Start-up, dieci motivi per farci uno stage
Economia

Start-up, dieci motivi per farci uno stage

Si lavora con coetanei. Si è ascoltati. E si impara molto. Ecco le ragioni per cui tutti gli studenti dovrebbero trascorrere un periodo in una nuova impresa

Molti giovani fanno start up e tentano la fortuna imprenditoriale. Ma molti non hanno idea di che cosa significhi mettere su un’impresa dal nulla. Sembra ovvio in Italia, ma succede anche negli Stati Uniti dove una studentessa, Danielle Small, dopo uno stage in un’agenzia di marketing digitale, ha trascorso un periodo di lavoro in una start up che si occupa di social media. Non è stata la stessa cosa: è stato un “crash course”, scrive . Un corso accelerato su quello che significa essere imprenditore. Ha pubblicato la sua testimonianza sul sito americano venturebeat.com, completandola con un illuminante decalogo: le 10 ragioni per cui ogni studente universitario dovrebbe fare uno stage in una start up. Credo sia molto utile leggerlo anche in Italia, soprattutto in questo momento in cui si fa un gran parlare di start up.

  1. La vicinanza di età. Molti degli imprenditori sono giovani  e questo permette un tono di rapporto impensabile in altre aziende. Parlare con i boss non è un problema e magari si finisce a conversare di sport e musica.
  2. L’opportunità di entrare in un network e viaggiare. C’è la possibilità di incontrare molti protagonisti del mondo delle strat up, di ricevere stimoli e consigli. Ed è molto alta la probabilità di fare viaggi interessanti, anche se low cost.
  3. Ispirazione costante. E’ difficile non essere coinvolti quando il tuo capo ha lasciato un lavoro più remunerativo in banca e si sta giocando il futuro.
  4. Avere le mani in pasta. Entri nei progetti, ti vengono affidate compiti di responsabilità, puoi dire la tua e impari facendo le cose.
  5. Atmosfera informale Vedere il tuo boss in jeans e tshirt aiuta. Puoi lavorare da casa e impari a gestire il tuo tempo in base agli obiettivi.
  6. Ti ascoltano davvero. Le startup non hanno i modelli delle aziende tradizionali. Valutano ogni voce, anche se viene da un ragazzo di 19 anni. E questo ti fa sentire parte dell’azienda invece che un precario.
  7. Vogliono crescere con te. Una start up investe sulla tua crescita. Perché sono piccole aziende e sanno che un dipendente che non cresce con essa danneggia tutti.
  8. Niente burocrazia. In una startup tu non devi rispondere a 10 diverse persone. E nessuno si preoccupa della gerarchia. Per questo il mio capo ha lasciato la banca.  In una start up siamo tutti uguali.
  9. Cibo gratis. Non succede in tutte le start up,  ma quando succede è uno straordinario benefit. Non solo dal punto di vista economico
  10. Ti dà capacità imprenditoriali. Vedere i capi navigare nelle acque agitate di un’impresa giovane è molto formativo. E le responsabilità assegnate permettono di scoprire capacità e forze sconosciute.Alla fine uscirete con molte idee di start up in testa. E magari, cosa che non avete mai fatto prima, penserete di voler e poter fare l’imprenditore.

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Giovanni Iozzia

Ho lavorato in quotidiani, settimanali e mensili prevalentemente di area economica. Sono stato direttore di Capital (RcsEditore) dal 2002 al 2005, vicedirettore di Chi dal 2005 al 2009 e condirettore di PanoramaEcomomy, il settimanale economico del gruppo Mondadori, dal 2009 al maggio 2012. Attualmente scrivo su Panorama, panorama.it, Libero e Corriere delle Comunicazioni. E rifletto sulle magnifiche sorti progressive del giornalismo e dell’editoria diffusa.  

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