Tobin Tax: il popolo dei trader contro la nuova imposta europea
Economia

Tobin Tax: il popolo dei trader contro la nuova imposta europea

Continua la battaglia degli investitori indipenti contro il prelievo sulle transazioni finanziarie. Se ne è parlato all'It Forum di Rimini

E' entrata in vigore da quasi tre mesi ma per i trader indipendenti (cioè gli investitori professionisti che comprano e vendono azioni, bond o prodotti derivati via internet), la Tobin tax resta ancora un boccone amaro da digerire. Anzi, per il popolo dei trader di tutta la Penisola, l' imposta sulle transazioni finanziarie rischia addirittura di diventare un vero e proprio incubo. Dopo una prima applicazione un po' blanda in Italia e in Francia, la tassa è destinata infatti a entrare in vigore in ben 11 paesi europei e a colpire quasi tutti i tipi di operazioni: sui derivati, sui titoli azionari e obbligazionari e sui Buoni del Tesoro, senza escludere le negoziazioni intraday, cioè quelle aperte e chiuse nell'arco di una sola giornata che, per gli investitori professionisti, sono il pane quotidiano.

IT FORUM 2013

IT FORUM: LE INCOGNITE PER I MERCATI

Parlando a una conferenza durante l'ultima edizione dell'It Forum di Rimini, il trader indipendente Biagio Milano, lo ha detto chiaro e tondo: “se la tassa sulle transazioni finanziarie verrà realmente introdotta in Europa, senza modifiche, molti di noi saranno costretti a emigrare in quei pochi paesi che non la vogliono, come Malta o la Croazia” . D'accordo con Milano, si sono espressi altri investitori professionisti che operano da decenni sui mercati come Giuseppe Minnicelli, Francesco Amoriello e Giancarlo Dell'Aglio che giudicano la Tobin Tax un' imposta demagogica, nata sulla scia di pregiudizi ideologici verso la finanza (e più in generale verso il mondo del risparmio), ritenuti a torto come l'unica causa della crisi economica o “di tutti i mali del mondo”.

L'ALLARME TOBIN TAX

A nulla, almeno per adesso, sono servite le iniziative portate avanti dall'Ifma (Italian Financial Market Advisor), un'associazione fondata da un gruppo di trader e di consulenti finanziari, che da mesi paventa un rischio tutt'altro che trascurabile: quello di una fuga di capitali dai listini di Piazza Affari. Già durante la fase di approvazione dell'ultima Legge di Stabilità, che ha introdotto la Tobin Tax, l'Ifma ha proposto di sospendere l'imposta e di sostituirla con altri prelievi un po' meno onerosi e meno distorsivi per le scelte degli investitori privati.

I progetti dell'associazione sono rimasti però lettera morta e oggi, visto che l'Europa sembra intenzionata ad andare avanti, secondo i trader c'è uno scenario abbastanza cupo che si profila all'orizzonte. Potrebbe innescarsi, cioè, una reazione a catena che porterà a un crollo della liquidità sui mercati colpiti dalla Tobin Tax e a una maggiore difficoltà per le imprese a finanziarsi in borsa o a gestire la propria tesoreria con vari tipi di strumenti d'investimento. Senza dimenticare, poi, i maggiori costi che le banche sosterrebbero per l'utilizzo di alcuni prodotti derivati che finiscono nel portafoglio dei clienti (come quelli usati per creare i popolarissimi mutui col cap, i quali proteggono i debitori dal rischio di un aumento dei tassi d'interesse). Naturalmente, gli istituti di credito saranno subito spinti a far ricadere questi maggiori costi sulle tasche dei clienti che, seppur indirettamente, pagherebbero dunque il conto più salato dell'introduzione della Tobin Tax.

Per adesso, l'imposta sulle transazioni finanziarie colpisce soltanto le azioni di società italiane che hanno una capitalizzazione (cioè un valore in borsa) superiore a 500 milioni di euro e verrà estesa ai derivati soltanto dal 1° luglio. Gli effetti a Piazza Affari, però, si sono già visti, poiché c'è stato un calo dei volumi di scambio nel settore azionario del 12%. In Francia è andata anche peggio: sui mercati d'Oltralpe, dove l'aliquota della Tobin Tax è dello 0,2% (contro lo 0,12% del nostro paese) la diminuzione dei volumi è stata di ben il 20%. Ma le cose potrebbero andare peggio in futuro, se questo nuovo balzello verrà ulteriormente esteso su larga scala, come vorrebbe l'Europa. Per questo, la battaglia del popolo dei trader non è finita.

L'IT FORUM E IL POPOLO DEI TRADER

L'EDIZIONE 2012 DELL'IT FORUM

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Andrea Telara

Sono nato a Carrara, la città dei marmi, nell'ormai “lontano”1974. Sono giornalista professionista dal 2003 e collaboro con diverse testate nazionali, tra cui Panorama.it. Mi sono sempre occupato di economia, finanza, lavoro, pensioni, risparmio e di tutto ciò che ha a che fare col “vile” denaro.

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