Redditometro, ecco finalmente la versione definitiva
Economia

Redditometro, ecco finalmente la versione definitiva

Arriverà nei prossimi giorni e prevede l’abbandono parziale delle medie Istat e uno spazio maggiore al dialogo con il contribuente

Con qualche ritardo rispetto ai tempi annunciati, tra  pochi giorni dovrebbe essere resa nota la versione ufficiale del nuovo redditometro. Intorno al nuovo strumento di lotta all’evasione fiscale infatti, negli ultimi mesi si è scatenato un vero polverone di polemiche, che ha indotto l’Agenzia delle entrate a rivedere una serie di criteri nell’utilizzo del nuovo strumento di verifica fiscale. Qualche giorno fa comunque, nel corso di un evento pubblico, un alto dirigente dell’Agenzia delle entrate ha reso noto che è ormai questioni di giorni appunto, per l’emanazione della circolare definitiva, nella quale saranno esplicitate le modifiche apportate che vertono proprio su quegli aspetti che più di altri avevano suscitato polemiche.

COME SALVARSI DAL NUOVO REDDITOMETRO

Lotta alla grande evasione
E’ stato innanzitutto chiarito che il nuovo Redditometro sarà innanzitutto uno strumento di lotta alla grande evasione. Saranno cioè presi in considerazione, come d’altronde fin dall’inizio aveva chiarito lo stesso direttore generale di Equitalia Attilio Befera, scostamenti rilevanti tra entrate e uscite. Forse anche superiori a quel 20% che finora era stata la soglia minima stabilita. In questo senso si cerca di sgombrare il campo dai dubbi di chi pensa che il nuovo strumento di verifica fiscale possa prendersela con i piccoli risparmiatori.

Medie Istat addio, o quasi…
Altro punto scottante, che in questi mesi ha acceso pesantemente il dibattito, è quello dell’utilizzo delle medie Istat per stimare i consumi quotidiani delle famiglie. La circolare che uscirà nei prossimi giorni dovrebbe prevedere in maniera specifica che queste medie non verranno utilizzate. Gli unici casi in cui si ricorrerà ad esse, sarà per quelle spese ritenute certe, ossia ad esempio per auto e immobili, per le quali come è noto esistono registri pubblici da cui evincere medie ponderate.

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Niente retroattività
Il problema di come comportarsi rispetto a vecchi contenziosi nati sulla base del vecchio redditometro, per quanto è dato sapere, dovrebbe risolversi, almeno per il momento, con l’inapplicabilità del nuovo strumento a vecchie diatribe. Qualcuno aveva sollevato la questione sostenendo che se il nuovo strumento prevedesse norme più favorevoli al contribuente, quest’ultimo dovrebbe avere il diritto di essere giudicato sulla base di esse. Per il momento però, pare che l’Agenzia delle entrate voglia separare bene i due ambiti di applicazione e riservare il nuovo redditometro solo per le verifiche che verranno condotte da qui in avanti.

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Spazio al dialogo
La filosofia generale che comunque coinvolgerà tutti i dipendenti dell’Agenzia delle entrate che saranno chiamati ad applicare il nuovo redditometro, sarà quella del dialogo con i contribuenti. Ci saranno ben tre passaggi per chiarire eventuali incongruenze, prima di arrivare al contenzioso vero e proprio. E in particolare, nel corso della prima eventuale chiamata per verifica, il contribuente non sarà tenuto a presentare ricevute o fatture, ma semplicemente a spiegare in via bonaria le eventuali incongruenze della sua dichiarazione. Vedremo se questo spirito dialogante riuscirà finalmente a creare un clima più disteso tra contribuenti e Fisco.

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Giuseppe Cordasco

Sono nato e cresciuto ad Aarau nel cuore della Svizzera tedesca, ma sono di fiere origini irpine. Amo quindi il Rösti e il Taurasi, ma anche l’Apfelwähe e il Fiano. Da anni vivo e lavoro a Roma, dove, prima di scrivere per Panorama.it, da giornalista economico ho collaborato con Economy, Affari e Finanza di Repubblica e Il Riformista.

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