo entrerà a regime in maniera graduale, entro il 2023 (anziché entro il 2025, come previsto inizialmente). In un primo momento, verranno creati fondi diversi nei singoli stati nazionali. Già nei prossimi 3 anni, comunque, il fondo salva-banche disporrà del 70% delle risorse previste a regime.

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Andrea Telara

Sono nato a Carrara, la città dei marmi, nell'ormai “lontano”1974. Sono giornalista professionista dal 2003 e collaboro con diverse testate nazionali, tra cui Panorama.it. Mi sono sempre occupato di economia, finanza, lavoro, pensioni, risparmio e di tutto ciò che ha a che fare col “vile” denaro.

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