Le professioni del web, come orientarsi e su quali puntare
Economia

Le professioni del web, come orientarsi e su quali puntare

Per i non addetti ai lavori le professioni del web risultano poco chiare e identificabili. Attraverso il libro Le nuove professioni del web si vuole far luce sulla complessa geografia dei diversi profili lavorativi che animano internet

Il web rappresenta oggi una grande risorsa per le aziende, basta pensare a chi attraverso internet ha potuto crescere e rinnovarsi creando nuove opportunità di business oppure chi dal web è nato e sta sviluppando la propria impresa. O ancora chi utilizza la rete per supportare le proprie azioni di marketing o per farsi conoscere in mercati prima difficilmente raggiungibili; le porte che è in grado di aprire questo strumento sono infinite. Ma come diventare un esperto del campo? E per le aziende, come identificare le risorse più adatte ai propri scopi?

A parte i sempre più numerosi addetti al settore web - esperti di digital declinato in tutte le multiformi declinazioni, agenzie web e di comunicazione - che si orientano in modo agile tra le mansioni e i processi e quindi tra le professioni ad esse legate, dagli annunci di lavoro che si possono trovare sparsi un po’ ovunque in rete sembra ci sia parecchia confusione da parte delle aziende/agenzie che ricercano personale adatto a svolgere determinate azioni di marketing o di comunicazione sul web.

Il mercato in effetti è fitto e molto complesso, in più i confini tra una professione e l’altra sono molto labili, difficile quindi orientarsi e destreggiarsi. Risulta però sempre più importante tradurre determinate “etichette” come ad esempio il web analyst oppure l’e-reputation manager in profili precisi, sia perché le aziende possano identificare al meglio le risorse da inserire nel proprio organico sia perché i giovani - ma non solo - alla ricerca di lavoro possano destreggiarsi al meglio, considerando quanto il web sia un mercato dalle enormi opportunità di sviluppo.

A mettere un po’ di ordine in questo universo apparentemente sterminato ci ha provato Giulio Xhaet, autore del libro “Le nuove professioni del web” edito da Hoepli, attraverso il quale è stato possibile creare una “geografia” dei profili oggi esistenti e che ha risposto ad alcune nostre domande.

Dove lavori e che ruolo ricopri?

Sono founder del progetto New Web Jobs - www.professionidelweb.it , coordinatore e docente per la business school del Sole 24 Ore (area digital) e da poco CEO e co-founder di Appluego, startup dedicata alle applicazioni mobile per grandi eventi.

Mi descrivi in 5 righe il tuo percorso lavorativo per arrivare ad oggi?

Sono partito dalla musica, grazie a un po' di magica "serendipity": quando in Cesop Communication cercavano un ragazzo che smanettasse sui social come comunicatore, mi sono trovato al posto giusto al momento giusto. All'epoca, 2009, gestivo l'account MySpace della mia rockband, lanciando iniziative ed eventi correlati. Poi, dai palchi dei locali, ho iniziato a muovermi su quelli dei meeting, dei seminari e dei barcamp in diverse parti d'Italia. Dalle giornate di orientamento il passo successivo è stato declinare tali contenuti in un libro edito da Hoepli, "Le Nuove Professioni del Web”, e in un progetto dedicato: New Web Jobs. Da qui, ho iniziato a partecipare e coordinare master e corsi per aziende focalizzati sul digitale.

Quando e come nasce l'idea di scandagliare il mercato professionale del web per identificarne le professioni chiave?

Quando mi sono accorto che c'era una confusione pazzesca su ruoli, responsabilità e opportunità professionali legate al "Codice Umanistico" della rete. Aziende e agenzie faticano a inquadrarli e a creare offerte di lavoro dedicate, a collegare gli strumenti da utilizzare e le strategie da adottare con figure dedicate. Così ho provato a dire la mia sull'argomento. Dal dibattito e dal confronto su un argomento è facile che fiorisca cultura e conoscenza.

Qual è stato il tuo modus operandi per analizzare ogni singola professione?

Sono partito, invece che dalle piattaforme (approccio "tooloriented"), dalle attitudini e dai talenti utili ai professionisti per eccellere (approccio "peopleoriented"). Se per esempio partiamo dagli strumenti, posso immaginare dei "social media specialist" o dei "Facebook specialist". Il che, a mio parere, è riduttivo e può risultare fuorviante. Essendo i media sociali piattaforme convergenti, ovvero in grado di svolgere compiti diversissimi tra loro, posso identificare dei community manager, dei digital pr e dei digital advertiser, in base allo specifico utilizzo che faccio del media. Ognuna di tali professioni si collega ad un talento e delle attitudini specifiche.

Nel libro sono analizzate le professioni inserendo oltre alle mansioni specifiche di ogni ruolo, esempi, attitudini personali, talenti: quanto è stato complicato tenere separate le diverse professioni considerando la "confusione" che esiste, soprattutto per i non addetti ai lavori?

