Bonus arredamenti, stop per elettrodomestici e computer
Economia

Bonus arredamenti, stop per elettrodomestici e computer

La detrazione fiscale riguarderà solo i mobili fissi, come ad esempio cucine, salotti e camere da letto

All’interno dell’ultimo decreto del governo approvato in Consiglio dei ministri venerdì scorso, oltre a provvedimenti ampiamente annunciati, come quelli riguardanti la proroga delle agevolazioni fiscali per le ristrutturazioni, c’è stata anche una gradita novità. Ci riferiamo in particolare alla norma che introduce un bonus fiscale anche per l’acquisto di arredi destinati sempre a chi ristruttura la casa. Sulla questione si sono già aperte numerose discussioni circa il perimetro dei beni coperti dal provvedimento, e quindi è bene chiarire nel limite del possibile, visto che rimangono dei lati ancora oscuri, il contenuto reale del decreto.

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Innanzitutto, così come per le ristrutturazioni si tratta di un’agevolazioni pari al 50% della spesa sostenuta e comunque fino a un massimo cumulabile di 5.000 euro. Altro punto fondamentale è che l’acquisto dei mobili in questione deve essere finalizzato ad arredare l’immobile che è comunque oggetto di ristrutturazione. Questo sgombra il campo da qualsiasi dubbio circa la possibilità, negata quindi, di ottenere sconti per il semplice acquisto di mobili. Solo chi  ristruttura la propria abitazione potrà ottenere questo tipo di vantaggio fiscale. In sostanza si tratta dunque di un bonus che si va a cumulare con quello valido per le ristrutturazioni, anch’esso fissato al 50% e che sarà valido fino al 31 dicembre 2013 per le singole case e fino al 30 giugno 2014 per i condomini.

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Altro elemento che è bene chiarire, riguarda il tipo di arredamento che è compreso all’interno del provvedimento. Innanzitutto, non siamo di fronte a un decreto tipo quello del 2009, che prevedeva tra gli acquisti suscettibili di bonus anche elettrodomestici, computer e televisori. Questi ultimi dunque sono esclusi dal bonus. Sono invece contemplati tutti i mobili che vanno a costituire gli arredi fissi di un’abitazione, dai salotti alle camere da letto. Saranno comprese ovviamente anche le cucine, anche se in questo caso resta irrisolto il dilemma, che potrà essere sciolto solo quando sarà emanato il regolamento attuativo del decreto, circa la possibilità di includere i cosiddetti elettrodomestici da incasso. Il riferimento è ad esempio a quei frigoriferi o a quei forni, detti a incasso appunto, che svolgono contemporaneamente il ruolo di elettrodomestici ma anche di mobilio, visto che vanno a colmare spazi all’interno dell’arredamento complessivo.

Dubbi che come detto dovrà essere il governo in fase di attuazione a sciogliere. Intanto la speranza è che anche questo provvedimento aggiuntivo possa contribuire a rimettere in moto la macchina dei consumi e invogliare qualche cittadino in più a effettuare lavori di ristrutturazione. Per quanto riguarda il precedente del 2009, che come detto però non fa propriamente testo visto che comprendeva anche gli elettrodomestici, allora furono circa 50mila i contribuenti che sfruttarono il bonus, con una detrazione media che fu di circa 3.600 euro. Vedremo se stavolta le cose andranno meglio.

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Giuseppe Cordasco

Sono nato e cresciuto ad Aarau nel cuore della Svizzera tedesca, ma sono di fiere origini irpine. Amo quindi il Rösti e il Taurasi, ma anche l’Apfelwähe e il Fiano. Da anni vivo e lavoro a Roma, dove, prima di scrivere per Panorama.it, da giornalista economico ho collaborato con Economy, Affari e Finanza di Repubblica e Il Riformista.

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