Spesa pubblica, si possono tagliare dieci miliardi a favore delle imprese
Economia

Spesa pubblica, si possono tagliare dieci miliardi a favore delle imprese

Il "rapporto Giavazzi" preparato dall'economista della Bocconi tra teoria e perplessità

Dieci miliardi di euro. È la spesa pubblica a favore delle imprese che il “rapporto Giavazzi” ritiene sia “aggredibile”. È questo il dato più importante contenuto nello studio, svolto a titolo gratuito, che il professore della Bocconi ha consegnato nelle mani del governo sugli aiuti di Stato a favore delle imprese private.

Sostenere che la spesa pubblica “aggredibile” sia pari a 10 miliardi non significa molto, perché occorre vedere come e, soprattutto, quanto tagliare e, quindi, anche quali imprese penalizzare. Su questo Francesco Giavazzi pare non entri nello specifico, limitandosi a proporre uno schema di disegno di legge che è stato definito, da chi ha letto l’intero dossier, “troppo teorico”.

L’altro dato importante, e rispetto al quale nelle settimane scorse si è sviluppata un’accesa polemica, riguarda la somma totale della spesa pubblica a favore delle imprese. Giavazzi sposa la linea “massimalista”, anche se solo apparentemente, perché scrive che le uscite sono pari a 36 miliardi di euro l’anno ma, avverte, questo numero comprende anche tutti i trasferimenti pubblici a favore delle aziende controllate dallo Stato, come Poste e Ferrovie.

E comprende anche i trasferimenti alle società controllate dagli enti territoriali, come, ad esempio, quelle che svolgono il servizio di trasporto pubblico. Il rapporto, insomma, non entra nei dettagli ma, almeno riguardo ai grandi numeri, si limita a riproporre le cifre del rendiconto generale dello Stato. È anche per questo che la sua lettura attenta ha suscitato forti, fortissime perplessità.

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Marco Cobianchi

Sono nato, del tutto casualmente, a Milano, ma a 3 anni sono tornato a casa, tra Rimini e Forlì e a 6 avevo già deciso che avrei fatto il giornalista. Ho scritto un po' di libri di economia tra i quali Bluff (Orme, 2009),  Mani Bucate (Chiarelettere 2011), Nati corrotti (Chiarelettere, 2012) e, l'ultimo, American Dream-Così Marchionne ha salvato la Chrysler e ucciso la Fiat (Chiarelettere, 2014), un'inchiesta sugli ultimi 10 anni della casa torinese. Nel 2012 ho ideato e condotto su Rai2 Num3r1, la prima trasmissione tv basata sul data journalism applicato ai temi di economia. Penso che nei testi dei Nomadi, di Guccini e di Bennato ci sia la summa filosofico-esistenziale dell'homo erectus. Leggo solo saggi perché i romanzi sono frutto della fantasia e la poesia, tranne quella immortale di Leopardi, mi annoia da morire. Sono sposato e, grazie alla fattiva collaborazione di mia moglie, sono papà di Valeria e Nicolò secondo i quali, a 47 anni, uno è già old economy.

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