E' stata una bella sfida, proprio perché stiamo vivendo in quest'ambito un periodo di grande trasformazione. Quello che è stato vero fino a oggi potrebbe cambiare radicalmente domani. Siamo professionisti costantemente work in progress, o come si dice in gergo digital: "in beta"

Esistono professioni del web che invadono il campo di altre o sono tutte nettamente diverse le une dalle altre?

Tutte le professioni del web sono attigue e integrabili le une con le altre. Un ottimo professionista, uno strategist, è consapevole dell'operato di tutte le aree professionali, e riesce a muoversi con agilità nei cambiamenti solo quando possiede una visione d'insieme. E qualsiasi specialista non può permettersi di lavorare "a silos", ovvero non preoccupandosi delle altre aree professionali. Prendiamo il Web Analyst: è il responsabile delle analisi sul traffico di un progetto digitale: nel caso di un Web Analyst specializzato, egli saprà interpretare grossi dati complessi in strategie a lungo termine. Ciononostante, tutti i professionisti del web devono disporre e saper leggere questi dati. Nella realtà dei fatti inoltre, e soprattutto in questi anni in Italia, la maggior parte di aziende e agenzie si affida a poche o addirittura una sola persona per portare avanti la propria strategia digital legata al "Codice Umanistico", ovvero i comunicatori, i marketer e i promotori della rete.

A che punto è l'Italia e il suo sviluppo delle professioni del mercato web rispetto all'estero, penso a Uk e USA?

Pur essendo ancora una parte del Paese limitato da digital divide, e sto pensando al Sud, stanno nascendo molte agenzie dedicate al marketing e la comunicazione digitale, le aziende da curiose stanno diventando consapevoli e lentamente ma costantemente formano internamente la forza lavoro, e prendono ad assumere giovani in gamba. I master sul digitale dove lavoro sono pieni sia di professionisti che vogliono aggiornarsi, che di neolaureati desiderosi di ottimizzare gli studi con la "marcia digitale". E i freelance crescono nel numero e nella qualità. Non siamo così indietro. E in questo la rete, che abbatte le barriere nazionali, aiuta: per mostrare a imprenditore o amministratore delegato dei casi di successo e permettergli di scoprire come possa ottimizzare degli investimenti attraverso internet, basta un click.

E' possibile stilare una classifica delle prime 3 professioni del web più richieste in ambito lavorativo?

Posso andare a sensazione: si parla molto dei community manager, che sono richiesti ma spesso sottostimati e sottopagati. I digital advertiser, ovvero coloro che gestiscono piattaforme promozionali a pagamento, sono richiesti, e il loro numero crescerà, soprattutto nelle pmi. Infine i SEO, che cercano di portare nelle prime pagine di Google e altri motori di ricerca i risultati che mi interessano (collegati a parole chiave specifiche), sono ancora assai richiesti.

Nel libro calchi molto la mano sul concetto di all-line. Anche questo libro si integra con un fronte online sul sito professionidelweb.it. Perchè e quali contenuti si possono trovare in più rispetto al cartaceo?

L'All-line, intesa come integrazione online-offline in ottica "always on" (internet sempre con me potenzialmente attivabile) è il futuro. Le campagne promozionali più inspirational oggi si muovo nell'All-line: mescolano guerrilla urbana con applicazioni mobile, media classici offline con realtà aumentata e interazione social media in tempo reale. É un momento di grande fermento per tutti. Creativi visionari che abbiano abbracciato anche il digitale. Il sito Professionidelweb.it è partito come integrazione al libro: al termine di ogni capitolo si viene rimandati a una sezione del sito, rigorosamente gratuita, dove l'argomento teorico dello stesso capitolo viene approfondita, è possibile trovare case study e parti pratiche. Si trova inoltre la "Fahrenheit 451 Zone" dedicata a Dossier sulla Rivoluzione Digitale.

Quali consigli daresti a chi vuole intraprendere questo settore? come identificare la professione più consona alle proprie capacità/attitudini/talenti?

Sporcandosi le mani, smanettando, sbagliando se necessario, ma con la propria testa. Gli statunitensi dicono spesso: "fail fast", ovvero "sbaglia in fretta", se vuoi imparare. Anche se la mia citazione preferita sull'argomento rimane quella del buon Munari: "Se ascolto dimentico, se vedo ricordo. E se faccio capisco." Un consiglio ai quasi laureati e ai freschi di laurea: il mondo digitale è davvero a portata di un click, per imparare come funzionano le sue logiche andate su Google e scaricatevi dossier e ebook gratuiti, apritevi un blog, un piccolo portale, collegatelo a delle pagine sociali, promuoveteli. Arriverete al fatidico colloquio e potrete rispondere alla fatidica domanda: "hai esperienza?" Mostrando ciò che avete fatto da soli. E questo, lo dico per esperienza, può fare la differenza.

Le professioni identificate all’interno de “Le nuove professioni del web” sono:

- content curator

- search engine optimizer

- community manager

- transmedia web editor

- digital pr

- all-line advertiser

- e-reputation manager

- web analyst

Nelle prossime settimane inizieremo ad analizzare nello specifico alcuni di questi profili lavorativi emergenti.

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